In “Limbo. Pensieri inversi” Gazzelle segue il flusso di coscienza

È stato un anno ricco di conferme e successi per Flavio Pardini in arte Gazzelle che con il suo “Punk”, secondo progetto discografico all’attivo rilasciato nel novembre 2018, ha provato a ritagliarsi uno spazio ancora più determinante nell’attuale panorama musicale italiano.

Il risultato, manco a dirlo, è stato ottimo dato che Gazzelle in quasi 365 giorni ha collezionato un tour con più date sold out, un seguito di adulti e giovanissimi raddoppiato e un riconoscimento conquistato del suo particolare modo di intendere la musica e la vita.

Un anno che l’ha visto essere presente in tutta Italia e per le radio culminato in due nuovi progetti: uno discografico e l’altro editoriale.

“Punk”, infatti” è uscito nella versione estesa diventando “Post Punk” e includendo nuovi brani quali “Polynesia”, “Settembre”, “Vita Paranoia”, “Una canzone che non so”. Presto tornerà a suonare in tutta Italia dato che c’è già un calendario pieno di concerti.

La novità, però, è che Gazzelle è arrivato pure in libreria per la prima volta con un libro di mini poesie e versi quasi sempre sciolti dal titolo “Limbo. Pensieri inversi”, edito da Rizzoli.

Nulla di impegnativo, intendiamoci. Il libro raccoglie in poche pagine versi non messi su una base musicale più o meno sciolti e più o meno intensi dai quali si comprende al meglio l’emotività ed il lato interiore del cantante romano.

I versi sono accompagnati da piccoli disegnini rigorosamente in bianco e nero che descrivono quanto detto nelle righe o fanno da collante tra una pagina e l’altra.

In “Limbo. Pensieri inversi” c’è il Gazzelle intimo, lo stesso che si riesce ad intravedere nelle sue canzoni, solo che qui il cantante indie non mette limiti ed in libertà racconta di sé. Il libro si apre con “Ecco, ora capisci, o almeno lo spero, quello che ho in testa”, frase che preannuncia cosa il lettore può aspettarsi.

In poche pagine c’è tutto – o quasi – quello che è Gazzelle tra paure, aspettative, speranze, amori naufragati e quelli desiderati e infine i sogni.

Il lettore si troverà spiazzato da come Gazzelle conosca benissimo la sua fragilità e sia capace di rielaborarla in frasi semplici ma intense avendo il talento di ritrovare la parola o il verbo che riesca ad esprimere un’emozione.

Chi lo ha da tempo in playlist già lo sa, chi verrà colpito sarà il lettore curioso che non conosce Gazzelle cantante ma avrà modo di avvicinarsi al Gazzelle scrittore.

Si badi, però, nessun grande capolavoro o libro indelebile nella memoria o necessario all’interno della propria libreria personale. È solo il contributo di un trentenne in questi tempi fragili ed irrequieti che si racconta provando magari ad instaurare un legame tra lui ed il lettore coetaneo o che è già stato trentenne, riuscendoci.

Leggerlo, quindi, se il limbo è uno stato mentale che condividete e sapere di non esser soli spesso è di aiuto. Non leggerlo solo se i versi non vi piacciono.

Noi propendiamo per la prima, ovviamente!

Buona lettura!

Sandy Sciuto