Ecco com’è stato il primo concerto estivo del “Punk Tour” di Gazzelle!

È iniziata proprio da Catania la seconda parte, quella estiva, del “Punk Tour ‘19” di Gazzelle, al secolo Flavio Pardini.

Dopo una parentesi da biondo platino, il cantante romano è tornato moro  – forse per l’occasione – mostrandolo subito ai fan in una storia su Instagram.

Prima del concerto, Gazzelle ha documentato su Instagram il suo arrivo a Catania e la felicità di ricominciare a suonare in questa calda estate.

Le aspettative e le attese dei fan sono state ampiamente ricompensate! Il cantante romano si è presentato sul palco con i suoi inseparabili occhiali da sole e con una giacchetta a maniche lunghe che non ha mai tolto accompagnando le esibizioni talvolta fumando qualche sigaretta, talvolta suonando la chitarra nella straordinaria location catanese di Villa Bellini, dedicata al noto compositore.

Gazzelle ha aperto il concerto con la celebre “Meglio così” e da subito una platea di oltre 4.000 persone ha iniziato a cantare a squarciagola intonando “Tu non avevi tempo, io non ci stavo dentro, meglio così!”

Da lì è stata un’escalation di brani che hanno segnato il percorso artistico del cantante tra passato e futuro, ossia tra “Superbattito” e “Punk”. Tra una canzone e l’altra non sono mancate le interazioni con il pubblico catanese super attivo e vivace. Gazzelle, infatti, ha esordito con il suo “Ciao regà? Come state? Non venivo a Catania da due anni!” ed ha anche ben accolto il lancio di reggiseni e regali di quelli nelle prime file.

Un concerto intenso e vissuto al massimo con un Gazzelle che ha mantenuto la sua cifra stilistica tra rime fatte di giochi di parole e ironia timida e ricercata.

Villa Bellini è stata invasa dall’entusiasmo e dall’euforia quando Gazzelle ha cantato “Punk”, “OMG”, “Sayonara”, “Martelli” e “Sbatti”.

Prima di cantare “Tutta la vita” ci ha tenuto a spiegare che è una canzone a cui tiene molto perché l’ha scritta in un periodo in cui stava “peggio di adesso” e ha dedicato “Coprimi le spalle” a quelli come lui.

Ha inoltre riarrangiato con una versione più intimista “Balena”, “Quella te” e “Non sei tu” con cui ha chiuso il concerto.

Il momento più saliente è arrivato quando per la prima volta Gazzelle ha cantato live “Polynesia” il nuovo brano pubblicato lo scorso venerdì.

In due ore e mezza di concerto, col suo fare sempre uguale e per questo autentico, Gazzelle ha cantato ai cuori come il suo delle fatiche sentimentali e relazionali che appartengono a lui e a quelli della sua generazione.

Ad oggi, è il cantante che meglio spiega, senza forzare, l’amore a trent’anni con le sue paure, i suoi precipizi e le fasulle gioie. Incarna perfettamente l’idea del cantante indie italiano che canta di ciò che conosce bene: lo stare male per amore, l’avere un cuore di plastica distrutto, dirsi che si sta bene anche soli per poi dire al mondo “ma che ne sanno gli altri di quando ridevamo come pazzi”.

E in tutto questo riecheggia costante una domanda che sembra non voler dire nulla ma conserva in sè il gusto dolce amaro di quando innamorati anche le piccole cose assumono valore ossia “te lo ricordi lo zucchero filato?”

Gazzelle canta le cose che non riusciamo a dire ponendo domande, citando torte di cioccolato o di mele, facendo nomi di donne per poi ammettere a se stesso che in fondo “di me volevi solo te quella te”.

Il ritorno di Gazzelle in tour, quindi, è stato emotivamente coinvolgente e scatenante, merito anche di una band più volte citata e ringraziata dal cantante romano e degli effetti creati dalle luci sul palco ben collaudate.

Per salutare i fan, dopo aver cantato “Non sei tu”, in chiusura Villa Bellini è stata avvolta dalle note dei Beatles con un unico grande messaggio: ALL YOU NEED IS LOVE. LOVE IS ALL YOU NEED!

Buona la prima!

Evviva Gazzelle!!!

Sandy Sciuto