Parma, Capitale italiana della cultura anche per il 2021

Il Covid-19 ha fermato per due lunghi mesi la nostra vita, la nostra quotidianità, il nostro lavoro. Tuttavia, non è riuscita a fermare la cultura. Tante le iniziative online hanno colorato i nostri pomeriggi di lockdown con viaggi virtuali in bellissime città d’arte e visite in streaming a musei, mostre e gallerie. Eppure, nessuna piattaforma o app potrà mai sostituire il piacere di assaporare l’arte e la cultura dal vivo. Lo sa bene la città di Parma, capitale della cultura per il 2020 che ha visto cancellati e annullati tutti gli eventi. Un danno culturale ma anche economico, che non è passato inosservato. Per questo Parma sarà capitale della cultura anche per il 2021. 

Fonte: www.stampareggiana.it

PARMA CAPITALE DELLA CULTURA ANCHE PER IL 2021

Ad annunciarlo é stato il Ministro della cultura Dario Franceschini. “Abbiamo inserito nel Decreto legge “Rilancio” la scelta doverosa di rendere Parma Capitale italiana della cultura anche per il 2021, mentre le procedure già avviate per le candidature della Capitale 2021 varranno per l’assegnazione del 2022″, ha dichiarato il ministro. La proroga è stata decisa alla luce dello stop imposto dall’epidemia sanitaria agli eventi in calendario, ma anche a seguito delle proteste dei Comune di Parma e la Regione Emilia Romagna. Non erano, inoltre, mancati attacchi e polemiche dalle forze di opposizione al governo.  “Era un impegno che avevamo preso insieme alle istituzioni del territorio, per una città e una terra splendida. Una grande opportunità per Parma e per tutta l’Emilia-Romagna. Grazie al Governo ed al ministro Franceschini per questa importante conferma”, ha sottolineato soddisfatto il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.

Fonte: www.gazzettadiparma.it

LA CULTURA IN PRIMA LINEA

A Parma si era registrato già il sold-out di visitatori per le mostre, gli spettacoli, gli incontri nel territorio e nei quartieri. Un pienone che assicurava, tra le altre cose, un proficuo e non indifferente introito per tutte le attività economiche della città e dell’intera provincia. “In giugno” – afferma il coordinatore di Parma 2020 Francesca Velani – “saremo pronti con il nuovo programma delle attività e presenteremo un calendario che proporrà tra il 2020 e il 2021 sia le molte attività rimaste in sospeso, sia nuove riflessioni, scaturite proprio da questo periodo difficile, che ha visto e sta vedendola cultura in prima linea combattere contro lo smarrimento e le difficoltà causate da questa terribile emergenza”.

E DOPO PARMA…

La cultura, dunque, diventa sinonimo di rilancio sociale ed economico, simbolo del riscatto di un Italia che non si arrende neanche di fronte alla diffusione del virus. E questo appare ancora più vero se si considerano le candidature per il 2023. Bergamo e Brescia, infatti, si candidano congiuntamente all’edizione del 2023. A darne annuncio il sindaco di Bergamo Giorgio Gori:Bergamo e Brescia lanciano, insieme, la propria candidatura a Capitale italiana della Cultura 2023. Le città più ferite dall’epidemia si prendono per mano e scommettono sulla cultura per la loro rinascita. Un messaggio di fiducia che vorremmo condividere con tutto il Paese.” Un messaggio di speranza e di unione che arriva da due città che dimenticano la propria storica rivalità per rialzarsi e trasformare, per quanto possibile, la terribile esperienza vissuta in un’opportunità.

Catiuscia Polzella