Uber contro i tassisti per il Giubileo 2016

Per chi non lo sapesse, la Uber è un’azienda che fornisce servizio automobilistico privato grazie ad un solo click! Si: proprio grazie ad un’app, Uber è in grado di mettere in collegamento automobilisti con privati. Non solo: grazie a questa formidabile trovata, il cliente può ricercare in tempo reale la posizione della vettura da lui prenotata attraverso un sistema di geolocalizzazione. Tuttavia, questa portentosa idea non è piaciuta ai tassisti romani in vista del Giubileo straordinario del 2016 indetto da Papa Francesco.

I tassisti romani hanno promesso di voler sbaragliare la concorrenza di Uber occupando i principali centri nevralgici dell’Urbe in occasione del Giubileo, così da impedire all’azienda di San Francisco di sottrarre loro lavoro.

L’idea che ha proposto Carlo Tursi, il nuovo general manager di Uber per l’Italia, è quella di costituire un sistema di ride sharing ovvero di noleggio automobili in occasione del giubileo 2016 e far lavorare anche gli NCC (noleggi con conducenti) fuori Roma. “Quando siamo sbarcati a Roma nel maggio 2013 – afferma Tursi – avevamo dato l’accesso a Uber solo agli autisti autorizzati dal Campidoglio. Oggi la maggior parte degli Ncc romani lavorano con noi, ma non bastano più e negli ultimi quattro mesi siamo riusciti a soddisfare solo un quarto delle richieste degli utenti”. E’ stata, per il general manager, una decisione “coraggiosa e dirompente” perché così facendo la Uber ha legittimato l’attività di NCC abusivi nel comune di Roma.

I tassisti romani pensano sia una concorrenza sleale e la loro rabbia sta proprio in questo: la Uber metterebbe in crisi il sistema dei trasporti grazie ad un solo click, generando a rotta di collo disoccupati. Per il sindacato, Uber vorrebbe solo sfruttare il momento migliore per il turismo romano così da “deregolare” il mercato creando disoccupati. Uber, in sostanza, patrocinerebbe una sorta di caporalato dei trasporti. Nicola Di Giacobbe, responsabile Cigl taxi, non mente che vorrebbero alzare gli scudi contro Uber se i tassisti non dovessero partecipare alle trattative della gestione trasporti del Giubileo.

C’è da ricordare che Uber ha già avuto problemi di natura legale in Italia ai tempi di UberPop, un’iniziativa assimilabile al servizio taxi, ma sempre garantita dai privati attraverso l’app. Tuttavia, nel maggio 2015 il Tribunale di Milano ha imposto il blocco di UberPop in tutta Italia. Banalmente, tale provvedimento avrebbe evitato di favorire l’abusivismo della professione del tassista. Ma Tursi giustifica tale blocco per i prezzi eccessivamente economici della UberPop rispetto ad UberGiubileo che sarà, a detta del manager, molto più accessibile economicamente.

Proprio a tal proposito, ha preso la parola anche Loreno Bittarelli, presidente dell’Unione radiotaxi d’Italia, che ha sostenuto che la Uber istiga alla violazione delle leggi. “Ci aspettiamo che la Regione e il Comune intervengano e chiediamo l’aiuto dell’assessore ai trasporti Stefano Esposito. Siamo pronti alla mobilitazione con il blocco dei servizi, cortei e azioni legali” ha continuato Bittarelli. Inoltre il Tras (Taxi service Roma aeroporti stazioni) invita gli “yankee” a rispettare le leggi italiane…

Tursi però non ha intenzione di demordere. La sua tesi sembra muoversi su due direttive fondamentali: da una parte, il rispetto della decisione presa dal Tribunale di Milano cercando di creare un conforme metodo di trasporto, dall’altra il bisogno impellente di lavoro per l’alta richiesta di mobilità. La Uber prevede un’ottima prospettiva occupazionale, ma rimane ancora un grande punto interrogativo sulle licenze NCC esterne a Roma… 

Ti è piaciuto questo articolo? Metti mi piace a Social Up!