Oggi inizia la fase 2, ma il Sud non si fida e chiude i suoi confini

Il 4 maggio è finalmente arrivato. L’inizio della fase due è stato scandito da questo tanto atteso lunedì, dopo vari giorni di festa passati in casa a causa del Covid-19.

Un giorno che per molti segna un giro di boa, soprattutto sentimentalmente. Con il nuovo DPCM, ci è stato infatti “concesso” di incontrare nuovamente i nostri cari, o meglio, i nostri congiunti. In un’Italia sempre più divisa per motivi di studio e di lavoro, sono moltissimi coloro che vivono lontani dai propri genitori, dai propri nonni e spesso dai propri fidanzati. Il lockdown dovuto al Covid-19 ci ha bloccato nel luogo in cui ci trovavamo. In molti non hanno potuto fare ritorno nelle proprie abitazioni e sono rimasti lontano dai propri affetti.

La tecnologia questa volta è stata a nostro favore (un po’ meno a favore della batteria dei nostri cellulari). Abbiamo raccontato ai nostri genitori la nostra giornata su FaceTime, ci siamo disperati davanti allo schermo di un telefono, abbiamo pianto pensando a quando avremmo finalmente rivisto i nostri nonni.

Da oggi questo sarà possibile, ma non per tutti. Se c’era chi era preoccupato di una nuova fuga verso il Sud, non sarà questo il caso. Se si prova infatti a cerca su internet un volo od un autobus per raggiungere le regioni del meridione, non troverete infatti un posto libero. Non perché sono tutti pieni, ma perché i governatori delle regioni hanno deciso di “blindare” i loro territori, per scongiurare un’eventuale seconda ondata di Covid-19.

La Sicilia ha detto NO

Fonte: Adkronos

Il presidente della Regione Nello Musumeci, con un’ordinanza del 30 aprile, spiega che «le limitazioni di ingresso e uscita dal territorio della Regione Siciliana restano invariate». Solo 4 voli Alitalia da Roma, due di andata e due di ritorno.  Musumeci, tra l’altro, aveva chiesto alla ministra dei Trasporti Paola De Micheli di «mantenere inalterate le norme per l’accesso in Sicilia». «Se oggi l’isola può contare sul più basso numero di contagi lo si deve anche alla forte limitazione degli arrivi».

Non pensiate di riuscire ad aggirare il problema affrontando un viaggio lunghissimo in auto pur di rivedere dal vivo gli occhi di vostra madre. Anche l’accesso allo Stretto di Messina è off-limits. Gli spostamenti dei passeggeri via mare da Messina per Villa San Giovanni e Reggio Calabria e viceversa sono disciplinati dal Decreto n. 183 del 29 aprile 2020 emanato dal Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Tale Decreto consente l’accesso nell’Isola esclusivamente “agli appartenenti alle forze dell’ordine e alle forze armate, agli operatori sanitari pubblici e privati, ai lavoratori pendolari o per comprovate esigenze di lavoro, gravi motivi di salute e situazioni di necessità”.

Il discusso caso della Calabria

Fontehttps: huffingtonpost

La presidente della Regione Jole Santelli ha deciso di anticipare la fase 2, sfidando il governo e aprendo bar e ristoranti con servizio ai tavoli all’esterno.

Ma nonostante la Santelli abbia deciso di premere il piede sull’acceleratore delle riaperture, ha chiuso i confini calabresi. Ha infatti firmato un’ordinanza che consente solo ai calabresi residenti la possibilità di rientrare in regione. Non sono consentiti al momento rientri presso il domicilio o l’abitazione. Chi partirà dovrà comunicarlo preventivamente, compilando l’apposito modulo utile al monitoraggio dei rientri, dovrà stare in isolamento preventivo per 14 giorni ed inoltre viene valutata l’idea di effettuare su questi soggetti i tamponi rinofaringei.

La Campania

Il Governatore della Campania Vincenzo De Luca si è detto molto preoccupato per questa fase 2. Quello che teme maggiormente sono i nuovi arrivi dalle altre regioni, soprattutto da quelle del nord. Nel tentativo di mettere ordine ai rientri sfrenati e incontrollati, il presidente De Luca ha disposto l’obbligo di comunicare il proprio arrivo al Dipartimento di prevenzione della ASL competente, al Comune di residenza e al proprio medico di base. A ciò si aggiunge l’obbligo di isolamento fiduciario per 14 giorni e di rimanere raggiungibile per eventuale sorveglianza. Ma non finisce qua. L’ordinanza firmata dal governatore della Campania prevede obblighi anche per i concessionari di servizi di trasporto areo, ferroviario e su gomma (compreso il noleggio auto), i quali dovranno comunicare i nominativi e le destinazioni dei viaggiatori. Blindate le isole di Capri, Procida e Ischia, irraggiungibili se non per comprovate esigenze di lavoro.

Ma se per gli spostamenti è tutto chiaro, per quanto riguarda il servizio d’asporto e la possibilità di svolgere l’attività motoria  De Luca non è stato altrettanto intransigente. Dopo un primo divieto, il presidente ha, infatti, cambiato idea. Come nella maggior parte della penisola, consentito l’asporto di bar, pizzerie e ristoranti, sempre nel rispetto dei protocolli di sicurezza. Consentita anche l’attività motoria senza limiti di tempo e con l’obbligo di mascherina, contrariamente a quanto stabilito dall’ordinanza precedente, e non più solo nei pressi della propria abitazione. I “cinghialoni” dello jogging, come li chiama lui, potranno svolgere la propria attività senza mascherina ma solo dalle 6,30 alle 8,30 del mattino.

Insomma, una fase 2 certo non poco insidiosa.

Sharon Santarelli