Intervista a Elisa Malavasi (I parte): arte e sensualità tra valori e personalità

Da un lato influencer, icona di stile, provocatrice. Dall’altro lato, invece, artista poliedrica, intelligente, di cuore e legata alla famiglia. Ho avuto il piacere e il privilegio di intervistare una delle Icone del web più acclamate: Elisa Apollonia Malavasi, che con i suoi 396 mila fan ha stregato un pubblico da sempre troppo abituato alla staticità dei contenuti offerti dai social al giorno d’oggi e in costante ricerca di qualcosa di più. Ed è proprio questo ciò che la caratterizza: un seducente involucro che contiene una personalità unica, un cervello pensante e funzionante e un grande cuore. Perché oltre all’apparenza c’è molto di più e in questa prima parte dell’intervista scopriremo la “persona” al di là del personaggio, la “personalità” al di là dello scatto. E ne rimarrete affascinati e stupiti, tra riferimenti al cinema, all’art deco, ai valori e a un concetto troppo spesso dimenticato: l’originalità.

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Ciao Elisa; grazie di cuore per averci concesso la possibilità di intervistarti e grazie anche alla agenzia che ti segue, @modomodels.it. I nostri lettori ti seguono con passione e spesso e volentieri cercano informazioni su di te tramite Social Up, quindi ci sembrava doveroso accontentarli! Ma iniziamo subito con una domanda forse banale ma che ti dà la possibilità di conoscerti anche a chi non ti ha mai vista: chi è Elisa Malavasi?

Ciao Sergio! Intanto grazie mille per l’attenzione a me recata, saluto tutti i lettori di Social Up ? Mi chiamo Elisa Apollonia Malavasi, ma in genere tutti preferiscono chiamarmi Elisa. Spiegarmi in poche righe sicuramente non sarà semplice ma ci proverò. Sono sempre stata fin da piccola una persona molto solare, buona e altruista, ho sempre avuto una grande passione per il mondo della moda e dello spettacolo. Cresciuta in una famiglia con veri valori, quelli che al giorno d’oggi forse si sono un po’ persi, ma voglio ringraziare i miei genitori per avermi insegnato cosa siano l’educazione e l’importanza di creare una famiglia basata su valori seri, facendomi capire il significato dei sacrifici e soprattutto le responsabilità che bisogna prendersi nella vita. Oggigiorno ritengo fondamentale che ogni giovane debba avere pochi obiettivi, seri, e debba essere ambizioso nel raggiungerli, perché non c’è niente di più interessante nel crearsi una propria indipendenza economica (seppur fatta di tanti sacrifici) e tutto ciò faccia crescere l’autostima e sicuramente voglio far capire che TUTTI quanti partiamo da zero.
Di certo il mondo di oggi non è semplice, ma quando una persona ci mette tutto l’impegno per “farcela” da sola, per me non ha eguali. Io sono cresciuta con un certo “regime” molto serio, ho praticato tennis a livello agonistico divenendo campionessa regionale della Lombardia, nel frattempo ho studiato grafica pubblicitaria, appassionandomi al MKTG e poi mi sono iscritta all’università, laureandomi in Psicologia. Diciamo che ho avuto molte soddisfazioni fin da minorenne, perché praticare uno sport a livello agonistico (qualsiasi esso sia, nel mio caso tennis), ti porta ad avere certe regole e non ti puoi permettere di “distrarre” con altre cose futili e poco rilevanti. Poi collimare lo sport con la cultura (dove non si è mai finito di imparare), è stato sempre il mio obiettivo. Sport e Studio concentrandomi su di essi ritengo ti facciano essere una persona molto “inquadrata” e sicuramente non ti fanno distrarre nel cadere in certe sciocchezze che possono portarti allo sbando. Sono sempre stata fin da piccola nel vestiario e nel modo di essere, un essere A-LATO. Non mi sono mai adattata a ciò che faceva la massa non per scelta ma proprio perché ciò che fa il gregge non mi appartiene, ho sempre spiccato per la diversità, la fantasia e l’estro nel modo di vestirmi. D’altronde la personalità non si ostenta: o ce l’hai o non ce l’hai. Sono molto autoironica, ironica e sarcastica e ritengo siano i miei punti forti e soprattutto tengo a precisare che il mio abito preferito che indosso ogni giorno sia l’umiltà. Sicuramente una dote molto rara al giorno d’oggi, ma ritengo che nessuno (e dico nessuno!) sia migliore di qualcun altro, proprio perché se ci pensiamo bene andiamo tutti a finire nella stessa buca, quindi perché “sbattersi e fare schiuma?”. Io personalmente osservo molto questa tipologia di persone tutti i giorni, sia nella vita reale che sui social e purtroppo per loro, le trovo terribilmente tristi e vuote. Ciò che impreziosisce una persona credo proprio sia il suo modo di fare, il suo cervello, e ciò che ha da dire. Non importa se una persona si crede migliore di te, bisogna imparare ad essere indifferenti a questa categoria di persone, perché tutti noi abbiamo molto da dare, siamo pieni di tanto e soprattutto bisogna imparare ad amarsi, perché siamo la cosa più preziosa per noi stessi.

 

Sei molto attiva sui social, in cui purtroppo però accadono spesso atti di bullismo e vere e proprie persecuzioni. Tu hai un seguito molto vasto di persone, quindi immagino che tu abbia anche chi ti critica. Tralasciando le critiche costruttive, che rappresentano uno strumento molto utile, hai mai ricevuto atti di bullismo? Come hai reagito, e che consigli ti senti di dare a chi ne subisce?

È normale che quando ci si mette la faccia, o una persona si espone, cosa che adoro, è più propensa ad essere criticata. Per quanto riguarda le critiche negative, bisogna capire e comprendere che c’è molto malessere in giro, quindi quando una persona parla male di te, non odiarla ma cerca di capirla, sta vivendo un momento di malessere. Purtroppo succede alle persone che non riescono a realizzarsi e che stanno attraversando un tunnel fallimentare, abbiate pazienza, la comprensione è una virtù. La gente ti metterà sempre addosso abiti che non sono tuoi, storie di cui non sei protagonista, frasi che non hai mai detto e soprattutto sapranno descriverti nel peggior dei modi. Quindi perché avere paura del loro giudizio? Se li stai ad ascoltare, non vivrai mai come vorresti: semplicemente sorridi, perché TU SEI CIÒ CHE LORO NON SARANNO MAI. L’intelligenza non grida ma ragiona, la maturità non offende ma si confronta e soprattutto la coscienza pulita non evita ma affronta. Quindi NON FATEVI MAI CALPESTARE DA NESSUNO. SIETE TUTTO CIÒ CHE AVETE: AMATEVI!

Sicuramente un messaggio positivo per i nostri lettori! Parliando dei tuoi lavori, una delle cose che mi ha colpito di più è la sensualità. I tuoi scatti non sono semplicemente fotografie, sono piccoli capolavori studiati ad arte, mai volgari. Qual è il tuo processo creativo? C’è una ragione per la quale ti piace stupire costruendo “una storia” dietro a uno scatto?

Il mio obiettivo è plasmare universi fuori dall’ordinario, props, location non convenzionali. In molti miei scatti effettivamente c’è uno studio non indifferente, per me la fotografia e ciò che vede il “lettore” DEVE ESSERE COMUNICAZIONE. Ogni dettaglio non è mai casuale, mi piacciono il Camp, il teatro e il melodramma. Amo creare immagini che suscitino curiosità, ed a volte che creino una sensazione di “disagio”, ma da “rileggere” per capire il significato nascosto. È questo il mio scopo vedere come riesce ad interpretare una mente, un mio scatto, perché molti sono come quadri. Il quadro lo osservi, ha un significato univoco e non soggettivo, non dipende dal tuo stato d’animo, ma ha una sola chiave di lettura. Molti miei scatti sono ritenuti vere e proprie opere d’arte, perché escono dall’ordinario; infatti molti contatti e acquirenti che apprezzano questo stile sono un pubblico americano. Alcuni sono closeup (avvicinamenti), altri possono sembrare immagini molto forti, ma uso il condizionale proprio perché voglio esprimermi in modo discreta piuttosto che creare qualcosa di dichiaratamente offensivo per il semplice gusto di “scioccare”. Basta osservare ed avere un occhio clinico, una mente acuta e intelligente per capire la differenza tra l’arte e uno scatto volgare, ed è proprio quest’ultima a NON APPARTENERMI, come d’altronde anche la banalità. Certamente, non voglio dichiarare apertamente quali sentimenti o emozioni lo “spettatore” debba provare nell’osservare le mie immagini, ma lo scopo è senza dubbio quello di opporre resistenza nei confronti di un settore che tende a favorire un certo tipo di look e bellezza.

 

Sempre rimanendo in tema dei lavori che fai, in un mondo in cui è facile e veloce pubblicare sui social tu sacrifichi l’immediatezza di questa azione per far concentrare i tuoi fan sullo scatto e sui messaggi insiti in esso: non hai paura di non essere capita e che i tuoi lavori vengano banalizzati?

Sono una persona molto determinata e ambiziosa, ci metto veramente tanto del mio,per “costruire” uno scatto che comunichi qualcosa, non è una questione di insistere perché la cosa è programmata, ma è tutto frutto di ciò che mi ha ispirato, frutto del mio estro e della mia fantasia nella voglia di COMUNICARE qualcosa, sennò lo ritengo banale. Il “pubblico” è vario e non posso pretendere di imporre la mia dottrina, ma credo e vedo che ci sono molti “lettori” in grado di capire e saper “leggere” la fatica e l’impegno che sta dietro a molti dei miei scatti. Quindi non ho paura di non essere capita, la paura è un’emozione primaria, ed è tutta un’altra cosa, d’altronde per capire una persona, chi sta dietro ad un mio scatto, non posso pretendere che sia immediato per tutti, ma ritengo sia molto utile per “studiare” un soggetto soffermarsi a leggere i commenti ed anche le risposte che dò. Questa per esempio è una tecnica che io uso guardando profili di altri persone: mi soffermo molto sui commenti e su come sa gestire la risposta il soggetto in questione. Non risulta poi così difficile se ci pensate, capire che tipo di persona e che tipo di cervello può avere o non avere, guardando un profilo su IG, almeno a me risulta molto semplice, osservo, leggo e tante volte rido, perché ci sono risposte che mi fanno capire che non c’è nulla “a mano”. Io ho sempre avuto un difetto (oltre agli infiniti che ho): la curiosità, cosa mi vuol dire, comunicare o non, sempre in silenzio, non ho bisogno di “bugiardini“ o di ulteriori informazioni perché devo assolutamente arrivarci da sola. Ecco perché adoro le arti visive, hanno sempre quei sorprendenti significati celati, che ti fanno apprezzare la genialità di chi li crea.

 

Parlando di te in generale: la tua femminilità, la personalità forte e il carattere ti rendono una Donna in grado di bucare il piccolo schermo. Non hai mai pensato a una carriera in TV? Quali sono i programmi a cui ti piacerebbe partecipare o che vorresti condurre? Preferisci la TV popolare o i programmi di attualità?

Mi ha sempre affascinato il mondo della TV, osservo anche lì molto, in silenzio cosa vuol comunicare un certo programma, capisco immediatamente quale è il Target ed apprezzo molto la creazione e l’impegno che ci mettono i vari conduttori per suscitare interesse ad un pubblico più o meno vasto. Non ci sono programmi che preferisco, perché ritengo (senza volermi sopravvalutare) che riuscirei a gestire entrami le parti, spaziando con vari temi ed adattandomi ai vari argomenti proposti, che possono spaziare in vari settori. Punto molto sul cervello ed è la parte che ritengo più interessante di me, ed esso può spaziare a 360 gradi. Un’ultima cosa che voglio aggiungere riguardo al mondo della TV riguarda una delle parti che in genere trovano noiose parecchie persone. Io, invece, voglio sottolineare che la adoro: la PUBBLICITÀ, un campo estremamente interessante ed intrigante, dove trovi comunicazione allo stato puro, piena di dettagli, con uno studio non indifferente alle spalle. D’altronde il MKTG è composto da tantissime componenti e studi accurati che meritano di essere visionati,con molta attenzione.

 

Una tua frase che colpisce subito è: “gli Uomini che mangiano il gelato in coppetta e con il cucchiaino, NON potranno MAI rendervi felici”. Non posso che essere d’accordo con te e ti chiedo: qual è il tuo prototipo ideale di Uomo? Come si conquista una personalità come quella di Elisa Malavasi?

Non ho un prototipo preciso,di certo adoro un Uomo che sappia farmi sorridere e sia divertente, ma nello stesso tempo una persona con un carattere deciso, serio, e responsabile. Adoro i modi gentili e galanti, e soprattutto deve possedere una dose massiccia di intelligenza.
Come si conquista Elisa? Bella domanda, non facile da rispondere, sicuramente mi piace l’inaspettato, non cose banali ma che mi possano sorprendere. Non lo nego: stupirmi non è cosa facile, ancor meno che io resti abbagliata. Posso dire che amo chi “mi sfida”, chi è in grado di tenermi testa, chi non cede, chi mi colpisce nei primi 5 minuti di conversazione e se così non fosse non ci riuscirebbe per il resto del suo tempo. Non mi piacciono le cose facili, le persone facili e parole facili. Non c’è nulla di più attraente di una situazione complicata, di una persona contorta e di un discorso intrigante.

 

Che dire, di certo questa prima parte dell’intervista esclusiva ad Elisa Malavasi ci ha raccontato molto per quanto riguarda la sua personalità: ricca e complessa. Non vediamo l’ora di farvi leggere la seconda parte, anch’essa piena di contenuti esclusivi e di fotografie che la gentile Elisa ci ha concesso.

Nel frattempo vi ricordiamo che potete seguirla sulle sue pagine ufficiali:

Ci teniamo anche a ringraziare l’agenzia che segue Elisa e con la quale lavora, la @modomodels.it

Volete leggere la seconda parte dell’intervista? Cliccate qui!