Il Colosseo: la meraviglia italiana

Nato con il nome di Amphiteatrum Flavium, è l’anfiteatro più grande al mondo con una capienza stimata tra i 50.000 e i 75.000 spettatori. Simbolo della città di Roma, è il più importante monumento dell’antica Roma giunto fino a noi e simbolo dell’Italia nel mondo grazie anche alla sua posizione ricoperta tra le “Nuove 7 meraviglie del mondo”.

Vede l’inizio della sua costruzione nell’anno 72 d.c. con l’imperatore Vespasiano che scelse l’area tra la Velia, il colle Oppio e il Celio, in cui si trovava un lago artificiale fatto scavare da Nerone per la propria Domus Aurea, l’anfiteatro doveva essere il simbolo della rottura col precedente dittatore che aveva usurpato il terreno pubblico per l’interesse personale. Vespasiano morirà nel 79 d.c. riuscendo a vedere compiuti solo i primi 2 piani dell’opera finale.

Viene inaugurato dall’imperatore Tito nell’anno 80 d.c. con lo scopo di ingraziarsi gli dei e risollevare gli animi del popolo dato che la città era appena uscita da una recente epidemia di peste preceduta da un incendio che devastò Roma per 3 giorni e 3 notti. Vennero organizzati per questa occasione 100 giorni di festeggiamenti spettacolari duranti i quali persero la vita 5.000 belve provenienti da tutto il mondo.

IL PROGRAMMA

Per tutta la mattinata era possibile ammirare gli spettacoli di caccia con animali feroci chiamati VENATIONES che vedevano partecipare i “bestiari”, ritenuti il più basso ordine dei lottatori del Colosseo vestiti di pelli e armati di lancia, i “venatores”, veri e propri cacciatori a cavallo protetti da possenti armature e i “taurarii”, una sorta di progenitori dei moderni matadores spagnoli. Era possibile inoltre assistere a combattimenti fra animale e altri animali, soprattutto esotici, provenienti dall’oriente o dal nord Africa.

Allo scoccare della 12° ora, con il sole alto nel cielo, per pubblico e condannati era l’ora delle esecuzioni, le così dette NOXII. D’estate, per salvaguardare gli spettatori dal caldo cocente era previsto un ingegnoso sistema di teli volti a coprire l’immensa volta a cielo aperto dell’anfiteatro. I condannati arrivavano all’arena dopo essere stati sottoposti a continue vessazioni ed umiliazioni, per poi andare incontro al loro tragico destino solitamente per mezzo di belve inferocite.

Gli spettacoli preferiti dal pubblico romano erano però certamente i MUNERA, ovvero le battaglie fra gladiatori. Queste battaglie venivano spesso offerte da qualche figura molto facoltosa dell’epoca per ingraziarsi i favori del popolo, addestrare e mantenere un gladiatore era un’operazione molto costosa, per questo ad oggi si ritiene che la condanna a morte per pollice verso faccia solo parte della mitologia, dato che significava vanificare tutto il capitale investito. I gladiatori, che devono il loro nome alla piccola spada con cui combattevano, il gladio, erano di solito schiavi e prigionieri di guerra, famosi per la loro aggressività, ma anche uomini liberi, a volte soffocati dai debiti, e qualche donna.

DETTAGLI TECNICI 
Capienza 50.000/75.000 spettatori
Perimetro 527m di forma ovale
Altezza 48,5m (odierna); 52m (originale)
Arena interna 86x54m
Superficie agibile 3.357m²

IL COLOSSEO NEL TEMPO

In piena attività fino al sacco di Roma dell’anno 410, venne adibito solamente agli spettacoli di venationes dall’imperatore Onorio. Dal VI secolo in poi diventa un luogo di sepoltura in cui viene costruita la Chiesa di Santa Maria della Pietà del Colosseo e venne successivamente danneggiato da 2 grandi terremoti nell’anno 847 e nel 1349 diventando per lungo tempo fonte di materiale edilizio per altri edifici di Roma (ne è un esempi palazzo Barberini). Nel XIII secolo diventa abitazione dei Frangipane, che vi costruiscono un palazzo al suo interno, verranno poi cacciati ma rimarrà comunque luogo popolato da alcune unità abitative. Diventato oggetto di storie dell’orrore riguardanti streghe e presunti riti satanici, nel 1744 viene esorcizzato da Papa Benedetto XIV che lo doterà delle 14 edicole della Via Crucis e lo consacrerà come Chiesa dedicata a Cristo e ai Cristiani nel 1749. Dal XIX secolo in poi, sarà teatro dei grandi ed importanti restauri che ce lo restituiscono nell’immagine odierna.

ll nome Colosseo sembra potesse derivare dalla grande imponenza che trionfava nella sguardo dei suoi visitatori o dalla colossale statua di Nerone che per un periodo ha troneggiato nei sui antichi pressi. Oggi è una delle sette meraviglie del mondo moderno.