Come le zanzare ci danno la caccia

A chi non è capitato, almeno una volta nella vita, di essere svegliato in piena notte da un ronzio fastidioso? D’estate più che nel resto dell’anno, le zanzare rappresentano la più fastidiosa compagnia animale dell’uomo! Astute ed insaziabili cacciatrici, senza alcun dubbio ci danno filo da torcere, ma dietro la loro capacità di coglierci alla sprovvista in ogni momento, si nascondono qualità degne del miglior battaglione d’assalto!Si, perché le zanzare, contrariamente a ciò che si pensa, non pungono a caso, bensì stanano e selezionano accuratamente la propria preda, finché hanno possibilità di scelta. Basti pensare che di esistono ben 3000 specie diverse di zanzara, di cui circa 70 abitano l’Italia, e non tutte sono interessate al sangue umano, prediligendo uccelli ed altri mammiferi.

Le specie più diffuse in assoluto nel nostro paese sono tre, al primo posto c’è la Culex pipiens, o zanzara comune.  Conduce le sue sortite alla sera o di prima mattina, ma non ama fare grosse traversate a caccia di cibo. Per questo trova nelle città, con molte prede a portata di mano e piccoli ristagni d’acqua per riprodursi, l’ambiente ideale!

La star dell’ultimo periodo è invece diventata l’Aedes albopictus, tristemente nota con il nome di battaglia di zanzara tigre. Di aspettare l’ora strategica del crepuscolo ed attaccare col buio non vuole saperne, punta tutto sull’aggressività: attacca principalmente durante le ore pomeridiane, quelle disdegnate dalle cugine di cui abbiamo parlato prima, e lo fanno decisamente con insistenza, pungendo ripetutamente e causando a volte reazioni allergiche.
Ultima, ma non ultima, la Ochlerotatus caspius, o zanzara di risaia. Gli abitanti delle zone umide e paludose del nostro paese riconosceranno con facilità la livrea marrone e lievemente striata. Si tratta di un insettino dotato di notevole resistenza, si sposta per lunghi tratti, anche chilometri, ed attacca prevalentemente dalla sera a tarda notte.

Come fanno a trovarci? Tutta questione di fiuto. Come tutti gli altri animali, anche noi lasciamo una traccia attraverso le sostanze che trasudano attraverso la pelle. Essenzialmente le zanzare riescono a percepire anidride carbonica e acido lattico, prodotti del nostro metabolismo, fino a 30 metri di distanza. Chiaramente, più si è accaldati e sudati, maggiore sarà la quantità di queste sostanze rilasciate attraverso la pelle e, di conseguenza, la possibilità di essere individuati e punti. Probabilmente, è anche per questo che pungono con più facilità chi è sudato o ha fatto uso di sostanze alcoliche, in particolare la birra che di anidride carbonica abbonda. Acido lattico ed anidride carbonica, però, non sono le uniche sostanze in grado di essere captate dalle zanzare che sono, in realtà, sensibili a molti altri segnali chimici compresi alcuni “odori” prodotti selettiviamente da alcune specie animale, come il nonanale, prodotto dall’uomo e dai volatili.
Una volta apparecchiatesi nel punto migliore, spesso arti e collo in quanto più scoperti e meglio irrorati, non attendono più di tanto a pungerci silenziosamente ed iniettare una sostanza anticoagulante e, al contempo, irritante che ha la duplice funzione di agevolare la suzione e richiamare sangue nella zona punta. A pranzo concluso, ci ritroveremo con il consueto pomfo, causato dall’istamina prodotta dal nostro corpo in risposta alla sostanza estranea iniettataci dalla sgradita ospite.

Anche nel caso delle zanzare, ad essere di gran lunga più pericolose sono le femmine fecondate, le uniche a pungere e succhiare il sangue, in grado di fornire nutrienti necessari allo sviluppo delle uova. Equipaggiate di tutto punto, prelevano da 2 a 5 microlitri di sangue ad ogni puntura ed a farle fermare non è il senso di sazietà quanto più tosto un “recettore di pancia piena” rimosso il quale sono capaci di aspirare sangue fino ad esplodere.  Incredibilmente, quando sopravvivono allo schiaffo, o alla racchetta elettrificata, possono vivere fino a 6 mesi e devono il proprio ronzio ad un battito d’ali dalla frequenza impressionante di 300-600 battiti al secondo. E i maschi? Insieme alle femmine non fecondate, si nutrono essenzialmente di sostanze zuccherine di origine vegetale, come il nettare dei fiori.

Il problema zanzare, tuttavia, non è limitato ad un pomfo arrossato ed un po’ di prurito. Proprio a causa del loro bisogno di sangue e dell’abitudine di attaccare spesso diversi animali oltre all’uomo, le zanzare rappresentano un veicolo importante per molte malattie come la malaria, la febbre Dengue o la più recente febbre di Zika. Il quantitativo di sangue aspirato dalle zanzare non è, tuttavia, sufficiente e trasmettere patologie come l’AIDS (e per nostra fortuna).

La cosa che, forse, vi sorprenderà più di ogni altra è sapere che le zanzare non sono inutili. Lo abbiamo pensato tutti, anche più volte al giorno, ma non è così. Oltre a rappresentare una fonte di nutrimento per gli uccelli migratori, le zanzare contribuiscono all’impollinazione, ruolo dimostrato in alcune orchidee del genere Platanthera. Ora che lo sapete, a meno che non vi troviate in Africa, non siete più giustificati ad efferati massacri senza quartiere, quanto piuttosto a fare uso di opportuni repellenti come l’olio derivato dall’erba gatta, che sembra essere il più potente repellente naturale contro le zanzare!

Siete arrivati alla fine dell’articolo domandandovi un modo per liberarvi delle zanzare che vi ronzano in balcone? I consigli non possono che essere i soliti, primo fra tutti quello di eliminare ogni residuo di acqua stagnante, dal semplice sottovaso all’annaffiatoio semivuoto. Per una prevenzione più efficace, potete pensare di costruire una trappola che attiri le zanzare prima del loro periodo di massima attività ed aiuti, se non altro, a contenere il numero delle forze nemiche. Vi lasciamo con un video trovato in rete riportante le istruzioni per realizzarla…e con il nostro in bocca al lupo per la vostra guerra spietata!

Silvia D'Amico