yolocaust
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Yolocaust. Come un selfie può diventare irrispettoso

La mancanza di rispetto nei confronti di monumenti, luoghi sacri e memoriali, ormai è all’ordine del giorno ma qualcosa sta cambiando.

Siamo tutti ormai abituati a vedere chiese e monumenti vandalizzati e resi osceni da scritte multi colore fatte con le bombolette spray. Ormai è diventata consuetudine vedere statue o muri di palazzi storici diventare posacenere o perfetti nascondigli per gomme da masticare. Ma tutto questo oltre che inquinamento visivo, ambientale e maleducazione, vi sembrerà essere un nonnulla appena vi spiegheremo cos’è “YOLOCAUST” e vi verrà da chiedervi perché a volte l’uomo, che si distingue dagli animali per l’uso della ragione, in realtà sembri non usarla molto spesso.

Youlocaust
Youlocaust – “Jumping on dead Jews“.

Yolocaust è un sito nato dalla mente di Shahak Shapira. L’artista israeliano di 33 anni ha raccolto alcune foto scattate al Memoriale dell’Olocausto e le ha fotomontate sulle immagini reali riguardanti l’olocausto. Così, alcuni dei turisti che hanno voluto scattarsi foto sorridenti e divertenti in un luogo commemorativo, si sono ritrovati in un campo di concentramento. Il risultato è raccappricciante. Youlocast è finito su ogni tabloid del mondo, dal giornale israeliano di lingua inglese “Haaretz”, alla “BBC”, agli italiani “Il Messaggero” e “La Stampa”, creando un vortice di commenti e osservazioni che fanno riflettere. Ma l’intelligenza di Shahak Shapira si è fatta vedere. Infatti, l’artista ha dato la possibilità a chiunque si fosse riconosciuto nella sua opera di scusarsi.

E il protagonista di “Jumping on dead Jews“ ha scritto:

Sono il tizio che ti ha ispirato Yolocaust, così almeno ho letto. Non volevo offendere nessuno, ora rivedermi mi fa orrore. Ah, se tu potessi spiegare a tutti quei giornali che ho fatto una cazzata, sarebbe bello.

Lo sappiamo tutti che delle scuse non sono molto, ma è stato un passo importante. Ora che tutte le scuse sono state fatte il sito ha chiuso. Shahak Shapira con Yolocaust è riuscito a farci riflettere, ma sfortunatamente il genocidio degli ebrei non è l’unico orrore umano.

Silvia Menon