Il pilota automatico è una delle invenzioni più attese per gli automobilisti, ma per quanto riguarda gli aeroplani non è una novità: infatti è risaputo che la fase di decollo, per quanto assistita, sia prettamente eseguita in modalità manuale. Durante il volo, quando il velivolo si trova alla velocità di crociera,i piloti attivano l’auto pilota che conduce l’aereo, quando le condizioni esterne lo richiedono, fino all’atterraggio. Cosa succederebbe però se, come primo passo per l’intelligenza artificiale, gli aerei iniziassero anche a decollare, volare e atterrare in piena e completa autonomia?
Sebbene il pilota automatico sugli aerei non sia più una novità ormai da anni, la prossima sfida per i produttori è proprio quella di portare l’intelligenza artificiale alla guida dei propri velivoli. Il Chief Technology Officer di Airbus, Grazia Vittadini, secondo quanto riporta Bloomberg, ha dichiarato:
“È quello a cui stiamo guardando, l’intelligenza artificiale, per liberare i piloti dai compiti più banali e ripetitivi”
L’IA raggiungerà un nuovo livello
Le prime linee che guidano i gruppi del settore, spiega l’agenzia statunitense, sebbene restie a trattare l’argomento, trarrebbero indubbi benefici da velivoli a guida autonoma: riduzione dei costi e gestione più “leggera”, dato il numero conseguentemente minore di piloti qualificati. L’integrazione di sistemi interamente autonomi, però, porrebbe fine al lavoro del pilota per come lo conosciamo.
La domanda di piloti qualificati, difatti, è attualmente in crescita, ma l’introduzione di un sistema automatizzato, oltre a sconvolgere gli equilibri tra domanda e offerta nel mercato del lavoro, travolgerebbe migliaia di persone che hanno basato la loro istruzione sull’acquisizione di conoscenze relative al volo di aerei di linea. Per poter pilotare un aereo, oltre ottenere i relativi permessi, necessari per poter volare in Europa e poi nel mondo, è richiesto, solamente per l’istruzione, un budget che può variare dagli 80.000 ai 100.000 euro.
Ma la sfida più grande per i produttori come Airbus è convincere le autorità di regolazione ad approvare questa tecnologia. L’introduzione di questi meccanismi non può far altro che generare malcontento in tutti i piloti, oltre a comportare una forte regolazione, prezzo dell’eventuale processo di implementazione del pilota automatico negli impianti odierni, onde evitare il licenziamento in tutti i piloti. Per questo motivo la regolamentazione sarà complicata, infatti l’azienda ha dichiarato:
Spiegare l’IA è una sfida dura per noi, soprattutto quando arriveremo al momento della certificazione di prodotto.
Bisogna anche tenere in considerazione la risposta che avranno le compagnie aeree e i passeggeri davanti ad aerei con un solo pilota o, addirittura, senza pilota. Per questa ragione, si possono prevedere sviluppi più rapidi per quanto riguarda le compagnie aeree cargo.