L’atleta paraguaiano chiede aiuto al mondo del web

Derlis Ayala, atleta paraguaiano, ha deciso di marcare sulla sua pelle un chiaro segno che testimonia la qualificazione ottenuta a settembre dell’anno scorso.

Il trentenne  ha deciso di fare un disperato appello sui social dove ha chiesto a chiunque sia capace di tatuare, di cambiare lo 0 in 1, dopo che i giochi sono stati posticipati di un anno.

Le Olimpiadi di quest’anno erano inizialmente previste per il 24 luglio, tuttavia sono state rinviate all’estate  2021 a causa della pandemia di coronavirus che ha interrotto i programmi di allenamento intensivo degli atleti durante la fase di preparazione per la competizione.

Ayala si è certamente pentito di aver fatto il tatuaggio che recita “Tokyo 2020” che copre il suo polpaccio destro, sopra i cinque anelli olimpici.

Ayala ha deciso così di postare su Facebook: “Qualcuno può aiutarmi a mettere il 2021?”

Alcuni utenti di social media hanno suggerito di aggiungere semplicemente un “+1” o di utilizzare lo 0 per scrivere “one”. Altri hanno detto che avrebbe potuto dire alla gente che aveva deciso di farsi un tatuaggio unico e di valenza storica.

Il corridore ha anche preso parte ai precedenti Giochi Olimpici di Rio de Janeiro, dove ha chiuso al 136° posto. Ha vinto una medaglia di bronzo ai Campionati Panamericani Junior di atletica leggera nel 2009 e detiene anche numerosi record nazionali, tra cui i 5.000 e i 10.000 metri.

Mentre i giochi si terranno effettivamente nel 2021, il Comitato Olimpico Internazionale ha affermato che l’evento sarà ancora chiamato Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo 2020, il che significa che Ayala non ha davvero un grande problema.

I funzionari olimpici non hanno avuto altra scelta che rimandare i giochi dopo che Australia e Canada si sono entrambe ritirate dall’evento sportivo e sia gli Stati Uniti che il Regno Unito hanno dichiarato che non avrebbe gareggiato a meno che la data non fosse stata spostata.

Questa è la prima volta nella storia dei giochi olimpici che l’evento viene rinviato, sebbene siano stati cancellati nel 1916, 1940 e 1941 a seguito delle guerre mondiali.

Andrea Calabrò