La terrificante falena tentacolare Creatonotos

Dall’Australia all’Indonesia una terrificante falena tentacolare si aggira nella notte: si tratta della Creatonotos gangis, e sembra uscita da una puntata di Stranger Things.

Salita alla ribalta grazie ad un ragazzo indonesiano, Hairu Toae, la Creatonotos ha certamente un aspetto poco rassicurante, ma non è per nulla pericolosa. Si può trovare facilmente in AustraliaIndonesiaIndiaSri LankaCinaGiapponeThailandia e Nuova Guinea, ed è ben nota sin dal 1763, quando venne descritta nel libro Centuria Insectorum dal celebre naturalista svedese Linneo, ovvero Carl Nilsson Linnaeus.

Presenta le classiche coppie di arti, comuni a tutti gli insetti, ed un tipico ventre rosso o giallo. I quattro tentacoli che fuoriescono dalla base del ventre sono in realtà sono coremata, e servono a disperdere nell’ambiente feromoni maschili. Presenti, per l’appunto, solo nei maschi della specie i coremata aiutano ad attrarre le attenzioni delle falene femmina. I coremata sono sempre presenti nell’individuo, ma quando a riposo sono racchiuse all’interno dell’addome, e vengono estroflesse solo quando necessario.

Questione di feeling

Il feromone idrossidanaidale e la dimensione di ogni corema sono strettamente legati all’alimentazione della falena quando questa era un bruco. Se il pasto comprendeva degli alcaloidi l’adulto sarà in grado di rilasciare oltre 400 microgrammi (ovvero 0,4 milligrammi) di feromoni; di contro, se il bruco è stato digiuno di questi elementi, i coremati non si svilupperanno. Ovviamente maggiore è la quantità di feromoni prodotti, più aumentano le possibilità del maschio di trovare una femmina fertile con cui accoppiarsi.

Il bruco di Creatonotos assume alcaloidi a scopo protettivo: questi vengono assimilati dall’insetto e ne modificano il sapore, rendendolo un piatto poco appetitoso per i predatori. Una volta adulto gli alcaloidi vengono convertiti ed utilizzati per produrre feromoni.

I Creatonotos non sono malvisti dalle popolazioni locali poiché polifagi aggressivi; mangiano diverse specie vegetali, con danni particolarmente gravi alle foglie degli alberi di melograno.

redazione