La prima volta di Mick Schumacher in Formula 1

A distanza di quasi tredici anni dall’ultima volta, il binomio Schumacher-Ferrari è tornato a calcare il palcoscenico della Formula 1, regalando emozioni non solo agli appassionati del cavallino rampante ma anche a tutti quelli del motorsport. Mick Schumacher ha deciso di seguire le orme del padre Michael sette volte iridato, entrando a far parte del Ferrari Driver Academy, il vivaio riservato alla formazione e alla crescita professionale dei talenti del futuro. In Bahrein, il campione in carica della Formula 3 Europa, ha avuto la possibilità di partecipare ai test riservati ai giovani piloti e alla Pirelli alla guida della SF90, la monoposto utilizzata da Sebastian Vettel e Charles Leclerc. Un debutto che si aggiunge a quello in Formula 2 dello scorso fine settimana, sempre sul tracciato di Sakhir, in cui Mick si è ben comportato andando a collezionare due piazzamenti a punti per il team Prema Racing: ottavo in gara 1 e sesto in gara 2.

Nella prima giornata di test, tenutasi martedì, uno Schumacher ha nuovamente indossato una tuta rossa ed è salito a bordo di una vettura di Maranello. La sessione di prove in mezzo al deserto del Bahrein è stata incredibilmente condizionata da un inusuale scroscio di pioggia che ha costretto le squadre a mantenere le vetture in garage fino alle prime ore del pomeriggio. In un clima surreale in cui persino il meteo ha riservato un avvenimento speciale per l’occasione, Mick è sceso in pista subito dopo le 16 sotto gli occhi di mamma Corinna, visibilmente emozionata. In pochi giri, Schumi Jr si è andato a prendere la vetta della graduatoria, fino ad allora ad appannaggio della Haas di Romain Grosjean, fermando le lancette del cronometro in 1:29.976. Un tempo di tutto rispetto, superato solo nelle fasi finali da Max Verstappen, il quale ha staccato il ferrarista di poco meno di 6 decimi con la sua Red Bull. Alla sessione di test hanno partecipato anche Lewis Hamilton, solo sesto con la sua Mercedes a ben 1.7 secondi dal leader, e Fernando Alonso, tornato in F1 nelle vesti di tester d’eccezione per la McLaren.

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Mick, 20enne da pochi giorni, ha completato il programma di test con 56 giri all’attivo per un totale di 303 chilometri, confermando di avere entusiasmo e determinazione nel suo percorso di formazione per diventare un grande pilota. “Le emozioni che ho provato sono state davvero belle”, ha confermato. “Sembrava già di essere a casa, è stato bello fare quei primi giri e vedere tutti quei ragazzi che lavorano alla macchina e lavorano con me. In garage mi sono sentito come a casa fin dal primo momento visto che ero circondato da molte persone che mi conoscono fin da quando ero molto giovane”. La prima esperienza su una vettura di Formula 1 ha sensibilmente arricchito il suo bagaglio di conoscenze, un passo in avanti di grande importanza in ottica futura. “La SF90 è incredibile per quanto è potente, ma è anche abbastanza semplice da guidare: per questo mi sono divertito così tanto”, le parole di Mick riportate sul sito ufficiale della Scuderia di Maranello. “L’aspetto che mi ha impressionato maggiormente sono i freni, potentissimi. Mi pareva di poter frenare via via più tardi, tanto avevo la certezza che la vettura avrebbe comunque fatto la curva. Ringrazio Ferrari per la straordinaria opportunità che mi ha dato”.

La seconda e ultima giornata dei test ha visto Schumacher cambiare casacca e provare con l’Alfa Romeo. Al volante della C38, si è classificato in sesta posizione alla bandiera a scacchi, con il tempo di 1:29.998, a sei decimi da Vettel (terzo con la Ferrari) e a quasi un secondo dalla Mercedes di George Russell, al primo posto al termine della sessione.

Sul futuro, Mick ha già dimostrato di avere la giusta tempra per gestire l’enorme pressione a cui sarà sottoposto. Leggere sul monitor dei tempi la scritta M. Schumacher ha sicuramente un significato particolare, ma il figlio del Kaiser ha già individuato quali sono i suoi obiettivi. “Ho appena iniziato il mio primo anno in Formula 2, vedremo come andrà. Voglio arrivare in F1 come pilota completo, essere il più preparato possibile, e sarà il tempo a dire se accadrà il prossimo anno o più tardi. Voglio fare un passo alla volta”.

Giuseppe Forte