Casa Milà: la nuova sfida di Gaudì
Siamo ai primi del 900′ quando in tutta Europa è in atto una vera e propria rivoluzione culturale ed architettonica. L’Art Nouveau in Francia, il Liberty in Italia e lo Jugendstil in Germania, come reazione all’imperante classicismo, in Catalogna questo spirito assume un carattere particolare legato non solo ad una estetica, ma ad una corrente di pensiero politica, il catalanismo, che vuole dare una nuova identità al paese. In architettura il cosiddetto modernismo catalano trovò la sua massima espressione a Barcellona nel quartiere dell’Eixample. In questa zona viveva la fioerente borghesia, impegnata a raggiungere uno status sociale affermato e rispettato. Fu così che gli edifici di Passeig de Gracia, il viale alberato dell’asse principale del quartiere Eixample, furono affidati ai migliori architetti del tempo, profumatamente sponsorizzati dalla borghesia.
Dopo il successo dovuto alla coloratissima Casa Battlò, l’architetto più in voga del momento era sicuramente il celebre Antonì Gaudì. In questo contesto, egli, all’età di 54 anni, fu incaricato di costruire una casa padronale per conto di Pere Milà i Camps, proprietario di svariate industrie tessili, e moglie, Roger Segismond, anch’essa ricca borghese da generazioni. I coniugi, dopo aver rilevato questa imponente lotto di ben 1,620 m2, affidarono il progetto nelle mani di Gaudì, senza porre freno alle sue idee. I lavori cominciarono nel 1906 e terminarono 6 anni dopo, non senza intoppi e con innumerevoli interruzioni. Le obiezioni sollevate dall’amministrazione comunale segnalarono come fuori norma molte delle caratteristiche della casa Milà, costretti a pagare ingenti multe per proseguire con i lavori. Grazie all’astuzia dell’architetto, fece dichiarare la struttura come ‘edificio monumentale’ così da poter godere di maggior libertà.
Casa Milà detta La Pedrera: il progetto
L’ambizioso progetto di Gaudì portò allo sviluppo di una struttura su sei piani articolati intorno a due cortili interni, un seminterrato, un loft e il tetto, dove si libera tutta la creatività e la stravaganza dell’architetto più innovativo della catalogna. La caratteristica unica ed inimitabile è la facciata autoportante: una superficie che sembra avere vita propria, in quanto ancora una volta Gaudì si ispira alla natura. Utilizzando pietra grezza, battuta, martellata, crea una facciata che sembra una ondulata che sembra una parete rocciosa plasmata dagli agenti atmosferici che si sono susseguiti in migliaia di anni. Non per niente, l’intera costruzione, è nota con il nome «La Pedrera» ossia ”la cava di pietra”, grazie anche alla scelta di creare finestre simili a grotte naturali.
Visitare La Pedrera
La visita inizia dall’alto, ossia dalla terrazza sul tetto: la spettacolare vista dai suoi 32 metri di altezza passa quasi in secondo piano, per via delle innumerevoli decorazioni a mosaico, sculture e torri presenti lungo tutto il sinuoso percorso. Aria, terra, fuoco e acqua: ancora una volta, la protagonista è la natura e le sue forme.
Una volta scesi dal tetto, come entrando nella pancia di una balena si arriva all’attico. Uno spazio senza barriere né divisioni interne, in cui si susseguono ben 270 archi catenari che ricordano le costole di un animale preistorico.
Gli altri piani di Casa Milà sono occupati dagli appartenenti, interamente arredati con pezzi d’epoca e composti di tutto ciò di cui necessitava una tipica famiglia borghese dell’inizio 900′. Gaudí si è occupato di progettare anche le stanze, le porte, i pavimenti e di elementi decorativi come i pomoli e le maniglie delle porte, studiati per seguire i movimenti naturali del corpo umano in maniera innovativamente ergonomica. Un’altra caratteristica tipicamente gaudiana è l’utilizzo della luce naturale che regala bellissimi giochi di luce grazie alla luce proveniente dalle finestre interne e da quelle affacciate al cortile interno. Come sempre, estetica e utilità vanno di pari passo per l’architetto: questo escamotage permetteva anche un corretto ricircolo d’aria, creando correnti naturali tra interno ed esterno.
Curiosità su La Pedrera
Dal 1984 La Pedrera è entrata a far parte del patrimonio mondiale dell’UNESCO, all’interno del sito «Opere di Antoni Gaudí».
Per Gaudì questo progetto rimase sempre un’opera incompiuta; Gaudí, infatti, aveva investito casa Milà di una precisa simbologia religiosa, immaginandola come un santuario per la Vergine del Rosario. L’opposizione della famiglia Milà sfociò in una lite che spinse Gaudì ad abbandonare il progetto prima del termine. Gaudì soprannominò sempre La Pedrera con l’appellativo «il gigante senza testa».
La Pedrera all’epoca non suscitò un grande entusiasmo dalla critica; per molto tempo venne anche sbeffeggiata apertamente in alcune riviste satiriche dell’epoca.
La Pedrera dal gennaio 2013 è sede della Fundació Catalunya La Pedrera e le sue stanze vengono utilizzate come centro culturale per tutte le attività organizzate da musei e non solo. Ad esempio è stata scelta da Dan Brown nel 2017 come sede per presentare il lancio internazionale del romanzo Origin.
Informazioni utili per visitare La Pedrera
La Pedrera si trova in Passeig de Gracia. La metro più vicina è Passeig de Gracia che porta proprio davanti alla Casa Batllò. La Pedrera dista solo pochi minuti a piedi da Casa Battlò. Viste le perenni lunghissime code, è consigliabile acquistare i biglietti on line scegliendo ora e giorno d’accesso ( e risparmiando circa 3 euro rispetto al botteghino!)
E’ possibile scegliere fra varie tipologie di biglietti, tra cui visite guidate e visite notturne. Vi indico i prezzi delle classiche visite diurne ( tipologie e prezzi sul sito ufficiale della Fondazione La Pedrera)