Ego, all’anagrafe Vincenzo Ianniello nato nel 2005, è una delle nuove promesse della scena musicale napoletana. Nato a Caserta, si avvicina alla musica si da piccolo dedicandosi al canto e allo studio del pianoforte. Crescendo perfeziona il suo studio con molti vocal coach ed entra in Conservatorio. L’incontro con Alessandro Forte, producer di Galeffi, Aiello, Valucre, Scrima e sonoalaska, gli permette di realizzare e pubblicare il singolo di debutto “LMC (Le Maschere Cadono)”. In occasione dell’uscita del suo primo singolo abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lui.
Come ti presenteresti a chi non ti conosce?
Mi presento come un normalissimo ragazzo di un paesino di 6000 abitanti. Un diciottenne che per puro caso forse per mano del destino si è trovato in questo mondo e non vuole uscirne più. Una persona che piano piano sta crescendo personalmente e artisticamente e sta capendo cosa vuole davvero dalla vita, ho tanto da migliorare tantissimo e non vedo l’ora di farlo, passo giornate pensando a come salire il prossimo gradino, perché amo migliorarmi, è stimolante per andare avanti.
Come nasce il tuo nome d’arte?
Il mio nome d’arte è nato tra i banchi di scuola, tra la vasta scelta di alcuni nomi alla fine una mia amica mi consigliò questo, proprio perché l’egocentrismo è una caratteristica che in realtà non mi appartiene, quindi un controsenso, anche se nella scrittura dei miei pezzi a volte lo sono, forse troppo, data la sicurezza che ho sulla musica.
Nel brano c’è una strofa in dialetto, che rapporto hai con la tua terra di origine?
Amo le mie origini così tanto che ormai mi viene da dire che non c’è un rapporto tra me e quest’ultime, sono parte di me. Non voglio e non posso nasconderle anche perché sono cresciuto con il rap napoletano. C’è da dire che però all’inizio scrivevo solo in italiano; è stato il mio produttore Alessandro Forte a suggerirmi di scrivere in napoletano per essere ancora più autentico, per sentirmi ancora più a casa e a mio agio. Gli sono grato per questo suggerimento, grazie al napoletano riesco veramente ad esprimermi al 100%, e scrivo anche più velocemente con più autenticità proprio perché è mi appartiene.
In LMC ti rivolgi ad un “Tu” femminile, chi è questa donna a cui parli?
Quella parte era quasi una preghiera a questa donna di “spegnere” il mio orgoglio le mie debolezze, le fragilità. Chi è questa donna forse, non lo dirò mai.
Quali sono i tuoi prossimi passi musicalmente parlando?
Ora penso a godermi questo pezzo, sicuramente ci sono tanti progetti che ho in mente ma non voglio bruciare le tappe, voglio per ora godermi questo pezzo, analizzarlo bene e capire come superarmi ancora una volta.