Intervista a Starting Finance: l’innovazione finanziaria diventa realtà

Abbiamo intervistato due ragazzi del team di Starting Finance, la start up innovativa made in Rome che si pone l’obiettivo di diventare il punto di riferimento nell’educazione finanziaria per gli under 30 in Italia.

Hanno risposto alle nostre domande Edoardo Di Lella, 24 anni, cofondatore e CEO di SF, e Riccardo Carnevale, 25 anni, Head of Events di SF.

Edoardo, 24 anni,  è un ragazzo romano che, dopo un lungo periodo di soggiorno negli Stati Uniti, torna in Italia con l’idea di rivoluzionare il modo di fare educazione e informazione finanziaria. Nel 2017 conosce Marco Scioli, con cui fonda Starting Finance, e successivamente diventa Product Manager della controllata Starting Finance Deal.

Edoardo Di Lella

Riccardo, 25 anni, si laurea in Giurisprudenza con specializzazione in ambito economico e laureando in Economia, sempre alla Luiss. Già Presidente di un’associazione culturale, dal 2015 organizza e tiene incontri in diverse Università e Istituzioni nazionali su temi di impatto sociale, in particolare da 3 anni è il coordinatore dell’UniCrypto Tour, che nel solo 2019 ha presentato la tecnologia Blockchain in 15 Atenei italiani e dal settembre 2018 è l’Head of Events di Starting Finance.

Riccardo Carnevale

Starting Finance: una parabola di successi dal 2018

Starting Finance nasce formalmente come startup innovativa nel 2018, dopo anni passati a progettarla nello scantinato della casa di Edoardo e progettando contenuti ed eventi a tema economico-finanziario.

I ragazzi di Starting Finance si sono distinti per la loro intraprendenza, arrivando a raccogliere quasi 500.000 euro sul mercato, rendendo i propri sogni realtà. Sono partiti con l’organizzazione di corsi pratici per gli studenti, per prepararli al mondo del lavoro e fornirgli gli strumenti che il mondo accademico non riesce a sviluppare adeguatamente.

Dall’inizio della loro attività circa 1000 studenti hanno preso parte ai corsi, che saranno analizzati nel dettaglio più avanti. Tuttavia, il vero obiettivo è lanciare un’applicazione innovativa a marchio Starting Finance, che da una parte renda l’educazione e l’informazione finanziaria a portarla di ogni giovane, universitario o meno, e dall’altra introduca il concetto di fantaborsa.

La loro storia ci dimostra che passione, duro lavoro ed umiltà sono ancora i semi necessari per far diventare l’albero dei sogni realtà!

Come funziona il vostro business?

È iniziato tutto per gioco. L’idea era quella di lanciare l’app (di cui parleremo dopo ndr.), ma ci sono stati dei ritardi nella fase di sviluppo e ci servivano revenues per tenere in piedi la società, così abbiamo pensato ai corsi. Dovevamo trovare un modo per fare business.

Tramite i nostri followers riceviamo ogni giorno diversi feedback ed in molti ci avevano scritto messaggi del tipo: “io sono all’università, vi seguo tantissimo, però sono sicuro che quando entrerò nel mercato del lavoro non avrò gli strumenti adatti per superare un colloquio”. Quindi abbiamo raccolto questi spunti, e, valutate le esigenze degli utenti, la prima idea che ci è venuta in mente è stata quella di formulare un primo corso in aula su Excel.

Sappiamo bene, infatti, che Excel è il pane quotidiano in azienda, ma non viene praticamente trattato nelle Università. Così nasce “Excel for Finance”: sentendoci con un nostro advisor, capo dell’innovazione in Vodafone, letteralmente un “mostro” di Excel, abbiamo fatto un test su scala ridotta, abbiamo raccolto il gradimento e i consigli dei partecipanti, e da lì abbiamo stilato un syllabus di competenze necessarie da erogare.

Ad inizio 2019 abbiamo lanciato due ulteriori test, uno su Roma e uno su Milano, andando sold out in 24 ore, 30 persone a sede.

Il semestre dopo, visto il successo del format Excel, abbiamo ascoltato nuovamente le esigenze dei nostri follower, sempre legate al mondo del lavoro, pensando a nuovi corsi in aula e rinnovandone il portfolio.

Da Settembre abbiamo svolto “Excel for Finance” in otto città diverse, abbiamo lanciato “PowerPoint for Pitch”, ovvero l’utilizzo di PowerPoint per fare presentazioni aziendali, “Portfolio Selection”, un corso per la creazione e gestione di portafogli di investimento con un Senior Executive Partner di BNL e infine uno di negoziazione, una delle soft skills che in Italia non viene quasi mai erogata, ma che risulta essenziale nella vita lavorativa di chiunque (chi non si trova ogni giorno a dover negoziare, anche per la più futile delle questioni).

Il corso di negoziazione è stato tenuto solo a Roma, riscontrando grande successo, dovuto anche per la docenza di due Teaching Assistant del PON (Program on Negotiation, ndr) dell’Harvard Law School.

In più, rispetto allo scorso anno, stavamo organizzando un corso su come diventare consulenti aziendali, con docente un ex Senior Consultant di Bain&Co, ovvero una delle migliori società di consulenza in Italia sia a livello di fatturato che di reputazione.

Il corso ha l’obiettivo di preparare i partecipanti ad affrontare il colloquio per una consulting firm e per farli eccellere all’interno dell’organizzazione. Questo semestre avevamo programmato in totale 21 corsi sparsi su tutto il territorio nazionale, ma l’emergenza sanitaria ha sconvolto chiaramente i piani.

L’obiettivo di ogni nostro corso è insegnare agli studenti, con un misto fra pratica e teoria, le regole non scritte del mondo del lavoro, aiutandoli a scalare prima le posizioni in azienda una volta entrati.

Infine, relativamente all’innovazione, abbiamo lanciato a Febbraio dei corsi con esperti del settore, legati al Coding, con l’utilizzo di Python for Business, alla tecnologia Blockchain e al Digital Marketing, In questi ultimi due è stato coinvolto Gian Luca Comandini (100under30 Forbes e nostro ospite in un’altra intervista, ndr). Purtroppo la sperimentazione è stata bloccata dall’emergenza in corso.

Proprio sull’esigenza di spostare online la nostra didattica, abbiamo appena svolto un primo pilot di corso a distanza sul mondo delle Startup e del Venture Capital, organizzato in collaborazione con gli amici di Startup Geeks.

Chiaramente oltre i corsi abbiamo altre linee di business, trattiamo infatti l’intermediazione di prodotti e servizi informativi ed educativi, ma anche l’organizzazione di eventi a tema, nonché promozione e partecipazione a grandi eventi.

Ci siamo dovuti adeguare e trovare il modo di generare flussi di cassa, anche perché rispetto ai quattro gatti del 2018 siamo cresciuti tanto, riuscendo ad assumere diversi giovani stipendiati e a impostare una vera e propria struttura aziendale.

Insomma, soprattutto in questo periodo, di necessità abbiam fatto virtù.

Per voi cosa rappresenta l’innovazione?

In linea di massima ci sono vari tipi d’innovazione, di processo, tecnologica, ecc. Sicuramente l’innovazione, nel nostro caso, è portare un surplus, un vantaggio alla nostra utenza, implementando qualcosa di nuovo che non si è mai visto.

Dall’altra parte bisogna anche ricordarsi una cosa: l’innovazione va a braccetto con il fare. Uno può essere innovativo quanto gli pare, ma poi deve essere in grado di mettere in campo le innovazioni, di venderle bene, insomma la devi saper fare, devi saperla raccontare, altrimenti hai difficoltà a entrare sul mercato.

Nel nostro caso specifico, in primis vogliamo fare innovazione con un prodotto, ma vogliamo essere innovativi anche sulla parte di comunicazione con l’utenza. Abbiamo adottato una strategia “traction first, product than”, prima costruire l’utenza e poi lanciare il prodotto sui bisogni dell’utenza, innovando a seconda delle richieste del mercato, un po’ come abbiamo fatto con i corsi. Questo è qualcosa che non tutte le startup riescono a fare.

Siamo stati innovativi innanzitutto a livello di comunicazione, soprattutto perché siamo partiti con una semplice pagina Facebook che è diventata una community da oltre 120.000 persone.

Non bisogna poi solo pensare di essere innovativi, ma di aver trovato uno spazio sul mercato, altrimenti si rischia di giocare a freccette bendati.

Vi sentite un po’ un ponte tra università e mondo del lavoro?

Sicuramente siamo un “ponte”. Anche se la metafora più azzeccata, più che un ponte, sarebbe una “città con tanti ponti”. Nel senso che – non per farci i fighi – noi siamo presenti nelle Università attraverso i club, siamo a stretto contatto con gli universitari, ma anche con i liceali, e quindi possiamo dire di essere presenti tra gli studenti, di aiutarli con i corsi e tante altre iniziative che fanno da ponte, ma siamo anche molto presenti nel mondo del lavoro.

Siamo una startup innovativa e abbiamo creato già 25 posti di lavoro al nostro interno. Possiamo dire in una certa misura di dare anche lavoro ai giovani.

Siamo presenti in entrambe le rive di questo fiume che divide lo studio dal lavoro. A stretto contatto quindi con istituzioni e società, a volte aiutiamo anche altre aziende ad organizzare meglio le proprie attività e a trovare nuove risorse. Insomma siamo una “città con tanti ponti in mezzo”, colleghiamo diversi singoli quartieri clusterizzati, un po’ come Hong Kong, New York o Venezia, scegliete l’immagine che preferite.

Come si riesce a far diventare una passione il proprio lavoro?

Personalmente ho un problema di base, ossia che ho bisogno del risultato immediato e fare startup ti da quel grado di appagamento lì. Quando facevo l’Università avevo i risultati ogni sei mesi, in azienda l’evoluzione è lenta negli anni. Personalmente avevo bisogno di toccare con mano i cambiamenti che intervenivano giorno dopo giorno e facendo startup questo è possibile.

Abbiamo passato i primi due anni in cui è stato tutto difficile, ma con il giusto contenuto e la giusta comunicazione siamo riusciti a penetrare nel mercato fino a partire ufficialmente.

 

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Starting Finance annuncia la firma di un protocollo di intesa con @feduf_, la Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio Costituita su iniziativa dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI), FEduF promuove l’educazione finanziaria e la cittadinanza economica attraverso la creazione e la realizzazione di contenuti originali e strumenti innovativi, l’organizzazione di eventi e lo sviluppo di collaborazioni con le Istituzioni sul territorio. Starting Finance entra nell’accordo come la più grande community in Italia per giovani appassionati al mondo economico-finanziario. I firmatari dell’intesa puntano a sensibilizzare scuole e università al fine di coinvolgere il maggior numero di studenti in attività didattiche che abbiano ad oggetto l’educazione finanziaria, strumento indispensabile per la formazione delle nuove generazioni. Scopo dell’accordo è promuovere la crescita di una cultura orientata ad una consapevole gestione e pianificazione delle risorse economiche attraverso l’avvio di nuove iniziative congiunte di carattere innovativo e coinvolgente, come incontri sul territorio, collaborazioni volte alla migliore riuscita dei programmi di alternanza scuola-lavoro, e accordi con intermediari del settore finanziario, startup e altre realtà che possano contribuire ad aumentare l’efficacia e la visibilità delle iniziative. “Siamo consapevoli che un’efficace introduzione dell’educazione finanziaria nelle scuole e nelle università non possa prescindere dal coinvolgimento in prima persona dei docenti e degli studenti con modalità didattiche e divulgative idonee ad avvicinarli a temi complessi, quali quelli dell’economia e della finanza”, come affermato da Marco Scioli, Co-Fondatore e Presidente di Starting Finance. L’obiettivo di Starting Finance è diventare il punto di riferimento per l’educazione e l’informazione finanziaria per millennials e stiamo sviluppando una piattaforma in grado di migliorare le conoscenze riguardanti la gestione dei propri capitali, le capacità d’investimento e i rapporti con le istituzioni finanziarie. Siete pronti? In bio trovate il link all’intervista rilasciata a FEduF dai Fondatori di Starting Finance.

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Questo ti da una soddisfazione palpabile giornalmente, creando prodotti nuovi, incontrando persone nuove, investitori nuovi, avendo stimoli di continuo. Sono stimoli che non si possono ricercare in un mercato classico, in un’azienda normale, nel mondo accademico (anche se Riccardo continua a prendere lauree su lauree). È un bisogno di veder crescere qualcosa rapidamente.

Come nascono le idee per gli eventi di Starting Finance? Quali sono le personalità che prendi come esempio?

Per farvi capire come ragioniamo, partirei proprio da questo momento. Noi siamo andati in smartworking, poco prima che uscisse il decreto che ha chiuso qualsiasi attività che non sia essenziale. Nei primi giorni di smartworking io ero abbastanza disorientato perché di base il mio è un lavoro di relazioni, devo girare parecchio, chiacchierare, andare ad altri eventi, e stare recluso in casa rendeva la mia attività molto difficile, se non possibile. Non potendo organizzare eventi mi chiedevo: che facciamo? Starting Finance non si può fermare, nonostante il mondo sia bloccato.

Eppure c’è una grande risorsa, il digitale, che ci aiuta ad andare avanti come non mai prima. Abbiamo quindi deciso di sfruttare nuovamente la nostra community online, pensando a qualcosa di nuovo, sperimentare un format come solo noi sappiamo fare. Ed è così che sono nate le dirette giornaliere su Instagram.

Sembra una cosa stupida, già vista e banale, ma le nostre dirette hanno una grande specialità: quella di focalizzarsi su una determinata tematica, l’economia al tempo dell’emergenza sanitaria, e cercare di prendere come relatori il top su questo argomento, uno diverso ogni giorno, che possa declinare l’oggetto della discussione attraverso la sua specializzazione: finanza, mercati, europa, università, giornalismo, sanità, ecc.

Siamo partiti per scherzo con Carlo Cottarelli, che avevamo già contatto per un evento in aula. Giovedì 19 marzo abbiamo fatto partire la diretta insieme a Cottarelli (in pigiama, ndr) e abbiamo avuto la fortuna che, la notte prima la BCE ha lanciato il PEPP, così da essere tra i primi in Italia a parlare con il prof. Cottarelli nel nuovo Quantitative Easing emergenziale. A volte un po’ di culo non guasta.

Abbiamo dedicato il progetto alla community, a cui abbiamo lasciato largo spazio per le domande. Così analizzando i dati molto positivi, si è deciso di confermare la struttura e lavorare su altre dirette, dando la possibilità a chiunque volesse intervenire di interagire con i propri idoli, quelli che vede in tv e sembrano così irraggiungibili: sono nate così le #SFLiveSession. Siamo ripartiti a bomba il giorno dopo, facendo una programmazione che è chiusa fino al prossimo sabato.

 

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Covid19: tra contagi e decreti del Governo un commento di Nicola Porro [Intervista in diretta – Mercoledì 25 marzo ore 21] Come si sta muovendo il Governo di fronte all’emergenza sanitaria? Nicola Porro, il prossimo ospite delle nostre #SFLiveSession, non ha bisogno di presentazioni. Dopo aver accettato il nostro invito, è pronto a dire la sua riguardo le modalità con cui lo Stato sta gestendo l’emergenza sanitaria. Porro ci racconterà anche come sta vivendo la malattia, dopo essere risultato positivo al coronavirus lo scorso 9 marzo. Preparatevi le domande perché la diretta sarà interamente dedicata alla nostra Community!

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Tra i vari ospiti avuti finora, i principali sono stati il DG dello Spallanzani, Marta Branca, il DG della Luiss e dell’Università di Padova, quest’ultimo a capo dell’Ateneo toccato per primo in Italia dal focolaio veneto di Vo’ Euganeo, Alessandro Benetton, Nicola Porro, che è impazzito in diretta con i suoi famosi “toc toc”, e tanti altri.

Prossima settimana, ve lo sveliamo in esclusiva per voi, avremo Flavio Briatore, che ci dirà quello che pensa a modo suo, senza censure. Ci stiamo sentendo con diversi altri grandi ospiti, come AD di grandi società, startup di successo, vertici istituzionali, tutti con l’obiettivo di raccontare alla nostra utenza cosa sta accadendo e quali sono le prospettive future. Questa è la parte di eventistica che stiamo portando avanti in un momento così difficile.

Per quanto riguarda la persona a cui mi sono sempre ispirato, volendo fare il divulgatore fin da piccolo, è stata Piero Angela. A Marzo 2017 ho avuto il grandissimo onore di poterlo incontrare e intervistare di fronte ad una platea di 800 studenti all’interno di una chiesa sconsacrata e adattata ad aula universitaria.

Un evento che potrei definire mistico. Prima dell’intervista mi sono fatto svelare alcuni segreti e spunti del mestiere, tra cui la necessità di immaginare gli eventi non per un proprio tornaconto personale e di immagine, ma che possano ispirare ed interessare i partecipanti.

Infatti quando si organizza un evento bisogna avere come pallino fisso il pubblico, partendo sempre dal possibile interesse generale. Spesso si incorre nel rischio che i propri interessi personali, intesi come le proprie inclinazioni o passioni, si infrangano contro il muro del disinteresse generale.

In più devi sempre creare qualcosa di nuovo, la gente vuole cerca la novità, non solo di argomento, ma anche la modalità di fruizione. Questo è il modo in cui si ragiona per l’eventistica di Starting Finance.

Qual è il risultato di cui sei più fiero?

Edoardo: essere partiti dal nulla più totale ed essere arrivati ad una struttura che ha raccolto soldi, che cresce giorno dopo giorno, questo è il risultato più interessante per me.

Riccardo: ti potrei elencare una marea di cose fighissime che sono motivo di orgoglio per me e per noi, ma ti stupirò: la cosa che mi da più orgoglio è quando mi si dimostra che su un fatto o una presa di posizione avevo completamente torto.

Quindi sono fiero di dire che il progetto Starting Finance Deal, di cui non abbiamo trattato, ma che speriamo di raccontarvi in un’altra intervista, non solo sia partito in pochissimo tempo, ma sia riuscito a raggiungere gli obiettivi programmati ad un anno in nemmeno tre mesi.

Io al tempo ero il primo, quando si parlava di lanciarlo, a dire che non avrebbe funzionato, ma Edoardo e Marco (l’altro cofondatore di SF, ndr) si sono imputanti, credendo pienamente nella sua riuscita, ed io sono stato ampiamente smentito. Il tempo e i risultati gli hanno dato ragione, con SF Deal che si è dimostrata essere un’idea concreta che sta procedendo come un treno ad alta velocità.

 Prossimi progetti?

In primis vogliamo lanciare l’app di Starting Finance a Settembre 2020. L’app rappresenta un po’ i tre pilastri di Starting Finance: formazione, educazione e simulazione finanziaria.

L’obiettivo è di creare questa applicazione, che è una vera e propria “fantaborsa”, un fantacalcio replicato nel mondo finanziario, dove gli utenti si potranno sfidare tra loro ed i migliori potranno vincere anche dei premi. Si potrà competere in singolo, ma anche con amici, nel senso che si potrà “investire” insieme attraverso dei fondi d’investimento.

È una cosa molto divertente perché ad oggi non ci sono realtà di questo genere, sarà uno strumento molto utile per far approcciare i giovani al mondo della finanza, che oggi è vista come un casinò, ma in realtà un po’ tutto è finanza. Purtroppo i millenials la vedono come qualcosa di poco pratico e noi vogliamo fare educazioni finanziaria.

L’obiettivo è diventare il punto di riferimento nell’educazione finanziaria degli under30 in Italia, ossia associare l’espressione educazione finanziaria a Starting Finance.

 

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Paride Rossi