Photo by Davide Carrer- Core Festival
Photo by Davide Carrer- Core Festival

Core Festival: festival da 10 e lode

Con il day 3 si è conclusa la prima edizione del Core Festival di Treviso, una tre giorni di musica che ha lasciato senza fiato.

In una domenica di giugno si sono alternati sul palco artisti del calibro di Emis Killa, Maneskin e J-Ax+Articolo 31. Prima di loro, spazio ad artisti variegati, come il Duo Bucolico, duo reggae romagnolo, diventato famoso qualche anno fa con il singolo Tempi d’oro. L’ultima giornata è stata caratterizzata dalla coesistenza di artisti “nuovi”, come i Maneskin, insieme a mostri storici della musica italiana, come J-Ax e gli Articoli 31. Come ricordato sui profili social del Core, Treviso, ancora una volta, si conferma il centro della musica italiana. Gli organizzatori della Home Entertainment, da dieci anni ormai, sono stati capaci di rivoluzionare un’intera città, conferendole un’identità musicale a tutto tondo. Tuttavia il Core è terminato ed è quindi tempo di fare bilanci ed assegnare dei premi.

Il king della kermesse è, a mani basse, Salmo, autore di una performance piena di energia. Il rapper sardo è stato capace di investire con la sua grinta e far ballare il pubblico già dalla prima canzone. Tuttavia, l’esibizione più carica di emozioni è di Calcutta. Il cantautore di Latina è ormai maturo, a suo agio sul palco, capace di far emozionare con i suoi testi, ma allo stesso tempo di far divertire con battute inaspettate.  Ha finalmente vinto la timidezza ed ora sì che da il 100%. Degno di nota anche Gemitaiz, un vero e proprio trascinatore di folle intergenerazionali. Artista completo, Gemitaiz è rimasto se stesso nonostante i dischi di platino incassati, fedeli alla sua anima romanesca, confermando il suo posto negli eletti del rap italico. I Pinguini Tattici Nucleari, invece, hanno dimostrato, ancora una volta, tutti i requisiti per scalare le gerarchie del panorama musicale. Album dopo album migliorano, confermando le loro enormi capacità tecniche e stilistiche. Sono pronti per diventare headline. Il Premio rivelazione, se di rilevazione si può parlare, va ad Auroro Borealo, cantante tutto da scoprire.  È stato uno dei pochi a riuscire a radunare una discreta folla di persone intorno al palco Harley Davidson, caratterizzato da una programmazione di artisti emergenti. Le sue carte vincenti sono due: sincerità ed irriverenza. La prima edizione del Core Festival è passata ed è promossa a pieni voti. Questa tre giorni è stata la dimostrazione che non bisogna aver mai paura di osare e che la qualità ripaga sempre.

Non ci resta che aspettare l’anno prossimo, ma prima di tutto focus al 12-13-14 luglio: l’Home Venice è in arrivo.

Si ringrazia il Core Festival per la concessione della foto in copertina.