1975, Colombia --- Nobel-prize winning author Gabriel Garcia Marquez sits with a copy on his book One Hundred Years of Solitude) open on his head. --- Image by © Colita/CORBIS

Cent’anni di solitudine pronto al salto sul grande schermo!

E’ di pochi giorni fa l’annuncio di Netflix che ha acquistato i diritti di “Cent’anni di solitudine” di Gabriel Garcìa Màrquez. Il colosso statunitense porterà quindi sullo schermo il libro del Nobel colombiano.

“Cent’anni di solitudine”, pubblicato nel 1967, è considerata l’opera più importante di Gabriel Garcia Marquez, il libro che ha definito la sua completa consacrazione a livello mondiale, arrivando ad essere tradotto in 46 lingue, con oltre 50 milioni di copie vendute.

Il romanzo racconta la storia di sette generazioni della famiglia Buendìa, ma che metaforicamente ripercorre la storia della Colombia moderna, ripercorrendone gli avvenimenti più importanti, attraverso gli occhi dei protagonisti.

“Cent’anni di solitudine” rappresenta la celebrazione del realismo magico, stile caratteristico degli scrittori novecenteschi sudamericani, capaci di inserire elementi “magici” in contesti prettamente realistici.

La decisione di vendere i diritti dell’opera a Netflix è stata presa dal figlio di Gabo (soprannome dello scrittore ndR), Rodrigo García Barcha, che ricoprirà il ruolo di produttore esecutivo della serie insieme al fratello Gonzalo.

La serie sarà registrata e distribuita in spagnolo, avverando così il desiderio di Gabo, a cui erano arrivate molte proposte allettanti in passato, nessuna delle quali però prevedeva la messa in scena in lingua originale del romanzo.

Gli eredi dello scrittore colombiano hanno deciso di cedere alle richieste di Netflix sedotti dalla qualità delle serie prodotte dal colosso americano, che non si limita a creare soltanto contenuti in inglese, ma anzi incentiva l’utilizzo della lingua originale.

D’altronde le serie in spagnolo hanno reso ancora più celebre Netflix. Basti pensare a Narcos, che racconta la storia del narcotrafficante colombiano Pablo Escobar, che ha permesso a Netflix di compiere un enorme salto di qualità impostando gran parte del racconto in spagnolo, senza che questo venisse tradotto in nessun altra lingua.

Altro fiore all’occhiello di casa Netflix, registrato in spagnolo è Roma, di Alfonso Cuaròn, vincitore di ben tre premi Oscar e del Leone d’oro di Venezia.

Il cast sarà composto dai migliori attori latino-americani e sarà girato in Colombia. Chissà che non vedremo Wagner Moura, l’attore brasiliano interprete di Pablo Escobar in Narcos, nei panni di Jose Arcadio Buendìa, il patriarca della famiglia protagonista del romanzo.

Quella che aspetta Netflix è una dura prova, poiché lo stesso Gabo affermò in più occasioni di aver scritto il romanzo in modo che fosse difficile da trasformare in un film.

Non ci resta che aspettare, magari leggendo di nuovo (o per la prima volta) uno dei più bei romanzi del Novecento, per poter scegliere il vincitore, ancora una volta, tra carta e schermo.

Paride Rossi