Molestie Asia Argento
Molestie Asia Argento

Asia Argento, innocente o colpevole, sta già scontando la sua pena

Asia Argento è innocente o colpevole? Vittima di un vile ricatto o carnefice di un orribile stupro? L’opinione pubblica è spaccata in due e vuole risposte sulla vicenda. I fatti sono intrigati e in attesa che la verità venga appurata in un processo legale (se e quando ve ne sarà uno, pare proprio di NO!), l’inquisizione mediatica procede nei suoi verdetti. Le molestie di Asia Argento, una storia infinita.

Breve riepilogo:

Nel 2013, la trentasettenne Asia Argento avrebbe adescato il diciassettenne Jimmy Bennett, con cui aveva recitato nel film “Ingannevole è il cuore più di ogni altra cosa”. Le leggi della California, luogo dell’incontro, vietano il sesso tra maggiorenni e minorenni. A distanza di quasi 5 anni, Jimmy ritorna, ma con accuse di molestia e stupro, quanto basta per indurre lo chef Bourdain (fidanzato di Asia suicidatosi lo scorso giugno) a convincere Asia a corrispondere 380 mila dollari a Jimmy per indurlo a tacere.
Lui accusa Lei, che si difende negando che i fatti siano accaduti e di rimando accusa Jimmy di molestie. Di rimando testate giornalistiche straniere pubblicano materiale privato, messaggi e fotografie, che inchioderebbero pubblicamente l’Argento, che nel frattempo medita.


Lo scandalo ha travolto l’Argento. Vengono interrotti i rapporti con X-Factor, con motivazioni alquanto opinabili, considerando l’ottimo lavoro svolto finora. L’associazione #MeToo, di cui Asia era testimonial e nata per sostenere le vittime di violenze sessuale, l’ha scaricata e lo sguardo accusatore e moralizzatore la segneranno a vita.

Vittima o carnefice?

Asia è vittima o carnefice? Asia Argento incarna perfettamente quell’amica dal carattere complicato con cui relazionarsi non è facile. Ha fatto parlare e fa parlare di sé. Asia Argento fa simpatia o antipatia, non esistono mezze misure. Una donna che d’impatto è sempre apparsa sicura della propria personalità, delle proprie scelte e che raramente ha mostrato la sua fragilità. Un carattere tenace, duro, anticonvenzionale a cui le vesti di vittima non le si addicono. Asia è l’antivittima e per questo risulta difficile credere al suo sfogo nel salotto di Giletti, ma ciò non implica, necessariamente, che sia una carnefice, adescatrice e deviatrice di giovani menti indifese. Un’antivittima su cui è facile ricamare, ma che saprà rinascere dal turbine di cenere che la sta avvinghiando.

Tra chi accusa l’Argento e chi l’assolve dalle accuse, spunta il parere di Marco Travaglio che, con una serie di supposizioni, ha ricostruito diversi scenari dell’accaduto: le leggi violate della California, non andrebbero in conflitto con la morale, a meno che Asia non abbia abusato fisicamente di Jimmy Bennet, ipotesi che lascia perplesso lo stesso Travaglio, che si interroga sulla struttura e la meccanica corporea di Bennet.

L’intervista da Giletti

Lo stesso tipo di dubbio è sorto anche a Giletti che in anteprima mondiale, ha potuto “interrogare” Jimmy Bennet e il suo avvocato sui fatti e sul loro svolgimento. Lo stesso Giletti, però, è accusato dai super partes, di discriminare e non ammettere che anche gli uomini possano subire violenza sessuale. Senza contare che il potere, il prestigio e la possibilità di chi può garantire una carriera lavorativa possono indurre le vittime a sottostare al proprio aguzzino sia esso un lui o una lei. Dunque ci si interroga sul ruolo e su quanto sia vittima chi acconsente a prestazioni sessuali in cambio di lavoro, denaro e posizioni di potere. Chi accetta è meno vittima di chi denuncia subito? E chi prima accetta e poi denuncia?

E’ risaputo che l’America è, forse, il paese che maggiormente ripudia ogni sorta di molestia sessuale. Una parola di troppo, uno sguardo più intenso possono dare adito a chiunque di proclamarsi vittima di molestie. Gli Stati Uniti sono anche quel paese che sempre pubblicamente odia l’ipocrisia ed è per questo che un’accusa di molestie a chi si fa portavoce dei molestati, non può non essere immolata all’altare della morale. Poi il processo, quello vero, verrà!

Supposizioni

Supponiamo che un ragazzo americano, un attore che sogna il giorno del suo Oscar, incontra una donna affascinante, prorompente, con tante esperienze alle spalle e che ha la possibilità di coinvolgerlo in un film. Supponiamo che il ragazzo sia sfrontato e pronto a tutto per la carriera, abbia ammiccato, intenerito o sedotto la sedicente regista, la quale dopo un po’ abbia ceduto alle sue avance. Immaginiamo ancora che la donna non abbia fatto alcuna promessa, ma semplicemente fantasticato con lui sulle sue potenzialità d’attore e che dopo qualche giorno l’impeto svanisca. In questo caso ipotetico, chi avrebbe molestato chi?

La Verità sarà difficile da appurare. Ciò che, però, questo caso ha sollevato, è un’analisi profonda del comportamento umano nelle relazioni extrapersonali e a portarne le stigmate è proprio Asia Argento.

Benito Dell'Aquila