Sainte Victoire - Andy Caraway

Andy Caraway ci aiuta ad abituare il nostro sguardo al corpo

Andy Caraway ci aiuta ad abituare il nostro sguardo al corpo.

Michela Pitto, conosciuta sui social come Andy Caraway, è una fotografa e videomaker, specializzata nella fotografia di nudo. Nelle prime fasi del suo lavoro si concentra sui paesaggi naturali, inserendo i corpi umani nei contorni; col tempo inizia a ridurre al minimo gli elementi dello sfondo, facendo risaltare i soggetti.

Ciò che colpisce subito del linguaggio espressivo delle sue composizioni è l’assenza tanto di una connotazione spaziale; quanto di quella soggettiva dei corpi rappresentati. Gli sfondi sono chiari, le figure si stagliano eteree, senza alcuna caratterizzazione personale precisa.

I corpi, così avviliti e mortificati nella nostra vita quotidiana, riprendono il proprio spazio, tornano a respirare. Perché, in fondo, ciò che Andy ci mostra è un nuovo modo di parlare al corpo, di accoglierlo e abbracciarlo.
Entriamo in una dimensione atemporale, intima e protetta. L’istantanea cattura figure desessualizzate, senza identità; restituite alla dimensione più pura dell’esistenza, come statue vive. Andy intende normalizzare la figura umana nuda e toglierle il suo ruolo di tabù, rappresentare tutti i corpi, con la loro dignità.

Questi temi sono estremamente attuali, basti pensare che -con lo scoppio della pandemia- le persone affette da DCA (disturbi del comportamento alimentare) sono aumentate del 30%; una sensibile crescita si è registrata tra i giovani, soprattutto gli under 14.
Siamo abituati alle immagini patinate e ritoccate, a standard irraggiungibili; che ci fanno sprofondare nel disagio e ci rendono insicuri. Pensiamo il corpo come porzionato e ne allontaniamo le parti che non ci piacciono; vergognandocene e nascondendole. Lo sguardo diventa il nostro peggior nemico, ci spinge o a un’osservazione costante e morbosa; oppure a non indugiare su un corpo che non sentiamo appartenerci, rifiutandolo.

In questo senso, il lavoro di Andy è fondamentale: libera il corpo di ogni sovrastruttura, lo rende soggetto. Lo riscatta dal ruolo di mera merce, lo affranca da ogni categoria.
Uno dei suoi ultimi progetti si intitola ‘Sainte Victoire’, ispirato al monte raffigurato in molte opere di Cézanne. Le prime foto risalgono al 2019, il progetto è ancora in corso. Le figure sono disposte come catene montuose, aggrovigliate composizioni ascensionali che tendono al cielo, in una danza immobile.

Sainte Victoire – Andy Caraway

La forza dell’arte è proprio questa: il suo sguardo ci permette di ritracciare i nostri contorni, ridefinire il nostro corpo e chiamarlo con parole nuove. E chissà, forse, anche amarlo.