What a time to be Alive: che bomba targata Tom Walker!

“What a time to be Alive” è l’album d’esordio del cantautore scozzese Tom Walker, pubblicato la scorsa settimana, prodotto dalla Relentless Records.

Walker si è fatto conoscere al grande pubblico con il singolo Leave a Light on” , pubblicato nel 2017, scalando le classifiche mondiali, arrivando ad essere inserito dalla BBC nella lista “Sound of 2018”.

In Italia si è esibito live davanti al pubblico italiano duettando con Marco Mengoni nel singolo Hola (I Say), in due occasioni: durante la finale dell’ultima edizione di X-Factor al Mediolanum Forum di Assago e meno di un mese fa al Festival di Sanremo.

What a time to be Alive, compost da 14 canzoni, è un lavoro molto interessante, che colpisce l’ascoltare al primo ascolto, poiché non si tratta di qualcosa di “diverso” nell’universo della musica leggera internazionale.  La voce graffiante del cantautore britannico risulta essere molto particolare ed intensa, capace di trasmettere buone dosi di emozioni.

Sono molte le influenze che caratterizzano il suo album: si va dal sound del pop inglese, alle tonalità toccate da Imagine Dragons, alle interpretazioni targate Paolo Nutini.  Lui stesso ha confessato di ispirarsi a svariati generi musicali e cantanti, come Angus Young degli ACDC, ma anche al rapper Rag ‘n’ Bone Man, rendendolo un artista versatile.

L’influenza hip-hop e R’n’B è palese nell’album, in cui la voce forte ed il timbro intenso sono messi sotto i riflettori. Risulta essere molto particolare il primo brano dell’album “Angels”, caratterizzato da un ritmo cadenzato, che culmina in un ritornello da ballata rock molto orecchiabile, che ricorda la struttura di “Don’t look Back in Anger” di oasisesiana memoria.

Il singolo My Way” risulta essere uno dei più densi di sfaccettature elettroniche, in cui la voce graffiante di Walker e l’armonia dei sintetizzatori si mescolano alla perfezione, mentre la canzone in cui prevale la forza della sua voce è Blessings.

La capacità di non standardizzarsi non manca a Walker, avendo come fonti d’ispirazione differenti artisti britannici e non ed è proprio questo il suo punto di forza.

Dovrà insistere sulla capacità di mixare indie, pop rock e elettronica per creare lavori degni degli attuali se non migliori, provando a crearsi il proprio posto, il proprio genere all’interno della galassia musicale britannica, ad oggi dominata da Ed Sheeran, a cui molti accostano Walker.

Tom Walker è una mosca bianca all’interno del pop odierno, caratterizzato da voci piatte e arrangiamenti musicali scontati e monotoni, e possiamo solo augurarci che confermi le sue qualità anche in futuro.

PS il suo album va ascoltato assolutamente, vi piacerà!

Paride Rossi