VAR, Serie A e polemiche: i cinque casi più controversi di questa stagione

Da quando è stata introdotta la VAR (o il VAR, rimane ancora il mistero sull’articolo corretto da utilizzare) in Serie A si sono placate finalmente le polemiche che accompagnavano i campionati. O forse no… anzi, addirittura la VAR ha suscitato, in diverse occasioni, scontri molto accesi. Perché non è intervenuta la VAR? Cos’ha visto l’arbitro alla VAR? Domande che sentiamo spessissimo sulla bocca dei tifosi oggi del Milan, domani dell’Inter, ieri del Napoli. Sì perché, nonostante ormai siano passati due anni dall’introduzione di questo strumento (stagione 2017-2018), gli errori arbitrali ancora ci sono, com’è normale che sia, insieme a tutte le polemiche che ne conseguono.

Il caos più grande è quello generato dai falli di mano. Quando vanno fischiati? Quando il tocco è involontario? Ancora non si è fatta chiarezza su questo argomento.

Abbiamo deciso qui di raccogliere i cinque casi più controversi di questa Serie A 2019-2020, quelli che hanno fatto più parlare e hanno generato discussioni tra esperti e non. Pronti? Partiamo!

5. LAZIO – LECCE 4-2

Altro caso che ha fatto discutere. La Lazio conduce per 2-1, ma Milinkovic-Savic stende Mancosu e rigore per il Lecce. Babacar si incarica della battuta, Strakosha para ma sulla ribattuta Lapadula segna il gol del 2-2 e firma la sua personale doppietta. Partita riaperta? No, perché il gol viene annullato. Il motivo è che la VAR ha rivelato che Lapadula, al momento dell’esecuzione del rigore, era già dentro l’area. Come si può vedere dalle immagini, però, il numero 9 salentino aveva i piedi fuori, mentre era dentro l’area con la parte superiore del corpo.

Decisione che ha fatto discutere molto, ma qui il protocollo è stato applicato correttamente: la parte superiore del corpo, che può essere influente per un gol era già dentro (come nei casi di fuorigioco). Gol giustamente da annullare. Forse era più che altro da rivedere il contatto tra Mancosu e Milinkovic-Savic, che non sembrava un fallo da rigore.

Il gol annullato a Lapadula. Si noti come l’attaccante sia in area di rigore prima che Babacar colpisca il pallone. Da www.calciotody.it.

4. PARMA – LAZIO 0-1

Un solo episodio ma molto grave. La Lazio sta vincendo per 1-0 grazie alla rete di Caicedo. Quando il risultato sembra in cassaforte, ecco un cross nell’area biancoceleste. Cornelius sembra arrivarci, ma Acerbi strattona in modo vistoso l’attaccante crociato, che cade a terra. Rigore sacrosanto che però sfugge all’arbitro. Non importa, c’è la VAR. E invece no, perché l’arbitro decide comunque di non assegnare la massima punizione ai padroni di casa. Pareggio e punti che sfumano per il Parma.

La vistosa trattenuta di Acerbi ai danni di Cornelius. Da www.eurosport.com

3. FIORENTINA – NAPOLI 3-4

La prima giornata di campionato fa già discutere. Il momentaneo gol del 2-1 del Napoli, realizzato su rigore da Insigne, è frutto di un mancato intervento della VAR. Mertens, infatti, nell’azione che ha portato l’arbitro ad assegnare il rigore, simula abbastanza platealmente. Il direttore di gara non consulta la tecnologia, rigore per il Napoli e 2-1. La partita poi si concluderà con un pirotecnico 4-3 in favore del Napoli, risultato maturato anche grazie a quel rigore molto dubbio.

Il tuffo di Mertens in Fiorentina – Napoli. Si vede chiaramente che il difensore non tocca l’avversario. Da www.sport.sky.it

2. FIORENTINA – MILAN 1-1

L’ultima partita del Milan ha visto ben due episodi dubbi. Nel primo tempo, la squadra di Pioli passa in vantaggio con un gran gol di Ibrahimovic. Sembra tutto regolare, ma l’arbitro Calvarese vede un tocco di fallo dello svedese (è anche difficile capire se la prenda con il petto o con il braccio) grazie all’ausilio della VAR. Il regolamento prevede che ogni tocco di mano che aiuti l’attaccante a segnare deve essere punito, ma qui tra il presunto tocco di mano (attaccata al corpo e sulla traiettoria del pallone) e il gol passano almeno 7-8 secondi, in cui Ibrahimovic evita tre difensori palla al piede e mette in porta. Secondo noi sarebbe stato più giusto assegnare il gol al centravanti del Milan.

Nel secondo tempo, invece, altro episodio dubbio: Romagnoli anticipa Cutrone in area di rigore. Per l’arbitro è fallo, anche se il capitano del Milan tocca chiaramente prima il pallone, mentre c’è un contatto spalla-spalla tra i due calciatori (e quindi non un fallo). L’arbitro non consulta la tecnologia e concede il rigore, molto generoso, del pareggio.

Il presunto fallo di mano di Ibrahimovic. Da www.milannews.it
Il tocco di Romagnoli. Da www.calciofanpage.it

1. NAPOLI – ATALANTA 2-2

Forse il caso che ha fatto più parlare di sé. Il gol del 2-2 degli ospiti, infatti, parte da un contrasto tra Kjaer e Llorente in area dell’Atalanta. Si può vedere come il difensore danese vada nettamente sull’uomo disinteressandosi del pallone. Rigore netto e di facile lettura anche senza la VAR. L’arbitro, però, non ferma l’azione e la squadra di Gasperini riparte, trovando il gol del pareggio. Una situazione che ha fatto infuriare l’allora allenatore del Napoli Ancelotti. È stato poi proprio il designatore degli arbitri Rizzoli, in un incontro tra arbitri, calciatori e dirigenti, a dichiarare che quello era a tutti gli effetti un fallo da calcio di rigore, ma ormai non si poteva più tornare indietro.

Kjaer si disinteressa completamente del pallone e stende Llorente. Da www.calciofanpage.it

Un altro caso interessante da analizzare è stato il netto tocco di mano a centrocampo di Cuadrado in Atalanta – Juventus, che ha portato al gol della squadra ospite. In questa occasione la VAR non può intervenire, visto il tocco successivo di Pasalic che poi perde palla, riconsegnandola agli avversari. La verità è che, però, l’arbitro doveva fermare l’azione anche senza VAR, perché il braccio del giocatore colombiano è troppo largo e tocca chiaramente il pallone.

Cuadrado tocca il pallone con la mano larghissima. Da www.sport.sky.it

Ci sarebbero altri casi di cui parlare, ma non vogliamo dilungarci troppo. Quello che è certo è che la VAR è uno strumento utilissimo per gli arbitri, ma deve esserci uniformità di giudizio e soprattutto chiarezza. Quando tutti capiranno bene il regolamento, le polemiche si placheranno definitivamente. No, scherziamo, non ci crediamo nemmeno noi.

Marco Nuzzo