Tutte le curiosità su “Gli uomini d’oro”, il film con un tridente di attori inedito

Martedì 29 ottobre il team di SocialUp ha partecipato alla presentazione del nuovo film di Vincenzo Alfieri “Gli Uomini d’oro”, presso il Teatro Adriano a Roma.

Il film è ispirato ad  un evento di cronaca realmente accaduto nella città di Torino nel 1996.

Luigi, un simpatico napoletano, è un impiegato delle Poste il suo compito è guidare il furgone portavalori, gli manca poco per arrivare alla pensione e raggiungere il suo sogno, ovvero scappare in Costa Rica!

All’improvviso i suoi piani cambiano quando la pensione gli viene prolungata di altri venti anni, Luigi si sente bloccato e vede il sogno andato in fumo.

Da quel momento, egli prenderà una decisione che ribalterà la sua vita. Rapinerà l’ufficio postale impossessandosi dei valori che trasporta per mestiere, ma non sarà il solo a fare il colpo…

Dopo la proiezione del film, in anteprima, abbiamo rivolto qualche domanda al regista ed al cast.

Ecco cosa ci hanno raccontato!  

Il regista Vincenzo Alfieri ha precisato: “Questo film parla della psiche della persone che si trovano dietro ad una rapina, il motivo che gli spinge, perché lo fanno? Motivo per cui è stata scelta anche la struttura per capitoli”.

Il regista ha anche aggiunto e ringraziato che il progetto è stato realizzato con la forte collaborazione della scenografia per opera di Renato Sannio, Alessandro Aronadio e Giuseppe G. Stasi.

La domanda successiva è stata quali fossero l’interiorità e le particolarità di ciascun personaggio, Fabio De Luigi che interpreta il padre di famiglia Alvise, collega di Luigi (Giampaolo Morelli) ha risposto:” i personaggi e le loro storie sono differenti tra loro, tutto si concentra sulle motivazioni nel fare questo colpo”.

“Ad esempio le motivazioni di Luigi si potrebbero definire quasi “frivole”, spinto da questo desiderio di mollare tutto e andare a vivere in Costa Rica con i soldi dalla pensione, davanti a questa occasione decide di fare questo colpo per scappare e il resto della “banda” lo segue di conseguenza”.

Alvise non avrebbe mai pensato di poter compiere un atto del genere, cambia idea proprio nel momento in cui pensa a quello che conta davvero per lui, la protezione della sua famiglia, in particolare la felicità di sua figlia ciò lo porta ad accogliere questo grande e rischioso colpo possibile, ma realizzato da persone improbabili”.

Viene poi posta un’altra domanda al regista su quale sia stato il suo rapporto con il film “Qui non è il paradiso” di Gianluca Maria Tavarelli.

Il registra  ha affermato: “mi sono ispirato molto poco a Tavarelli, pellicola che abbiamo visto tutti perché  ha trattato lo stesso fatto di cronaca”. Inoltre, ha aggiunto “Non ho considerato l’idea di toccare un autore e un lavoro fatto precedentemente, ho pensato FACCIAMO IL NOSTRO FILM.

In seguito è stata posta una domanda su come sono state strutturate le tecniche per le riprese, Alfieri ha spiegato che:” l’idea di fare un film a capitoli è stata presa immediatamente! Questa decisione proviene dall’ interesse condiviso per “Il capitan romano”.

“Per quanto riguarda la fase del montaggio, alla quale lo stesso regista si è dedicato , è stato abbastanza complesso, un film di questo genere lo puoi riscrivere molte volte proprio per la struttura insolita”. 

conferenza stampa

La parola poi è passata al cast femminile, chiedendo secondo loro qual è l’importanza che assumono negli epiloghi del film. La parola è stata passata prima a Matilde Gioli, che interpreta Anna.

L’attrice ha spiegato:”Le donne in questo film hanno un grandissimo ruolo, anche se sono un po’ meno presenti nelle scene rispetto gli uomini d’oro, sono fondamentali perché in qualche modo innescano dei meccanismi nelle loro storie.

Nel caso di Anna che interpreta un personaggio molto semplice, dolce e basic, aiuta il personaggio di Giampaolo morelli (Luigi) nel riscattare la sua vita e il suo sogno”.

Mariela Garriga, che interpreta l’intrigante Gina, ha rivelato: “Questo personaggio è stata una nuova sfida, lei è una donna forte. La cosa più importante è stata la complicità costruita assieme al suo compagno Edoardo Leo, che nel film interpreta un ex pugile definito il Lupo”.

Susy Laude è Bruna, la moglie di Alvise, ha spiegato come questo personaggio: “l’ha riportata all’infanzia dei suoi ricordi, dove le donne di quegli anni erano oppresse in una famiglia legata all’amore e al senso di soffocamento, sentirsi intrappolate in una relazione con qualcuno che forse non si ama più, ma di cui si è ancora fortemente gelose”.

Giuseppe Ragone, interpreta Luciano precario e fedele amico di Luigi, proprio per il forte rapporto d’amicizia che lega entrambi, egli è il primo ad appoggiare il suo complice per quel che riguarda la rapina.

Infine, Edoardo Leo che interpreta un ex pugile che si fa chiamare il Lupo, molto innamorato di Gina ha spiegato che “la preparazione per il suo ruolo gli è servito per allontanarsi in qualche modo dai classici stereotipi dei film visti fin ora, inoltre, confessa di essere stato lui stesso a mettersi in gioco per primo per interpretare il personaggio al meglio”.

Partecipazione straordinaria è quella dell’attore Gian Marco Tognazzi, nel ruolo di un designer in una boutique di alta moda, che apparentemente sembra un tipo iniquo ma anche lui ha dei segreti legati alle storie dei protagonisti.

Alfieri, ha concluso il discorso col difendere i tre protagonisti, spiegando i motivi che lo hanno portato a sceglierli. Egli  non crede negli stereotipi, “attori comici come De Luigi, Morelli, Leo non sono per forza legati al genere comico, gli attori si ampliano a crescere anche in queste esperienze, loro hanno davvero la voglia di mettersi in gioco e interpretare nuovi ruoli, professionisti capaci di interpretare ruoli più seri, e loro mi hanno dimostrato la fiducia”.

Questo è un film audace, originale che parte da un episodio di cronaca per diventare un buon film crime rivoluzionario.

“Gli Uomini D’Oro” è distribuito da 01 Distribution e uscirà nelle sale cinematografiche dal 7 novembre al cinema.

Roberta Guadalupi