Saqqara 2018: le nuove scoperte archeologiche nell’antico sito egizio

Di Sara Di Renzo per Social Up!

Continua a salire il numero dei ritrovamenti nell’antico sito archeologico di Saqqara, situato a Sud del Cairo, noto per le illustri tombe reali delle primissime dinastie.

Il 9 Maggio è stata scoperta una nuova tomba appartenente al generale Lurkhy, probabilmente di origine straniera, vissuto sotto i regni di Seti I e Ramesse II, nel corso della diciannovesima dinastia. La struttura di dimensioni non comuni dimostra l’importanza sociale e militare della figura del defunto, sepolto nell’area dedicata agli alti funzionari del regno.

Non si fece attendere troppo poi il ritrovamento di una maschera funeraria appartenente al secondo sacerdote di Mut, vissuto probabilmente tra le dinastie ventisei e ventisette (664-404 a.C.) Dopo un lungo scavo è emersa una struttura a pianta circolare, costruita con mattoni calcarei, contenente i resti di due bacini.

La mummia, custodita in un ampio sarcofago, indossava una preziosa maschera funeraria in argento, pietre di onice, di ossidiana e di alabastro e pasta vitrea.

Mentre è del 14 Luglio il ritrovamento più recente, ossia un arcaico laboratorio di mummificazione della XXVI dinastia (664-525), rinvenuto a una profondità di circa 30 metri. Rinvenuti con esso cinque sarcofagi, 35 mummie, una cripta in legno e gli olii necessari per la mummificazione.

Saqqara

Città situata nel Basso Egitto, nel governatorato di Giza, costituisce la principale corte cimiteriale di Menfi, dove furono deposti i più alti funzionari detentori di cariche sia politiche sia militari.

Le tombe, tutte affacciate a est, sono realizzate in enormi mattoni di pietra, e portano l’epiteto arabo di “mastaba”(sepoltura a tronco di piramide). Questi imponenti monumenti promettevano agli occupanti una nuova rinascita ed erano dei veri e propri indicatori di identità etnica e sociale. La tomba più famosa del complesso è la piramide a gradoni di Zoser.

Il Museo egizio di Torino

La celebre località di Saqqara è meta ogni anno di moltissimi studiosi e ricercatori, tra i quali spiccano quelli del museo egizio di Torino, tuttora una delle più importanti realtà museali a livello mondiale per la ricchezza dei suoi tesori.

L’edificio fu fondato nel 1824 dal re di Sardegna Carlo Felice dopo aver acquistato la collezione del console francese Bernardino Drovetti quando era di stanza in Egitto. Nel corso del ventunesimo secolo, la collezione fu enormemente arricchita grazie all’apporto di vari egittologi, tra i quali si ricordano Ernesto Schiapparelli (1856-1928) e Giulio Farina (1889-1947) .

Il museo ospita al suo interno papiri, statue, sarcofagi e oggetti d’uso quotidiano che tentano di farci comprendere come si svolgesse la vita di chi aveva vissuto sotto quel regno pluri-millenario.

Sara Di Renzo