ReAle: J-Ax torna con un album che fa rumore, ma non lascia il segno

J-Ax è tornato con ReAle, Il suo nuovo album da solista.

Chiariamo subito che più che un disco sembra un’operazione di marketing vivente per papparsi soldi a scapito della buona musica di un tempo. Ma apprezziamo il tentativo.

L’album, composto da quindici tracce, vede la presenza di molti featuring con nomi importanti della musica italiana, come Paola Turci o Enrico Ruggeri, fino ai salentini Boomdabash.

J-Ax ha affermato che questo disco serve a far parlare solamente attraverso la musica. Ci crediamo?

Bisogna ammettere che la sua immagine è migliorata da quando ha tolto l’amicizia a Fedez, con cui ha vissuto forse il periodo più triste (ma più ricco) della sua carriera.

Dopo aver lasciato il segno, da capire se positivamente o meno, con il tormentone Ostia Lido la scorsa estate, J-Ax prova a rifarsi con 15 nuove canzoni.

I duetti, tuttavia, non convincono del tutto. Si distingue Beretta, canzone che affronta temi difficili ed importanti come la violenza sulle donne, interpretata al meglio insieme ai Boomdabash.

Delude molto Cuore a lato con Enrico Ruggeri, molto simile ad hit in stile Ligabue, molto distante dai veri successi di gioventù di J-Ax, ma anche dello stesso Ruggeri.

Ci sono anche momenti trash, ovviamente. Primo fra tutti “Per sempre nell’83”, brano in featuring con Il Pagante che sicuramente prenderà piede nelle playlist delle discoteche e dei diciottesimi.

Con “La Mia Hit”, invece, in un attimo si può sognare di essere tornati negli anni Novanta, uno dei periodi d’oro del pop italiano. Tutto questo grazie all’immortale Max Pezzali.

Arriva poi il soft de “Il Terzo Spritz”, con un ritmo che invita a ballare e si appresta ad essere il pezzo da sottofondo durante l’happy hour.

ReAle, tuttavia, ha la marcia in più di essere costituito, potenzialmente, da tanti tormentoni del 2020. La base per un album commerciale, direte voi, ma non è così scontato ormai negli ultimi tempi.

La più grande delusione, però, è Supercalifragili insieme ad Annalisa & Luca Di Stefano. Ed è proprio Annalisa che delude, con un ritornello che non è capace di esaltarla, in un brano che racconta la scalata di J-Ax, ma che rimane a tratti banale.

Ci si chiede se questa sia la degna fine di un mostro sacro come J-Ax, idolo e punto di riferimento per un’intera generazione, che dimostra quasi di avere dei problemi con la propria personalità.

Rinascerà mai il ribelle dentro e fuori che stava lontano dalle passerelle e dai pezzi commerciali? Chi lo sa, la speranza è sempre l’ultima a morire.

Paride Rossi