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Rafael Nadal sempre più re: il Roland Garros 2022 è ancora suo

Non ci sono più parole per descrivere Rafael Nadal dopo la vittoria al Roland Garros 2022. 22 titoli Slam, 14 solo a Parigi, nessuno nella storia del tennis maschile ha fatto meglio di lui.

Dopo aver incantato il mondo con la pazzesca rimonta nella finale degli Australian Open, Nadal conquista il secondo Slam stagionale in quello che è il suo habitat naturale. A Parigi nessuno può fermarlo, letteralmente. Nel torneo che lo ha visto campione per 14 volte il fuoriclasse maiorchino ha vinto la bellezza di 112 partite con sole 3 sconfitte, due delle quali contro Djokovic.

Numeri da capogiro, uniti al dolore al piede che lo accompagna da tutta la vita e che in questo periodo si è acutizzato. Tutto questo rende ancora più straordinaria la carriera di Rafael Nadal.

Al Roland Garros 2022 la partita più difficile per il campione spagnolo è stata sicuramente quella contro Djokovic ai quarti di finale; Nadal, comunque, è riuscito a imporsi per 3 set a 1. La semifinale contro Alexander Zverev ci stava offrendo un tennis a livelli spaziali prima del bruttissimo infortunio del tedesco. Partita conclusa sul punteggio di 7-6, 6-6 per Nadal ma ben tre ore di gioco per soli due set. Assurdo.

La finale ha visto lo spagnolo giocare contro Casper Ruud, alla sua prima finale Slam in carriera. Il norvegese, classe 1998, è un ottimo tennista sulla terra rossa, e lo ha dimostrato arrivando in finale a Parigi dove, purtroppo per lui, non c’è stata storia. Il punteggio alla fine dice 6-3, 6-3, 6-0 per Nadal contro il suo giovane fan. Ruud, infatti, ha detto più volte che il suo idolo di infanzia è sempre stato proprio l’avversario di Parigi, e non a caso il norvegese ha anche frequentato la Rafa Nadal Academy.

Da www.sports.ndtv.com (Photo by Thomas SAMSON / AFP)

Ora c’è da godersi il titolo e il successo, ma per Nadal è già tempo di pensare al futuro. Difficile dire se parteciperà a Wimbledon, che quest’anno non assegnerà punti, a meno di clamorosi dietrofront. Il motivo è una punizione dell’ATP dopo l’ormai nota esclusione dei tennisti russi dalla competizione per opera dell’organizzazione. Vediamo se nelle prossime settimane ci saranno sviluppi in merito. Quel che è certo è che l’erba non è la superficie ideale per il problema al piede per Nadal, che potrebbe anche riposarsi per arrivare carico poi per l’US Open.

Intanto un’altra pagina di storia dello sport è stata scritta, e ancora una volta l’autore è Rafael Nadal.

Marco Nuzzo