I posti più belli da vedere con Google Earth

Di Giulia Testa per Social Up!

Anni fa sarebbe stato impensabile, ma ora abbiamo letteralmente il mondo in tasca: Google Earth raccoglie ottanta milioni chilometri di dati compressi in venti petabyte, tutto a portata di mano, di chiunque e ovunque. Uno strumento potentissimo che ci permette di esplorare il mondo (anche in 3D!)  semplicemente scorrendo il dito su uno schermo o la rotellina di un mouse.

Avendo a disposizione ogni angolo della Terra, è naturale essere indecisi su cosa andare a guardare: un famoso e conosciutissimo monumento dall’altra parte del pianeta o un posto sconosciuto nella zona più remota? Oppure anche posti che non si vedrebbero mai, luoghi misteriosi di cui si è sentito solo parlare.

Ecco una rassegna di cose interessanti e originali da vedere, in una sessione di avventura digitale alla scoperta del nostro pianeta.

Iniziamo con una scoperta recente. Da poco, proprio dal satellite, sono stati trovati resti di piramidi (Fayum, 28°21’26.12″N 30°25’41.74″E) che parrebbero ancora più vecchie e ancora più grandi di quelle di Giza. Le teorie affermano che però qualcuno tentò di seppellirle volutamente con della sabbia, resta solo da scoprirne il motivo.

Spostandoci al Grande Nord, in Alberta, Canada, troviamo il curioso The Badlands Guardian (50°00’36.3″N 110°06’46.8″W). Solo grazie ad un immagine dall’alto, si può notare come questa formazione naturale sembri il volto di un indigeno, un guardiano appunto, con il copricapo, lo stesso delle popolazioni che moltissimi anni fa risiedevano nella zona.

Sempre in tema natura, un altrettanto affascinante – ma meno strano – fenomeno fisico da vedere è il Grand Prismatic Spring Geyser nel parco nazionale di Yellowstone (44°31’30.2″N 110°50’17.5″W): la parte più incredibile dell’immagine è come il satellite sia riuscito a mantenere esattamente ogni sfumatura di colore di questo splendido capolavoro della natura.


Rimanendo nel continente americano, dove vanno gli aerei quando muoiono? A Tucson, in Arizona. Alle coordinate 32 08’59.96″ N 110 50’09.03″W è visibile il Davis-Monthan Air Force Base, il più grande cimitero per velivoli, schierati in un grande pattern ordinato.

Un’altra “meraviglia” comprensibile solo dall’alto è questo simpatico lago artificiale a forma di essere umano (21°48’18.5″S 49°05’23.9″W), a Bauru, Brasile.

L’opzione Street View, permette anche di avvicinarsi alla realtà in 3D e immedesimarsi in un vero e proprio turista da casa o anche in un subacqueo. Stonehenge (51°10′43.84″N 1°49′34.28″W) è solo uno dei tanti posti in cui ci si può virtualmente addentrare e con un click al posto giusto nell’oceano ci si può anche trovare faccia a faccia con qualche creatura marina.

Per gli appassionati di naturalismo, di animali se ne possono vedere molti altri, a vista di volo d’uccello, come un’enorme mandria di bufali in fuga (45° 7’25.87″N 123° 6’48.97″W, Oregon) o un branco di ippopotami fare il bagno in una laguna africana (12°22’13.32″N, 23°19’20.18″E).

Google Earth ci permette di arrivare in posti in cui materialmente sarebbe difficile arrivare: è il caso di questa capanna nel cuore dell’Antartide – un emblema dello spirito d’esplorazione del tempo – dove il pioniere Robert Falcon Scott visse fino al 1912, capanna cristallizzata nel tempo da allora (con Street View ci si può anche entrare!) e oggi anche nel web, 77°33’11.2″S 166°10’05.2″E.

Il fatto che Google Earth consenta una visione a 360 gradi in tutti i sensi e per tutti i gusti, dall’anomalia divertente (aerei sdoppiati durante la cattura dell’immagine, come pure i cosiddetti cerchi nel grano) alla terrazza della Tour Eiffel o anche il Burj Khalifa, da cui godere di tutto il panorama sottostante, indica come il software in questione non sia un mero strumento di navigazione GPS, ma un vero e proprio dispositivo di scoperta a libero uso frutto.

redazione