Penalizzazioni SEO: come un consulente SEO ti aiuta a capire se un sito web è penalizzato da Google

I motori di ricerca come Google usano diverse tecniche per misurare la qualità dei contenuti e dei siti web che li propongono. Questi strumenti includono sia algoritmi sia azioni manuali, il cui intento è quello di premiare i contenuti originali e di qualità. 

Un decremento significativo del traffico da ricerche organiche, può essere il risultato di penalizzazioni da parte di Google. Queste penalizzazioni possono essere automatiche, derivanti da algoritmi ben definiti o manuali, frutto della valutazione di un reviewer del motore di ricerca.

Come è possibile individuare quali sono le penalizzazioni, stabilire le cause ed attuare le misure necessarie per ristabilire il normale traffico organico? Rivolgendosi ad un professionista: il consulente SEO è in grado di indagare tra le possibili cause e attuare le misure necessarie per rimuovere le penalizzazioni.

Quali sono le possibili cause di una perdita di traffico e delle penalizzazioni di Google?

Per prima cosa si deve controllare che il decremento sia effettivamente dovuto ad un calo di traffico da ricerche organiche: per fare questo occorre controllare Google Analytics ed isolare le statistiche relative al traffico proveniente da sorgenti organiche. 

Penalizzazione manuale da parte di Google

Se effettivamente viene confermata questa causa, lo step successivo sarà quello di controllare la console Google Webmaster per scoprire se effettivamente vi è stata una penalizzazione da parte di Google. Un esempio di come Google comunica una penalizzazione manuale può essere un messaggio diretto al webmaster del sito (che può essere letto attraverso la Google Search Console) in cui vengono elencati i motivi della penalizzazione e forniti link ed informazioni utili per adeguare il sito alle linee guida di google.

Se il webmaster riceve un messaggio del genere, può iniziare a lavorare per risolvere il problema indicato da Google. Se, al contrario, non è presente alcun messaggio dovrà indagare più a fondo per andare alla radice del problema e scoprire le cause del calo di traffico.

Penalizzazione in relazione all’introduzione di un nuovo algoritmo di Google

Se non si è in presenza di una penalizzazione manuale cosa possiamo fare per indagare ancora più in profondità?  Per prima cosa è bene identificare la data esatta in cui è iniziato il decremento del traffico organico, quindi andare a controllare la pagina degli update degli algoritmi di Google di Moz (https://moz.com/google-algorithm-change). Ad esempio se il traffico ha subito un decremento a partire da Marzo 2019, il nostro sito sarà stato colpito, molto probabilmente, dal “Panda update” relativo alla qualità dei contenuti. Questo “major update” di marzo 2019 va ad identificare i contenuti di scarsa qualità e penalizza i siti che non propongono contenuti utili di qualità causando un decremento del loro ranking. In questo caso, il webmaster e il proprietario del sito dovranno intervenire sulla produzione dei contenuti, aumentando la qualità e l’utilità degli stessi per soddisfare i requisiti del nuovo algoritmo.

Altri tipi di penalizzazioni manuali

Oltre alle penalizzazioni manuali inflitte dai cosiddetti reviewer di google vi sono altri tipi di azioni manuali che Google può attuare:

  • Cloaking o redirect non ammessi: potresti ricevere da Google un avviso di questo tipo se il tuo sito mostra versioni di pagina differenti al Googlebot rispetto agli utenti. Come intervenire? Puoi utilizzare lo strumento della Google Search Console “controlla URL” per vedere come lo spider di Google vede la pagina del tuo sito, quindi aprire la pagina con il browser e comparare le due pagine. Se vedi delle differenze dovresti cercare di intervenire per rimuovere il contenuto che risulta differente nelle due versioni. Per i redirect invece, si deve evitare di indirizzare automaticamente gli utenti verso pagine che non sono in linea con il contenuto della pagina originale (e quindi con il contenuto che si aspettano di trovare). Per esempio un utente che clicca su anchor text per leggere un articolo sportivo e si ritrova in una pagina piena di pubblicità spam che cercano di vendergli qualcosa avrà un’esperienza negativa che Google vuole evitare.
  • Testo nascosto e Keyword Stuffing: questo messaggio viene generato se Google crede che tu stia inserendo keywords nelle tue pagine con l’intento di manipolare i risultati di ricerca. Ad esempio se inserisci parole chiave scritte in bianco su testo bianco, quindi invisibili agli utenti ma non allo spider di google, verrai sicuramente penalizzato. Il keyword stuffing invece si riferisce alla ripetizione della main keyword più e più volte nella stessa pagina, senza contestualizzare il tutto, con l’intento, anche in questo caso, di manipolare i risultati di ricerca.
  • Link sospetti e non naturali dal tuo sito: in questo caso Google ritiene che stai vendendo link o partecipando a schemi di link con l’intento di passare PageRank da un sito ad un altro. Come intervenire? Semplicemente rimuovi i link che possono apparire come innaturali e a pagamento o aggiungi l’attributo NoFollow a questi link.
  • Spam: Google ti invierà un messaggio e ti penalizzerà se ritiene che il tuo sito stia usando tecniche di spam aggressive come ad esempio, pagine piene di pop up e pubblicità che non danno alcun valore all’utente che le visita. Se ricevi questo messaggio e questa penalizzazione, probabilmente l’unica cosa da fare è chiudere il sito e ricominciare con un nuovo sito pulito.
  • Sito Hackerato: nel caso il tuo sito sia stato hackerato, e quindi sia dannoso da visitare per gli utenti, Google te lo segnalerà e penalizzerà il tuo sito fin quando il problema di sicurezza non sarà risolto. Molti hacker sfruttano le vulnerabilità dei CMS come WordPress, per penetrare all’interno del sito e installare malware o virus che vanno a minare la sicurezza degli utenti che visitano le tue pagine. In questo caso dovrai risolvere la falla di sicurezza, pulire il sito e restaurare una versione pulita delle tue pagine web.
  • Spam generato dagli utenti: questo tipo di penalità è applicato ai siti che permettono agli utenti di generare contenuti spam, non facendo quindi un controllo sulla qualità dei contenuti che vengono pubblicati. In questo caso è opportuno eliminare i contenuti spam, e instaurare un sistema di prevenzione e controllo qualità sui nuovi contenuti generati dagli utenti.

Qualsiasi sia la causa della penalizzazione, una volta individuata, si deve intervenire tempestivamente con l’aiuto di un esperto SEO, al fine di ristabilire nel più breve tempo possibile il normale traffico organico.

redazione