Pelagos: santuario dei mammiferi marini nel mediterraneo

Negli anni Ottanta, dopo numerosi avvistamenti, gli studiosi marini si resero conto di quanto il bacino tra la Corsica, il mar Mediterraneo e la Provenza fosse popolato da grandi mammiferi marini. Nel 1999 venne sottoscritto a Roma da Francia, Italia e Principato di Monaco l’Accordo Pelagos per il Santuario dei mammiferi marini nel Mar Mediterraneo.  Quello che ci si prefissava, e che tutt’ora si cerca di perseguire, è la protezione dei cetacei e dei loro habitat naturali, contro l’inquinamento, la cattura, le ferite accidentali, gli spiaggiamenti e il rumore.  Questa zona infatti è sottoposta a notevoli problematiche causate dall’uomo e dalle sue attività.

Nel Santuario sono diffuse  8 specie di mammiferi marini  tra cui la balenottera, il capodoglio, il delfino e la foca monaca. Attraverso una stima abbastanza grossolana, nei nostri mari sono presenti oltre 8.500 specie animali, che rappresentano tra il 4 ed il 18% delle specie marine mondiali.

La maggior parte delle balene, durante l’estate, migra dalle regioni dei due emisferi, al Santuario, dove trovano molto cibo per nutrirsi;  ma non è ancora certo se sia stato scelto anche come zona di riproduzione.

Molti sono gli avvistamenti fatti dai natanti durante il periodo primaverile ed estivo. Basta andare al largo delle coste mediterranee  per essere quasi certi di imbattersi in qualche delfino o in una balena. Durante la primavera si avvicinano molto di più alla costa, probabimente per cercare cibo. Anche quest’anno numerosi sono stati gli notati fuori da Punta Ala (GR) e nella rotta tra l’Isola di Cerboli e l’Isola d’Elba (GR).

La Carta del Santuario elenca poi, con molta attenzione, una serie di regole per effettuare in tutta sicurezza il “whale- watching”, attività che negli ultimi anni è sempre più in voga e che costituisce anche un’importante risorsa per l’economia.  E’ importante cercare di turbare il meno possibile la vita dei cetacei e proprio per questo sono stati creati   un  vero e proprio “codice di buona condotta”  e numerosi corsi di formazione, che vengono offerti agli operatori turistici.  Cinque miglia dalla costa è la distanza consentita per l’osservazione, che deve mantenere una distanza minima di 100 metri dal cetaceo. Ovviamente è assolutamente vietato tuffarsi in acqua con loro o cibarli.

Ogni anno nuovi Comuni decidono di firmare l’Accordo, mettendosi dalla parte dell’ecosistema. Nel 2013 sono stati ricompresi tutti i tre Parchi Nazionali Italiani ricadenti all’interno del Santuario: l’Arcipelago Toscano, la Maddalena, le Cinque Terre. La firma del Comune ha valore biennale e può essere rinnovata solo previa verifica da parte di Pelagos delle attività svolte dal Comune firmatario, che si impegna, oltre ad adottare soluzioni non impattanti sui mammiferi, a vietare la competizione di barche veloci a motore ed a confrontarsi con il Santuario per arricchire gli studi sugli eventuali spiaggiamenti, che sono ancora frequenti, e sulle loro condizioni di vita.

Essere rispettosi del nostro mare e di chi lo popola è davvero importante, non dimenticatelo.

Se si desidera godersi questo bellissimo ed emozionante spettacolo che la natura ci offre, non rimane che contattare uno degli operatori di whale watching coinvolti.

Per maggiori informazioni: http://www.sanctuaire-pelagos.org/It/attivita-umane-it/attivita-turistica-e-pedagogica

Sharon Santarelli