Orrore nei boschi: storia di un misterioso massacro

Esistono orrori terribili nel mondo. Situazioni ed avvenimenti talmente assurdi e tremendi che è difficile anche solo immaginarli e sicuramente la guerra è l’evento in grado di generare le situazioni peggiori. Alcuni dei fatti accaduti in guerra sono stati talmente assurdi ed al di sopra di ogni macabra immaginazione da diventare delle vere e proprie leggende tramandate di generazione in generazione. La storia che stiamo per raccontarvi ne è un esempio lampante. Una vicenda, a quanto si dice, realmente accaduta, avvolta da un alone di orrore e mistero praticamente impenetrabile.

1942, Seconda Guerra Mondiale. I combattimenti infuriavano ovunque in Europa e la Finlandia non faceva certo eccezione. L’inverno era cominciato già da un po’ e tenendo conto che la Finlandia è una delle regioni più fredde del mondo, non è difficile immaginare lo scenario brutale e la natura ostile che accompagnavano i combattimenti. Il piccolo ma agguerrito esercito finlandese si scontrava con gli invasori provenienti dall’Unione Sovietica. Seppur meglio armati e molto più numerosi, i sovietici si trovavano in difficoltà. I Finlandesi erano abili guerrieri e i russi, sebbene provenissero da una terra molto fredda, non erano preparati per le temperature impietose e per l’asprezza della tundra di quella regione.

Agli orrori della guerra si aggiunse un’altro orrore, senza volto e senza nome, proveniente da una piccola regione montana nel nord della Finlandia. Una divisione dell’esercito sovietico si trovava a presidiare queste zone. Ma qualcosa non andava. Tra le file dei russi una voce correva di bocca in bocca, un terrore inspiegabile ed oscuro si alimentava presso i fuochi da campo attorno ai quali i soldati condividevano le loro paure. Queste voci arrivarono fino all’orecchio del generale al comando della divisione sovietica. L’uomo, seccato, cominciò ad indagare. Scoprì che i soldati temevano la montagna. I racconti diffusi dagli abitanti della zona affermavano che qualcosa di oscuro ed indescrivibile viveva in quei boschi, qualcosa pronto ad uccidere e dilaniare chiunque fosse stato così stolto da sfidarlo. Questa storia era raccontata in tutti i villaggi della regione.

Il generale non impiegò troppo tempo a farsi una sua idea sulla vicenda. I soldati finlandesi avevano evidentemente istruito la popolazione che abitava su quei monti. Era stato detto loro di raccontare ai sovietici questa storia spaventosa, al fine di fiaccarne il morale e tentare di tenerli il più lontano possibile. Ma la guerra, a discapito di tutto, continuava.

I soldati sovietici dovettero, per necessità belliche, addentrarsi in quei boschi. Una mattina l’esercito finlandese, accorso sul posto per contrastare l’avanzata sovietica, vide una spessa colonna di fumo che si innalzava dal cuore della foresta. I finlandesi ne rimasero molto stupiti. Come potevano i sovietici essere così sprovveduti? Accendere dei fuochi durante il giorno va contro ogni logica militare. Il fumo rende infatti palese la propria posizione, facendo si che si venga immediatamente individuati dal nemico.

L’esercito finlandese imbracciò i fucili ed accorse sul posto, pronto alla battaglia. Ciò che i soldati trovarono in quel luogo nel cuore della foresta gelò loro il sangue. Uno spettacolo agghiacciante si palesò davanti ai loro occhi impreparati a tale orrore. Si era evidentemente svolta una battaglia in quel luogo, una battaglia contro un nemico sconosciuto. L’odore di sangue e polvere da sparo permeava l’aria. Un gran numero di soldati russi giacevano morti al suolo. I loro vestiti erano stracciati, le loro carni dilaniate. Braccia, gambe e busti amputati erano sparsi sul terreno.

Ogni corpo venne ricomposto pezzo per pezzo, come in un grottesco puzzle di carne e sangue. La storia ufficiale racconta che l’esercito sovietico sopraffatto dall’inverno, si ritrovò bloccato nella foresta. A corto di provviste i soldati, colti dalla disperazione, iniziarono ad uccidersi e a divorarsi a vicenda. Cedettero al cannibalismo pur di tentare di salvarsi. Ma questa è solamente un’ipotesi.

Una storia raccapricciante, ancora oggi raccontata dai veterani della seconda guerra mondiale. Le prove riguardo a questa vicenda sono poche. Sebbene molti veterani che combatterono in quei luoghi giurano sia tutto vero, è difficile stabilire se si tratti di realtà o solo di una leggenda diffusa tra i soldati del tempo. Quel che è certo è che, in quel periodo, molti atti simili a questo, e meglio documentati, si consumarono in quelle regioni. La guerra e l’inverno furono particolarmente duri in quei luoghi ed alle volte il cannibalismo fu l’unica soluzione praticabile.

Storia vera o leggende, oscure presenze nei boschi o solamente disperazione, tattiche di guerra psicologica e cannibalismo… Chi lo può sapere?

redazione