“Nel caos di stanze stupefacenti”: il nuovo album di Levante

“Nel caos di stanze stupefacenti” è il terzo album di Claudia Lagona, in arte Levante, cantautrice siciliana di origini, dal timbro vocale inconfondibile e con una forte personalità di cui le sue canzoni sono intrise.

Per chi non la conoscesse, Levante ha esordito con il brano “Alfonso” dopo il quale ha pubblicato due dischi, ha scritto un libro dal titolo “Se non ti vedo non esisti”, edito da Rizzoli, ed ha prestato la sua voce per numerosi duetti. Levante, ad oggi, è l’esempio di come si possa emergere nel panorama della musica italiana grazie ai sacrifici, alla passione per la musica e alla creatività senza passare da un talent. Ed il nuovo progetto discografico è la prova che Levante è una delle nuove giovani e migliori cantautrici italiane.

Il titolo dell’album non è casuale. L’artista ha precisato che questo lavoro è nato da un periodo di silenzio, che il silenzio fa rumore e che il rumore genera caos. Il disco contiene dodici stanze cioè dodici storie che le appartengono o che la coinvolgono particolarmente e che sono stupefacenti perché, anche quando subentra il dolore, la vita riesce a stupire.

La copertina – molto simbolica – rivela quale sarà il contenuto dell’album: Levante che cade dalla poltrona e riflette sé stessa malinconica (in canottiera e culottes) ad uno specchio in un ambiente blu come la notte più buia.

Il progetto discografico è stato preannunciato dalla canzone “Non me ne frega niente” e, prima dell’uscita del disco, sono state lanciate sulle piattaforme digitali “Io ti maledico”, “1996 La stagione del rumore” e “Diamante”.

Il disco si apre con “Caos (Preludio)” in cui l’artista canta “Mi si legge in fronte/il caos che ho dentro” ed introduce così alle stanze stupefacenti.

In “1996 La stagione del rumore” e in “Io ti maledico” si racconta dell’amore non corrisposto. Se nella prima intona: In questo cuore c’è disordine. E io credevo fossi a tanto da me e invece c’era tanto spazio tra me e te”, nella seconda, invece, “Sarà vera questa storia che mi hai dato buca? Spera che non mi abbia già lasciato un buco”.

Con “Non me ne frega niente”, Levante affronta il tema del cattivo uso dei social network dei quali i fruitori sono superficiali, esagerati ed eroi da tastiera.

“IO ero io”, “Sentivo le ali” e “Diamante” sono le ballads dell’album. In “IO ero io” vi è la disillusione di un rapporto sentimentale finito. “Ai sospiri addio saprò dire io/voltati e in un attimo sarò scomparsa via/tra le pieghe del tuo cuore/senza più paure”. Con “Sentivo le ali”, Levante ritorna su un amore non corrisposto, intonando “Sentivo le ali/Sospesa nell’idea che non mi ami/Non arriverà mai domani/Resto o me ne vado/E se non torni non avrò paura”. “Diamante” è un accorato inno a fidarsi che il meglio attende, seppur tarda ad arrivare.

Il brano “Le mie mille me” è una sorta di dialogo con lo specchio e richiama, quindi, l’introspezione sia della copertina sia dell’intero disco. “Salvami dalle mie mille me/ Portami lontano mille miglia via da me/ Lasciami mostrare tutte le mie mille me”.

In “Santa Rosalia” tratta il tema dell’omosessualità, traendo spunto dalla storia personale di un’amica. È una canzone ben scritta. L’artista, impostando il testo come una filastrocca, lancia chiaro il messaggio: “Sei come sei chissà chi sei se non lo sai/Ma sii quello che vuoi/Saremo liberi di essere noi”.

Nel brano “Gesù Cristo sono io” immagina una donna che si credeva regina, ma la sua corona ha le spine. Levante parla infatti della violenza sulle donne, dimostrando sensibilità verso la tematica con parole misurate e musica dirompente.

Levante si lancia in una sorprendente e scoppiettante dichiarazione con “Di tua bontà” in cui dice: “Il senno perde il sonno/inciampo sui miei sbagli e torno a ricercarti/che cosa ho fatto di male per meritarmi questa fame di te?”.

Il disco è impreziosito dalla collaborazione di Max Gazzè nel brano “Pezzo di me”; dopo il secondo ascolto, capirete non solo che diventerà un tormentone, ma che la canzone è ironica e che, soprattutto, non è una dichiarazione d’amore!

“Nel caos di stanze stupefacenti” è un disco rumoroso: declinato alla prima persona singolare e suonato con molta batteria in prospettiva del tour. È un progetto discografico ben pensato, ben sviluppato, con un’energia disarmante e prepotente. Se dal silenzio rumoroso nasce un tale caos, allora si spera che Levante ne abbia ancora così da poter realizzare album belli, rumorosi e spontanei come questo.

Levante, dopo gli in–store, inizierà il tour il 4 maggio da Roma per poi proseguirlo a Perugia, Bologna, Roncade (Treviso), Venaria Reale (Torino) e infine Milano il 16 maggio. Buon ascolto!

Sandy Sciuto