Nascono le mascherine poetiche, da dispositivi di sicurezza a tavolozze di aforismi

Le abbiamo desiderate quando erano introvabili, le hanno amate solo gli ipocondriaci anche se tutti sappiamo quanto siano benefiche e necessarie. E diciamolo, con l’arrivo dell’estate nessuno riesce a sopportare!

Parliamo ovviamente di ciò che negli ultimi mesi è diventato un accessorio indispensabile: la mascherina.

C’e però chi ha provato a farcele amare. Ci ha provato ed è stato un successo.

La notte del 9 Giugno scorso, alcuni anonimi artisti-performer le hanno attaccate sulle saracinesche e sulle porte di molte attività commerciali di Gussago.

Non erano però semplici mascherine chirurgiche, ma da freddi dispositivi di sicurezza sono divenute tavolozze di immagini poetiche.

Credit: rsinews

Da Shakespeare a Neruda, da Ovidio a Calvino, sono solo alcuni degli autori presi a ispirazione.

“Se niente ci salva dalla morte, che almeno la vita sia salvata dall’amore”, cit Neruda. O ancora “È più facile trovare uomini disposti a morire, che trovare quelli disposti a sopportare il dolore con pazienza”, cit Gaio Giulio Cesare.

Il tutto accompagnato da un biglietto che recitava: “È solo un simbolo per ripartire più forti di prima, una mascherina pronta all’uso, con l’appunto di citazioni di poeti del passato che mai come oggi riusciamo a sentire così vive”.

I giovani performer hanno capito e hanno diffuso là potenza dei piccoli gesti sovversivi degli scrittori e l’urgenza di spalancare le porta alla poesia.

A colpire tutti è stata la gratuità del gesto. Insomma in periodi come questi, ognuno cerca di salvaguardare se stessi. Che sia dal virus in se, o dalle sensazioni, emozioni negative che inevitabilmente ci circondano.

Ed invece i performer hanno avuto come unico fine quello di ricordare che in questa guerra non si è soli e siamo insieme a combattere questo nemico invisibile. Ma più di tutto, ricordano quanto siano importanti le parole in determinate circostanze. 

A volte basta una frase per dare forza, l’aforisma giusto per spingere le persone a pensare positivo.
Tutto è partito con “andrà tutto bene”. Una frase che è diventata il mantra dei giorni che passavano lentamente uno dietro l’altro. Banale e breve, ma con un potere indescrivibile. Accendere nel cuore di ognuno di noi una speranza.
E così, se una semplice frase è riuscita a fare tanto, cosa potranno mai diffondere aforismi di scrittori importanti?

Questi artisti anonimi hanno voluto provarci. E una cosa è certa: hanno commosso un po’ tutti, e ci hanno ricordato quanto sia importante non sentirsi soli.
E quindi grazie, chiunque voi siate.

Rachele Pezzella