Life in Vogue: la redazione di Vogue Italia secondo i designer

Durante la Design week, Milano si trasforma in una fonte inesauribile di esperienze: ogni angolo della città offre un’occasione per vivere qualcosa di unico e straordinario.

Il progetto “Life in Vogue” è uno di queste! Per il secondo anno consecutivo, il direttore dell’edizione italiana della rivista di moda più prestigiosa del mondo, Emanuele Farneti, ha invitato otto architetti e designer internazionali a dare un nuovo volto alle stanze della redazione milanese. Ha lasciato loro la possibilità di esprimere liberamente la loro creatività. A godere del risultato, però, non sono stati solo coloro che in quegli uffici ci lavorano. Infatti, Vogue Italia ha aperto le porte anche al pubblico, con posti limitati e solo su prenotazione. Ovviamente, non potevo farmi scappare l’opportunità di mettere piede nel paradiso Condé Nast!

L’ufficio del direttore

La visita non poteva che iniziare da qui: l’ufficio del direttore, per l’occasione trasformato dal duo libanese DAVID/NICOLAS. I designer dicono di essersi ispirati dallo stile di vita aziendale italiano, che definiscono “semplice, elegante e raffinato” e di aver cercato di ricreare l’atmosfera confortevole e serena di una casa. Obbiettivo centrato in pieno. Tutto è perfettamente in equilibrio. Si respirano sofisticatezza e determinazione nel cuore della redazione.

La Vogue Talents Room

Realizzata da Pierre Marie, la stanza comunica immediatamente energia e creatività, così come la carta da parati che riveste il corridoio della redazione, anch’essa opera del designer francese. L’ispirazione di Marie viene dai movimenti artistici italiani dai lui più amati, quali il futurismo e il Gruppo Memphis. Inoltre, le vetrate decorate della finestra e gli arazzi sono stati creati appositamente da due manifatture francesi. I pattern colorati, sia della stanza che del corridoio, sono una scarica di energia.

La Sala Riunioni

È la volta di un architetto italiano, Massimiliano Locatelli. A catturare immediatamente l’attenzione appena si entra nella stanza è il grande tavolo centrale. Il suo “Tavolo Garda”, modulabile, composto da sei parti in marmo, ognuno di una tonalità di verde differente. Sulla parete della porta d’ingresso spicca una citazione di Karl Lagerfeld, lo stilista recentemente scomparso, che ci ricorda quanto la moda influisca sulla nostra vita.

La Redazione Attualità

Ideata da STORAGEMILANO, studio di architettura fondato da tre milanesi d’adozione. I designer dichiarano di avere una vera e propria ossessione per l’ottone, che infatti domina l’ambiente con le sue suggestioni dorate. La stanza nasconde, però, una piacevole quanto inaspettata sorpresa. Da una piccola porticina si accede alla “stanza delle piante”, un minuscolo spazio dove immergersi nel verde e rilassarsi, lasciandosi trasportare dai rumori della natura in sottofondo.

La Photo Editor Room

Questo di Rafael de Cárdenas è forse il più visionario degli otto interventi. Il designer dice che quando è stato chiamato per il progetto aveva in mente le recenti esplorazioni della NASA circa l’oggetto più remoto mai esplorato e di avere immaginato l’ufficio come “una sorta di porta d’ingresso” per il futuro e l’ignoto. Una stanza senza finestre, quasi in penombra, con una scrivania su cui domina una teca trasparente che racchiude uno strano insetto argentato. Un ufficio decisamente fuori dall’ordinario!

La Redazione Moda

L’irlandese Jonathan Anderson mescola alla perfezione classicità e modernità. Un armadio originale del sedicesimo secolo condivide lo spazio con un tavolo basso, tipico del mondo giapponese e coreano. Per lavorarci, si siede a terra e così si è anche all’altezza ideale per osservare il quadro appeso alla parete ad un livello decisamente più basso rispetto al normale. Anderson è convinto della capacità dei colori di renderti felice e quindi: pareti gialle, come tipico delle dimore britanniche del diciottesimo e diciannovesimo secolo. Sicuramente uno degli interventi più suggestivi.

La Break room 

Allo STUDIO PROBA, della tedesca Alex Proba, il compito di realizzare lo spazio dove chi lavora negli uffici trascorre il proprio momento di pausa. L’obbiettivo era quello di rendere protagonisti anche qui la creatività e perché no il divertimento e il risultato è un luogo pieno di colori e di pattern, con sedute che fuoriescono dalle pareti. Rilassarsi sì, ma non dimenticatevi che state lavorando per la regina delle riviste di moda!

L’ufficio del direttore creativo

La designer serba Ana Kraš voleva dare vita ad una “moderna versione di un ufficio classico”. Monocromia, linee e spigoli vengono interrotti da guizzi inaspettati di colore, come il blu del lampadario. Rigore, ma con estro!

Per l’occasione è stato anche ricreato un “Fashion closet”, il guardaroba dove gli stylist combinano abiti e accessori per il servizio fotografico. Una parete completamente ricoperta di scarpe, una postazione per il trucco e stand colmi di abiti: praticamente il paradiso di ogni donna!

Con questo progetto, il direttore Farneti ha riconfermato il forte dialogo tra moda e design e ne ha reso parte anche il suo pubblico. Una passeggiata nel sogno di ogni aspirante giornalista di moda!

 

Giulia Storani