Intervista Valeria Caracuta – La campionessa di pallavolo con l’amore per i viaggi

I risultati si ottengono con determinazione e tanto lavoro, lo sa bene Valeria Caracuta che ha trasformato una passione nella sua vita. La sua storia nasce a San Pietro Vernotico (Brindisi) il 14 dicembre 1987, madre e padre l’hanno indirizzata fin da subito verso la pallavolo, di cui Valeria si è perdutamente innamorata.

Ha debuttato in serie A1 a Castellana Grotte e si è fatta conoscere dal grande pubblico a Busto Arsizio: da lì è iniziata una carriera ricchissima di titoli, sia nella pallavolo indoor (due scudetti all’attivo) sia nel beach volley. Due anni fa ha disputato una finale scudetto con Modena, ed è stata l’alzatrice titolare della squadra di A1 femminile Sab Volley Legnano durante la scorsa stagione; per il prossimo campionato, invece, ha firmato un contratto che la legherà con la Savino Del Bene Scandicci, squadra che si è classificata terza in regular season, venendo poi eliminata in semifinale play off dall’Imoco Conegliano. Durante la sua prestigiosa carriera Valeria Caracuta ha vinto numerosi titoli ed ha affrontato con grande determinazione un periodo in Francia giocando per il Pays d’Aix Venelles Volley-Ball.

Leggendo la sua biografia si intuisce fin da subito la sua forte personalità, l’abbiamo intervistata perché personaggio femminile di spicco dello sport italiano, ma al tempo stesso una ragazza semplice che ama la sua normalità e il suo cane Coco. Valeria è un esempio di ciò che di buono c’è nello sport, che con orgoglio veste la maglia della nazionale italiana dal 2009.

Quando è nata la passione per il volley?

Da subito, appena nata sono stata catapultata nel palazzetto perché mamma giocava e papà allenava. Ci è voluto molto poco a trasmettermi questa passione.

Tra tutti i grandi del volley italiano chi consideri il tuo “mito”? 

Senza dubbio Leo Lo Bianco e Manu Benelli.

Hai collezionato nell’arco della tua carriera sportiva numerosi traguardi importanti, a quale vittoria sei maggiormente legata e perché?

Alla Vittoria della prima Supercoppa con busto perché era la prima finale importante da titolare.

Hai militato nella squadra francese del Venelles. Quali sono le differenze che intercorrono tra il campionato francese e quello italiano? Cosa ti porti dietro di quella esperienza? 

Sicuramente mi porto dietro una bellissima esperienza di vita e di sport. Mi ha fatto crescere tanto come persona e come giocatrice. La differenza sostanziale sta nel fatto che la pallavolo è riconosciuto uno sport professionistico dallo stato francese e questa è la cosa che manca alla pallavolo italiana.

Sangue freddo e determinazione sono due importanti caratteristiche per una pallavolista ad alti livelli, come ti prepari prima di una competizione? 

Sono una persona molto tranquilla e fredda in campo, difficilmente lascio trasparire le mie sensazioni, ma questa è una mia caratteristica non ho mai una mia preparazione particolare alla gara.

Se non fossi stata una palleggiatrice quale ruolo avresti voluto avere e perché? 

Sicuramente il libero per le mie caratteristiche fisiche e per il fatto che amo difendere.

Negli scorsi mesi hai partecipato alla guida per le piccole del Vomien Sab Legnano – mini volley e della under 12. Qual è il valoreche vuoi trasmettere alle nuove generazioni di pallavoliste? 

Sicuramente il valore dello stare in gruppo e crescere insieme. Perché si sta sviluppando negli sport di squadra una tendenza all’individuazione che non è bello. E poi sicuramente il valore dell’umiltà e del grande lavoro che portano ai risultati.

Cosa fa Valeria Caracuta quando non si allena? 

Valeria Caracuta è una persona estremamente tranquilla anche fuori dal campo. Dedico il mio tempo libero alla famiglia appena possibile, amici e soprattutto il mio cane Coco che è sempre con me. Poi amo viaggiare e scoprire posti nuovi quindi appena ne ho la possibilità mi piace girare.

Quale sarà il tuo prossimo obiettivo sportivo? Il sogno nel cassetto ancora da realizzare…

Il mio prossimo obiettivo sportivo è quello di dare il mio massimo contributo il prossimo anno a Scandicci per provare ad ottenere insieme dei bei risultati. Di sogni nel cassetto ne ho un paio ma se lo dico non si realizzano no? Quindi concedetemi di tenerli per me, se dovessero avverarsi sarò la prima a farlo sapere.?

Claudia Ruiz