Intervista ai Sierra: “Non c’è un solo modo di esistere”

I Sierra sono un duo composto da Medium (Massimo Gaetano) e Sila Bower (Giacomo Ciavoni). Attivi dal 2017 nell’underground hip hop della scena capitolina, pubblicano, in maniera indipendente e continuativa mixtape, canzoni e video creandosi sin da subito un seguito fedele in continua crescita. Il successo arriva nel 2019 quando entrano a far parte del cast di XFactor Italia 13 arrivando tra i finalisti raccogliendo un grande favore di pubblico e critica. Il loro singolo “Enfasi”, prodotto da Big Fish, viene certificato a luglio 2020 Disco di Platino. In seguito pubblicano i singoli “Come Mai”, “Senza di Te feat. Mameli” e”Alla Fine Ti Passa” raggiungendo i 3 milioni di streams complessivi.

Il 30 aprile hanno rilasciato “Profondamente”, il nuovo EP per Sony Music/ Epic Records Italy su tutte le piattaforme digitali. Otto tracce, di cui sette inediti, in cui si può apprezzare la capacità unica del duo romano di sintetizzare generi più disparati in una pasta unica e distinguibile.

 

“Profondamente” è il vostro nuovo album. Quali erano le aspettative sul disco quando avete iniziato a lavorarci?

Le nostre aspettative erano indirizzate ad un certo tipo di qualità musicale. Volevamo mostrare più lati nello stesso progetto e desideravamo trasportare l’ascoltatore in un percorso particolare. Tutte le preoccupazioni sul piacere o no sono passate in secondo piano nel momento stesso in cui abbiamo ascoltato i master, anche se siamo abbastanza critici sui nostri lavori e raramente ci accontentiamo di ciò che facciamo.

Otto canzoni che parlano del vostro mondo: quale lavoro è stato fatto sugli arrangiamenti e sui testi?

È stato un processo diluito nel tempo, avevamo parti di testi vecchi che volevamo inserire assolutamente e alcune produzioni che andavano rivisitate. Ogni brano aveva uno scopo preciso nella nostra testa. In uno bisognava raccontarsi di più e abbattere la barriera della Hit, mentre in un altro volevamo arpionare l’orecchio già nei primi secondi. I testi e le produzioni sono andati di pari passo a questo metodo.

Quali sono i pro e i contro di essere un duo e di fare musica insieme?

In realtà ci sono più pro che contro. In fase di composizione si passa tutto al setaccio e si fa già di per sè una specie di controllo qualità, cosa che invece se sei da solo è più difficile da fare ed affidata unicamente al proprio giudizio. Noi siamo anche produttori e, sebbene abbiamo gusti diversi, arriviamo ad un punto comune che va oltre i nostri riferimenti personali per atterrare in una zona grigia che chiamiamo Sierra. I problemi di un duo sono solo legati ai classici modi e schemi di pensare un duo, magari il non poter fare 2 strofe, o il non poter parlare di qualcosa slegandosi dal secondo, o chissà che altro. Il segreto è allontanarsi da questi schemi e mischiare le carte il più possibile.

Il disco si intitola “Profondamente”, ma qual è il vostro concetto di profondità oggi?

La profondità è legata alla visione prospettica. L’emotività è un muscolo, l’anima si allena, si educa. La virtú va inseguita proprio per questo motivo. È un mondo che va regredendo sotto tanti aspetti, molti di noi si perdono nel sistema e diventano solo vite degli altri, non trovandosi in se stessi e alimentando odio e veleno. Coloro che riescono ad eludere la matrice e a prendere le onde da sotto diventano fonte di luce per se stessi e per chi li circonda. Siate l’elemento che per voi è più giusto, non c’è un solo modo di esistere.

Dopo Xfactor avete raggiunto successo e visibilità, quale altra esperienza vi manca musicalmente e vorreste fare?

Ai nostri occhi il successo non esiste e la visibilità è momentanea. Quel che ci interessa è avere una base solida di fedeli. Corriamo da tanto tempo e la nostra maratona è ancora lunga. Ci manca tanto suonare e girare per l’ Italia. È la cosa che più desideriamo in questo momento.

 Cosa c’è in programma per quest’estate?

 Più palchi e meno notti tra 4 mura.

Sandy Sciuto