Intervista a Xavier Pompelmo: “Ecco il mio Valanghe”

È noto nell’ambiente musicale come fondatore dello studio di effetti visivi “Bastanimotion”, ma l’8 novembre 2019 Xavier Pompelmo, al secolo Davide Bastolla, ha rilasciato “Valanghe”, il suo disco d’esordio nel panorama musicale italiano.

Xavier Pompelmo ha da sempre una passione per la musica che ha sviluppato dapprima come regista e visual artist curando l’animazione di “Tengo il respiro” di Rancore & dj Myke e la regia e l’animazione di “Ipocondria” di Giancane feat. Rancore, il primo video musicale realizzato con i disegni del fumettista Zerocalcare, ricevendo ben due nomination al Premio PIVI 2018 (MEI) per lo stesso “Ipocondria” e per il video “Che effetto fa” dei kuTso.

Nel 2019 ha deciso di produrre il suo primo progetto discografico dal titolo “Valanghe”, composto da otto tracce, di cui ha curato ogni minimo dettaglio grafica compresa e nel quale ad una scrittura personale si agganciano sonorità con uno stile onirico, intimo ed evocativo.

A ridosso dell’uscita del disco, abbiamo intervistato Xavier Pompelmo, scoprendo un artista poliedrico con davvero qualcosa da raccontare.

Xavier sei già noto nell’ambiente musicale per il tuo lavoro di regista, visual artist, illustratore e animatore nonché fondatore dello studio di effettivi visivi “Bastanomition”, quando hai deciso che il tuo rapporto con la musica doveva diventare anche un album?

Ho sempre gestito parallelamente i due mondi: quello musicale e quello visivo. Negli ultimi anni ho lavorato con diversi artisti e musicisti. Non è un caso che io, come visual artist, abbia scelto come clienti ossia come persone con cui lavorare dei musicisti e quindi abbia messo al servizio della musica la mia arte visiva e registica. In parallelo io stavo componendo dei brani; diciamo che ho iniziato prima come musicista e dopo come visual artist solo che pubblicamente si sa il contrario.

L’8 novembre è uscito “Valanghe”: un disco di otto canzoni molto dinamico e ben congeniato. Ci racconti com’è nato e qual è il messaggio?

È una somma di un periodo di due/tre anni che mi ha riguardato con vicende personali, con dubbi, con crisi e con momenti belli. È uno spaccato della mia vita durante il quale ho anche scritto per fermare ed esorcizzare quel che mi accadeva. In parallelo, ho anche prodotto musica quindi anche a scrivere da solo e a gestire tutto in piena autonomia finchè non è arrivato il momento di raccogliere il tutto ed inserirlo in un unico disco che è “Valanghe”. Anche dal punto di vista del linguaggio, ho fatto in modo che l’album non diventasse un diario, ma che fosse un misto in modo da rappresentare me, ma anche quel che può capitare un po’ a tutti.

In “Valanghe” alcune tracce emergono più di altre. Penso a “Nebulosa”, “Macigno con le gambe” e “Spediscimi sulla luna”. Quando le hai scritte e che significato hanno per te?

Questi sono i tre brani più emotivi e che risentono meno del vizio di forma e del ragionamento. Sono canzoni che ho scritto d’impatto. Sono canzoni d’amore. “Macigno con le gambe” è una mia riflessione sui rapporti affettivi in maniera generica sulle persone che ti stanno vicino nei vari momenti della vita e che vedono pure i vari cambiamenti della persona.

“Nebulosa” è proprio una canzone d’amore e ragiona anche sul ruolo dell’amore nella vita delle persone. L’amore è sì una cosa che si prova, ma anche una cosa che si decide, è un bisogno. Uno con l’amore può colmare delle mancanze, può davvero provare qualcosa per un altro. Con “Nebulosa” io racconto il forte desiderio di amare, ma anche il dubbio che quello è un impegno che può anche sfaldarsi. “Nebulosa”, quindi, è un’incognita sull’amore.

“Spediscimi sulla luna” è la fine di un rapporto raccontato con atmosfere scure.

Ti sei occupato della realizzazione dei videoclip dei singoli estratti da “Valanghe”. Qual è il processo che hai attuato? Cosa volevi esprimessero?

Ho scritto e realizzato dei video da me. Non è stato facile perché rispetto a quando lo faccio per altri artisti non ho ansia da prestazione, anzi sono guidato sul genere di video che vogliono. Mentre per me ho dovuto scegliere tra una serie di generi e possibilità quindi impazzisco, mi incarto e ci impiego il triplo del tempo. Alla fine sono riuscito a sintetizzare tutto. Con “Nebulosa” sono andato abbastanza dritto, ho pensato a qualcosa che esteticamente non portasse proprio fuori dalla canzone; tutto molto minimale come atteggiamento. È un video molto minimale sull’amore. “Macigno sulle gambe” è un andare a riprendere le cassette di me bambino e creare un contrasto con la canzone perchè è più triste del video. “Chimera” era giusto farlo in Colombia proprio perché è il posto più adatto dato che il brano parla di identità e la Colombia mi intriga moltissimo proprio perché ha dei valori.

Parliamo di collaborazioni. Se potessi con chi ti piacerebbe lavorare per un featuring? (un nome nazionale ed uno straniero)

Fammi pensare…Dovendo pensare in grande, mi piacerebbe collaborare con i Gorillaz, in ambito straniero. In ambito italiano, collaborerei con Generic Animal o Samuele Bersani.

Cosa c’è in agenda per i prossimi mesi?

Per i prossimi mesi, è tutto un po’ in divenire. Adesso sto occupandomi della promozione e di preparare dei live in cui presentare il disco. Inoltre, cercherò di far conoscere il progetto con grafiche e video. Sto scrivendo nuova musica che potrebbe uscire in contemporanea al progetto discografico già pubblicato.

Sandy Sciuto