Intervista a Pino Casamassima: “Tazio Nuvolari simbolo di riscatto italiano”

Pino Casamassima è giornalista professionista, scrittore e autore teatrale. Ha pubblicato numerosi libri, diversi dei quali sul mondo delle corse, e ha chiuso il 2020 pubblicando un libro su Tazio Nuvolari. Il libro ripercorre alcuni episodi chiave della vita del Mantovano volante raccontando non solo le gioie e le imprese della sua vita sportiva ma anche l’intimità della sua vita lontana dai motori.

Per quale motivo ha scelto di raccontare, nel 2020, la vita di un pilota come Tazio Nuvolari?

La mia produzione di oltre 40 libri è composta da saggi, romanzi, biografie che coincidono con altrettanti interessi. Quando mi viene un’idea, tormento la mia agente, Roberta Olivia, perché mi trovi un editore. Nuvolari attiene a una delle mie passioni giovanili, il mondo delle corse automobilistiche, di cui Tazio rappresenta l’icona per eccellenza, anche per la sua caratura di personaggio oltre che di pilota.

La copertina dell'ultimo libro di Pino Casamassima
La copertina dell’ultimo libro di Pino Casamassima

Nel libro la Storia non funge solo da contesto ma si intreccia attivamente con il racconto. Quanto, secondo lei, la Storia ha influito sulla nascita della leggenda di Nuvolari e sulla sua diffusione? 

Da storico, non potevo narrare Nuvolari senza calarlo in un contesto così affollato e complicato come quello della prima metà del 900. Tazio ha attraversato quattro segmenti epocali della nostra Storia: la grande guerra (cui partecipa guidando le ambulanze), la dittatura fascista, la seconda guerra, la successiva ricostruzione. È stato inoltre protagonista ed icona del passaggio dalla civiltà della terra a quella della macchina. Partito dalla realtà agricola mantovana, con i suoi innumerevoli successi internazionali, ha portato nel mondo il nome dell’Italia. Memorabile quanto unica resta la sua impresa in Germania nel 1935 quando, con la sua piccola Alfa rossa della Scuderia Ferrari, umiliò il regime nazista, pronto a raccogliere con gli squadroni Auto Union e Mercedes un trionfo dall’eco mondiale, che così tanto sarebbe servito a livello propagandistico a Goebbels. Con Nuvolari attraversiamo mezzo secolo di Storia d’Italia: un paese poverissimo alla nascita di Tazio e che negli anni della sua morte avrebbe sfiorato un Pil da due cifre, vincendo con la lira l’Oscar delle monete. In buona sostanza, Nuvolari è simbolo di questo riscatto italiano, e forse è – anche – per questo che il suo nome travalica epoche e strati sociali, “contaminando” di leggenda uomini e donne.

Le leggende nate attorno alla figura di Nuvolari sono molteplici. Quali sono state le fonti principali per questa sua opera?

La mia passione per il mondo delle corse è ormai ultracinquantennale e per un certo periodo ha coinciso con la mia professione giornalistica. Durante gli anni ho quindi accumulato parecchio materiale storico, oltre alle tante testimonianze, compresa quella di Fangio che ebbi l’onore di conoscere e intervistare. E incontrando appunto piloti di epoche passate ho avuto modo di raccogliere aneddoti ed episodi riguardanti anche Tazio. Per la documentazione, mi sono inoltre servito anche di quanto pubblicato finora sul Mantovano volante: fonti riportate nel libro stesso.

Il sottotitolo del libro parla di dolore. È tramite la descrizione dei lutti che una figura eroica come quella di Nuvolari viene umanizzata. Quanto c’è di reale e quanta finzione nelle parti che riguardano più da vicino il Nuvolari uomo?

Per l’aspetto più intimo, personale di Nuvolari, ho attinto a testimonianze provenienti dalla sua terra d’origine ma anche dal territorio gardesano in cui vivo, dove lui veniva spesso con la sua amata Carolina a trascorrere vacanze a Gardone Riviera. Per altro, sua moglie morirà nell’81 proprio qui, investita da un automobilista alle prime armi. Il mio libro su Tazio è narrato con una forma che strizza l’occhio al romanzo, con diversi dialoghi: dialoghi ovviamente ricostruiti sulla base delle informazioni e coerenti con il personaggio e le situazioni. L’aspetto umano di Tazio emerge non solo relativamente ai suoi dolori (la scomparsa al 18° anno di età di entrambi i figli), ma anche dai suoi rapporti con Carolina, con i suoi meccanici e con lo stesso Enzo Ferrari, segnati da baruffe e riconciliazioni continue, ma che lasceranno indelebilmente il “marchio” di Tazio nel cuore del Drake per tutto il resto della vita. Ferrari sopravviverà al “suo” pilota per 35 anni durante i quali non smetterà mai di cercare un suo emulo senza però mai trovarlo: crederà di rivederlo in Gilles Villeneuve, finché il canadesino volerà via in un tragico week end in Belgio.

Tazio Nuvolari, protagonista dell'ultimo libro di Pino Casamassima mentre firma un autografo
Un’inedita foto di Nuvolari che firma un autografo

Parallelamente al libro è nato uno spettacolo teatrale. In cosa consiste?

Lo spettacolo teatrale trae i momenti suggestivi che compongono la narrazione del libro, avvalendosi di immagini d’epoca e delle musiche del maestro Pericle Odierna, fresco vincitore del Globo d’Oro della musica per la miglior colonna sonora 2020.

Nel mondo di oggi, dove tutto viene amplificato e testimoniato sui social, potrà nascere una nuova leggenda sportiva di tale portata?

Non sono in grado di rispondere a questa domanda, anche se questo tempo segnato dalla velocità (superficialità) lascia poco spazio alla sedimentazione delle storie ed è dalle storie che nascono le leggende. Credo che l’ultima leggenda dei Modern Times per citare Dylan sia quella di Maradona. Restando nel mondo delle corse, se si pensa che nonostante i suoi 7 titoli iridati (come Schumacher) Lewis Hamilton “goda” di una narrazione molto distante da quella di una leggenda, si capisce come questa epoca conceda poco alle metanarrazioni, segnata com’è da una voracità bulimica sul fronte della narrazione di tante storie che sopravvivono lo spazio di pochi giorni.

 Cosa può insegnarci oggi la storia di Tazio Nuvolari?

Non credo nei cosiddetti “messaggi”, soprattutto quando sono mediati da storie che hanno una loro peculiarità non condivisibile con nient’altro che con sé stesse.

 

La foto di copertina ritrae l’autore durante un monologo teatrale su Tazio andato in scena nel novembre 2019 al Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera.

Tommaso Pirovano