Intervista a M.e.r.l.o.t.: da Ventitrè a finalista di Sanremo Giovani

In soli due anni M.e.r.l.o.t. ha bruciato rapidamente le tappe fino ad essere uno dei finalisti di Sanremo Giovani.

All’anagrafe è Manuel Schiavone, classe 1998, ma per fare musica è M.e.r.l.o.t. da quel giorno in cui ha rilasciato il suo primo singolo dal titolo “Ventitrè” a cui ha fatto seguito il brano “Sparami nel petto” con il quale ha debuttato in Virgin Records e ha raggiunto 850 mila stream su Spotify.

Ad AmaSanremo si è fatto notare fino a guadagnarsi la finale con “Sette volte” mentre ovunque impazza un’altra canzone dal titolo “Lacrime da bere”. Ecco la versione del suo percorso fino a qui di M.e.r.l.o.t.

Due anni di singoli per arrivare finalista di Sanremo Giovani con “Sette volte”. Quali consapevolezze aveva M.e.r.l.o.t. quando ha iniziato a fare musica? Quali consapevolezze ha adesso?

Due anni fa non pensavo neanche che qualcuno potesse ascoltare i miei brani in cuffia sul bus, ora sto un po’ aprendo il cassetto dove era nascosto sto sogno, non è facile ma almeno ho capito che si può aprire.

Perché hai scelto come nome d’arte M.e.r.l.o.t.?

Due anni fa quando ho iniziato ero sul divano con la mia coinquilina e ho iniziato a cantare una canzoncina, subito dopo pensiamo che avevo bisogno di un nome e iniziamo a girare per casa cercando etichette oggetti, alla fine mi fermo sui vini. Dovevo chiamarmi o Bigi o Merlot, i puntini per fare l’originale.

“Ventitrè”, “Sparami nel petto”, “Sette volte” e “Lacrime da bere”. Quattro singoli che possono rivelare qualche curiosità in più su di te attraverso qualche aneddoto. Ad esempio?

Non lo so; scrivo e basta non penso neanche a quello che scrivo esce automaticamente dalla mia bocca, quindi non so quanto riesca a dare delle spiegazioni dei brani.

Sei finalista di Sanremo Giovani con “Sette volte” ma hai rilasciato di recente “Lacrime da bere”. Perché hai preferito partecipare con “Sette volte” alla selezione?

Perché lo avevo deciso quando l’ho scritta. Però quando l’ho scritta era impensabile andarci, anche perché non volevo andare con qualcosa troppo sulle mie corde malinconiche,un pò cambiare per l’occasione.

“Lacrime da bere” è il tuo nuovo singolo per le radio e le pattaforme digitali. Perché queste lacrime sono da bere?

Forse perché quando senti il sapore delle lacrime vuol dire che stai piangendo davvero. Dico forse perché anche questa cosa è uscita dalla mia bocca a caso.

Al centro delle tue canzoni l’amore travagliato e oramai disilluso. Cosa è per te l’amore?

La cosa più bella che però proprio per questo motivo sa fare male quando manca.

Qual è il tuo rapporto con i social? Come stai gestendo la popolarità?

Non ho ancora la popolarità da gestire però mi fa super piacere iniziare ad avere un piccolo gruppo di gente che mi sostiene.

Ultima domanda. Oltre Sanremo Giovani, cosa c’è in agenda per i prossimi mesi?

Tanti brani.

Sandy Sciuto