Intervista a Helen: il disco “Aria” e tutte le sue mille sfumature

“Aria” è il nuovo album della giovane cantautrice valdostana Helen, pubblicato ad ottobre 2020 per TdE ProductionZ.

Nel 2018 Helen ha rilasciato il suo primo singolo “Now I See” che ha anticipato la pubblicazione dell’EP “Helen” nel 2019 (prodotto da Simone Momo Riva – TdE ProductionZ). Nel corso del 2020 ha pubblicato il secondo album “Clouds” scritto in collaborazione con Momo Riva che raccoglie tutti i singoli usciti nel 2019.

“Aria” è il terzo disco nel percorso artistico della giovane cantante che a soli ventidue anni rilascia un album in lingua inglese e francese contro la violenza, un disco che parla di libertà, sogni, sentimenti, diritti e amore e descrive a 360 gradi il mondo dell’artista nel quale mette in evidenza la sperimentazione e la ricerca del suono, spaziando dal mondo elettronico a quello acustico, mescolando suoni e arrangiamenti “trap” e sonorità “pop”.
Del disco e di molto altro ne abbiamo parlato con Helen in questa intervista!

Benvenuta a Social Up, Helen! Com’è nata la tua passione per la musica?

La mia passione per la musica nasce insieme a me. Ho imparato fin da bambina a cantare e comporre e all’età di 15 anni ho cominciato a studiare canto moderno approfondendo in seguito gli studi in qualità di allieva di canto lirico. Per me fare musica è una necessità e non riuscirei ad immaginare la mia vita senza di essa.

“Aria” è il tuo terzo album. Perché hai scelto questo titolo?

Ho scritto i brani dell’album in francese e in inglese e ‘Aria’ è l’unica parola in italiano che richiama le mie origini. Per me ha un bellissimo significato, indica leggerezza, freschezza, libertà e riassume bene l’intero significato dell’album.

Qual è il messaggio del disco?

È un disco che parla di libertà, sogni, sentimenti, diritti e amore e pone in primo piano la lotta contro la violenza (tematica contenuta nel singolo ‘Ça suffit’). Il nostro tempo su questa terra è limitato: sta a noi decidere se spendere gli attimi che compongono la nostra vita accecati dall’odio o motivati dalla voglia di costruire, di imparare, di amare. Dopotutto non dobbiamo dimenticarci che da bambini sognavamo di essere i “supereroi buoni” non i “mostri cattivi”. Citando Antoine de Saint-Exupéry: ”Tutti i grandi sono stati bambini una volta, ma pochi di essi se ne ricordano”. Questo progetto nasce come promemoria per ricordarci che siamo tutti bambini nel profondo. In questo nuovo lavoro metto in evidenza la sperimentazione e la ricerca del suono, spaziando dal mondo elettronico a quello acustico, mescolando suoni e arrangiamenti “trap” e sonorità “pop”.

Il disco è composto da tredici canzoni. Tra i brani contenuti quali sono i più rappresentativi di questo tuo nuovo progetto discografico?

È difficile da dire. Ogni brano mi rappresenta alla perfezione, ma ognuno in modo diverso mettendo in risalto ogni aspetto della mia personalità e dando voce ai miei ideali. Dalla lotta contro la violenza di ‘ça suffit’ alle tematiche più romantiche contenute in ‘How You Make Me Feel’ e ‘Les Pages de Ma Vie’, dalla ricerca della libertà di ‘Cher Journal’ alle riflessioni sulla vita di ‘Why’. In più dal punto di vista stilistico ogni singolo brano è frutto di una grande ricerca del suono, dei riverberi, delle armonie e delle melodie vocali.

Perché hai scelto di cantare in inglese e in francese, ma non in italiano?

Per me quella della lingua è una scelta artistica. Sono nata in una regione francofona (la Valle d’Aosta) dove il francese è considerato, insieme all’italiano, la lingua ufficiale e lo studiamo sin da bambini. Inoltre sono cresciuta ascoltando i grandi classici della musica angloamericana e l’utilizzo di queste due lingue è una scelta del tutto spontanea che si sposa perfettamente con il sound che voglio creare per trasmettere il mio mondo interiore. In più vivo la musica come se fosse un viaggio e cantare in altre lingue rende ancora più concreta questa avventura all’interno del mio universo fatto di sogni.

Quanto l’emergenza sanitaria ha influenzato questo progetto e sta influenzando la tua vena artistica?

Questo album può essere definito un po’ “figlio” del primo lockdown in cui la situazione di difficoltà ha stimolato ancora di più il mio lato creativo. Alcuni brani sono stati scritti interamente da me, altri nascono dai beat di Momo Riva su cui ho aggiunto in seguito testo e melodia.

Cosa c’è in agenda per i prossimi mesi?

Il mio intento è quello di continuare a creare ininterrottamente, sto già lavorando a nuovi brani per le prossime uscite e spero si possa presto tornare ad esibirsi nei live show.

Sandy Sciuto