Intervista a Greta D’Antonio: “In TuttAPPosto sono una studentessa rivoluzionaria!”

Diretto da Gianni Costantino e sceneggiato da Roberto Lipari, Ignazio Rosato e Paolo Pintacuda, “TuttAPPosto” arriverà nelle sale cinematografiche il prossimo 3 ottobre.

Nel cast sono presenti Luca Zingaretti, Roberto Lipari, Ninni Bruschetta, Monica Guerritore, Sergio Friscia e Paolo Sassanelli. Tra questi anche Greta D’Antonio, giovane attrice siciliana, classe ’96, la quale non passerà di certo inosservata visto il personaggio che interpreta.

Seppur così giovane, la D’Antonio ha un curriculum colmo di esperienze professionali che spaziano dal teatro alla fiction fino al cinema, appunto.

Ha iniziato a studiare recitazione a 14 anni presso il CAMS, sotto la direzione artistica di Fioretta Mari e già nel 2011 ha preso parte allo spettacolo “La Scapricciata”. Si è perfezionata presso l’Accademia Nazionale Del Dramma Antico (Inda) a Siracusa dove si è diplomata.

Tra le sue esperienze artistiche si annoverano le partecipazioni come coreuta ed attrice in diverse tragedie e commedie presso il Teatro Greco di Siracusa diretta da artisti del calibro di Gabriele Lavia, Cesare Lievi, Valerio Binasco, Giampiero Solari, Yannis Kokkos e Giorgio Barberio Corsetti per citarne solo alcuni.

In occasione dell’uscita di “TuttAPPosto”, abbiamo intervistato Greta D’Antonio che si è raccontata e ci ha svelato retroscena del film.

Greta quando hai capito che ti piaceva la recitazione e qual è stato il momento in cui hai capito che di questa passione ne avresti fatto un lavoro?

È iniziato tutto in quarta elementare, le mie maestre stavano organizzando il musical “Grease” e io fui scelta per interpretare il ruolo di Sandy.  Quello fu il mio primo spettacolo, mi diedero il copione in mano ed io iniziai a recitare. Sul palcoscenico mi sentivo felice e libera di esprimermi.

Si tratta di un’esperienza meravigliosa che mi ha portata ad innamorarmi totalmente dell’arte fino ad oggi.

Credo di avere sempre voluto fare l’attrice, dopo la scuola superiore ho frequentato l’Accademia Nazionale Del Dramma Antico di Siracusa, per formarmi come attrice a 360°.

Nonostante la tua giovane età, sei un’attrice poliedrica. Hai recitato sia in teatro sia al cinema. Come cambia il modo di fare l’attrice? E tu preferisci il teatro o il cinema?

Il cinema ed il teatro sono due mondi che amo, non saprei esprimere la mia preferenza. L’attore teatrale rispetto all’attore cinematografico deve avere una voce impostata, perché la platea è grande e l’espressione facciale e gestuale deve essere marcata. Al cinema invece adesso si richiede naturalezza sia nelle espressioni che nei toni, perché deve rispecchiare la realtà quotidiana che viviamo ogni giorno. L’attore di teatro si esibisce al momento, un evento unico e irripetibile. Ad ogni replica c’è sempre qualcosa di diverso, mentre al cinema la proiezione propone qualcosa di precedentemente fissato, di solito si ha modo di girare nuovamente una scena non brillante, in modo da selezionare quella migliore e poi sicuramente manca il calore del pubblico in quel momento, infine a teatro l’emozione la vivi nell’immediato, al cinema la vivi meglio quando guardi il film terminato.

Hai avuto modo di recitare per registi del calibro di Marco Lucchesi, Gabriele Lavia, Giampiero Solari e Yannis Kokkos solo per citarne alcuni. Ogni esperienza professionale arricchisce. Ci racconti qualche aneddoto?

Ogni regista che incontri è un maestro che con la propria esperienza ti lascia qualcosa, ti fa riflettere e ti arricchisce umanamente e professionalmente. Ad esempio, Gabriele Lavia mi disse che un attore impara la parte quando “ha già dimenticato”, significa che dopo aver imparato tutto il copione, devi dimenticare tutto, perché una volta assimilato, la scena verrà naturale senza che tu ricordi le parole. Invece Yannis Kokkos, dopo aver montato tutto lo spettacolo, disse a noi attori: “Adesso siete pronti, mi raccomando con i piedi per terra e le testa fra le stelle”, un’immagine molto significativa secondo me.

Secondo te quali sono le caratteristiche da avere per fare l’attore? Penso alla canzone di Francesco De Gregori. Cosa c’è nella tua valigia da attrice?

Nella mia valigia ci sono le tante esperienze che mi hanno fatta crescere, la tenacia, la creatività, la passione, la dedizione, lo studio, la voglia di mettermi sempre in gioco in nuove avventure. Per me recitare è una direzione di vita, sicuramente bisogna avere talento, quello è un dono che puoi avere o meno, ma da solo non basta, è un punto di partenza, devi affinarlo giorno per giorno con lo studio, devi saper coinvolgere  chi ti osserva con il corpo e con la voce e poi devi essere disposto a mettere in discussione te stesso. I grandi maestri con cui ho lavorato mi hanno insegnato che bisogna guardarsi intorno e serbare ogni esperienza che ci accade nella vita quotidiana, sia positiva che negativa, per poterla rinvestire nel lavoro.

Tra le tue esperienze professionali, vi sono anche le tragedie al Teatro greco di Siracusa. Qual è il valore aggiunto per un’attrice di recitare in un luogo storico, un testo antico che spesso ha dei risvolti dai contenuti altamente moderni?

Il teatro Greco ha un’importante valenza didascalica, offre temi e contenuti sempre attuali che possono dare insegnamenti al pubblico. Per questo motivo negli ultimi anni si cerca sempre di più di combinare la tradizione con la sperimentazione di nuovi linguaggi, in modo da presentare al pubblico un prodotto di altissima valenza culturale, perché tratta delle storie che fanno parte della nostra tradizione, inserendo però dei riferimenti della vita attuale che può farli sentire maggiormente coinvolti, d’altronde gli stessi personaggi del teatro greco sono portatori di vizi e virtù con cui le persone possono identificarsi.

Il 3 ottobre uscirà il film “TutAPPosto” per la regia di Gianni Costantino e con la sceneggiatura di Roberto Lipari. Nel cast Luca Zingaretti, Paolo Sassanelli e Monica Guerritore. Di che parla? Quale sarà il tuo ruolo?

E’ una commedia divertentissima incentrata sul sistema universitario dei nostri giorni e muove una forte critica al baronato universitario, seppur trattato con toni leggeri e ironici. Parla di professori, di studenti, di rapporti che si instaurano fra i ragazzi, della voglia di far valere i propri diritti all’interno di un sistema corrotto, dove è “normale” che le cose vadano così. Il titolo “TuttAPPposto” deriva da un’APP creata dal protagonista, che permette agli studenti di valutare i professori in base al loro operato, quest’APP è stata creata davvero!

Il mio ruolo è quello di una studentessa combattiva, esteticamente “alternativa” e grintosa che combatte insieme ad altri studenti contro le ingiustizie che ogni giorno si vedono all’università.

Cosa c’è in programma nella tua agenda?

Nella mia agenda ci sono diversi spettacoli teatrali e altre cose in cantiere che ancora non posso rivelare!

Sandy Sciuto