Intervista a Fattosano: rap ed ironia per raccontare il mondo di oggi

FattoSano è un rapper emergente della scena di Torino, che si distingue per la sua spiccata ironia e la sua voglia di non prendersi troppo sul serio. E’ un artista controtendenza, che preferisce trattare temi importanti con ironia, piuttosto che con drammaticità. Abbiamo avuto il piacere di intervistarlo in occasione dell’uscita del suo primo EP “Il ballo del Grizzly”. Buona lettura!

Come nasce il tuo nome d’arte? Ad oggi pensi sia azzeccato? 

Il mio primo “compare di musica” Fabio aka Bobo inventò il nome “Fatti Sani”. Eravamo in due, sedicenni, a volte “fatti” a volte “sani”, il nome perfetto (ndr. ride). Allo “scioglimento” del duo, io tenni il nome FattoSano. Mi piace il divertente ossimoro, il contrasto tra le due parole, forse rappresenta proprio questo: il contrasto della mia persona.

Essendo del segno zodiacale “Bilancia” sono alla ricerca del costante equilibrio, di conseguenza in continuo contrasto (ndr. non leggo carte su segni zodiacali, e non so niente di astronomia, ride). Non ho mai pensato se sia azzeccato o no ad oggi, è mio, mi piace.

È chiaro che l’ironia sia parte di te al 100%. Quali credi siano i punti di forza e di debolezza di un pezzo con rime ironiche?

L’arte dell’ironia è geniale. Puoi trattare le tematiche con “leggerezza” pur andandoci “pesante”, di contro, il rischio che il pezzo venga giudicato “canzonetta”. Come sempre è tutto nelle mani dell’ascoltatore, è lui il vero giudice (ndr. ride), ma è giusto così, a parte i tecnicismi, la musica è soprattutto un mix di sensazioni.

 Qual è la genesi di un tuo pezzo? Quali sono i temi a cui ti ispiri di più? 

La legge fondamentale è: “per scrivere, bisogna vivere”, se non vivi difficilmente troverai tematiche di cui parlare in modo sentito e con la giusta “intenzione”. Io non ho temi a cui mi ispiro, prendo ciò che mi arriva e se sento che ne devo parlare, ne parlo. La genesi di un testo di una canzone parte appunto da un’idea, che si evolve a braccetto con composizione, arrangiamento e che diventa realtà con mixaggio e mastering. Una figata.

 Quali sono i tuoi artisti preferiti che pensi essere pietre fondanti?

Articolo 31, J-Ax solista, Caparezza, Fabri Fibra, Marracash, Jovanotti, Fabrizio De Andrè, Guccini e Lucio Dalla. Ovviamente non ricordo tutte le canzoni e titoli a memoria, ma loro hanno dato il giusto pizzico di curiosità per farmi appassionare a tutto questo.

 Nei tuoi pezzi parli spesso di prendere la vita con più leggerezza. Come pensi che la musica possa aiutare in questo?

È importante non prendersi troppo sul serio. Se ti prendi troppo sul serio ti ammali. La musica è la cura di cui tutti hanno bisogno.

Dove ti vedi da qui a un anno? 

Sempre in studio con altri pezzi in evoluzione.

Paride Rossi