Intervista a Diego Trinchillo: “Vi presento Esport Revolution”

Abbiamo avuto il piacere di intervistare Diego Trinchillo, presidente di Esport Revolution, team professionistico con sede nei pressi di Napoli. Esport Revolution è una realtà giovane, con una propria gaming house, che vanta come co-founder Tony Tubo, uno dei personaggi di FIFA più noti in Italia.

Esport Revolution segue il filone innovativo del gaming arrivato in Italia ormai da qualche anno, programmando le proprie attività, puntando anche alla crescita di nuovi talenti.

Il fenomeno esports è ormai esploso in Italia. Qual è la tua valutazione sulla situazione attuale?

In questo preciso istante stiamo vivendo un periodo di transizione vista l’emergenza sanitaria in corso, ma superato il tutto il settore non può far altro che continuare a crescere. Siamo fiduciosi.

Come è nata l’idea di creare Esport Revolution? 

L’idea nasce dalla passione che abbiamo io e il mio socio Antonio Mercogliano in arte “Tonytubo” famoso youtuber. Il coltivare la nostra passione ci ha portato a creare quello che noi oggi chiamiamo team esport.

Qual è il percorso che porta alla scelta dei vostri pro player? Qual è la qualità considerata essenziale per entrare in Esport Revolution? 

 In esport Revolution non cerchiamo campioni, ma cerchiamo di crearli: i requisiti fondamentali sono passione, dedizione, competizione e voglia di crescere sia dal punto di vista professionale che personale. È essenziale voler fare GRUPPO con tutti i ragazzi presenti e creare anche un luogo dove si instaurano rapporti di amicizia.

In cosa vi distinguete rispetto alle altre scuderie italiane esports? Quali sono i vostri punti di forza? 

Il nostro punto di forza è la presenza sul territorio. Noi ci troviamo a Nola in provincia di Napoli dove è presente anche la nostra gaming house aperta a tutti i nostri player e alle persone che vogliono migliorare. Con personale composto da professionisti sempre a disposizione.

Qual è il risultato che puntate a raggiungere nel più breve tempo possibile?

 Sicuramente risultati in abito competitivo, ma ciò che ci sta più a cuore è far crescere il movimento esport in Italia avvicinando quante più persone e aziende al nostro settore in modo da poter agevolare il lavoro di tutti e continuare l’espansione.

Oltre alla partecipazione a tornei di settore, ci sono progetti collaterali attivi da sviluppare attraverso Esport Revolution? 

 Sicuramente puntiamo a formare professionisti sia gamer che streamer con l’utilizzo della nostra gaming house e la possibilità di usufruire delle migliori tecnologie presenti sul mercato. Inoltre visto che ci sta a cuore il sociale e l’interazione di tutti, abbiamo attivato con un noto influencer “stortomanontroppo” anche una sezione dedicata a ragazzi diversamente abili, per far sì che tutti abbiano la possibilità di partecipare e capire che tutti possono diventare dei progamer.

 

Paride Rossi