Intelligenza emotiva: ecco 5 lavori in cui non serve vedere

Trovare un lavoro può essere una sfida; trovare il posto di lavoro giusto, scrivere lettere di presentazione, sopravvivere al colloquio di lavoro ed infine sperare di essere scelti. Tuttavia, per le persone non vedenti trovare un impiego è ancora più difficile. Infatti, l’inaccessibilità ai siti internet di candidatura, il pregiudizio e la paura sono ostacoli comuni per i non vedenti in cerca di un impiego. In questa giornata di #SocialmenteUtile affrontiamo un tema controverso e molto spesso dimenticato: l’inclusione dei non vedenti nella società e nel mondo del lavoro.

In uno studio, Lenstore ha analizzato gli ostacoli più comuni in cui si imbattono le persone affette da disabilità visive, quali scelte lavorative possono essere più adatte alla loro condizione, e quali fattori rendono insicuri i datori di lavoro quando si tratta di assumere persone non vedenti. Inoltre, il team di Lenstore ha analizzato dati relativi alla presenza di disabilità visive in ciascun paese, al fine di scoprire come questo si traduce in termini di tasso di disoccupazione. 

L’Italia e il secondo paese con il tasso di disoccupazione più alto tra i non vedenti 

Secondo i risultati dello studio, la disoccupazione tra le persone non vedenti è diffusa in tutto il mondo. Infatti, i dati mostrano che la maggior parte delle persone affette da disabilità visive nel mondo è disoccupata: in Europa questo vale per il 75% delle persone ipovedenti o non vedenti.  

La Russia è il paese peggiore per tasso di disoccupazione tra i non vedenti, con approssimativamente 219.000 persone non vedenti disoccupate, sebbene il paese registri una presenza molto bassa di disabilità visive (0,20%). 

L’Italia è seconda in classifica con 181.385 persone non vedenti disoccupate ed un 5,80% della popolazione affetto da disabilità visive. 

Sebbene solo lo 0,30% della popolazione spagnola sia affetto da disabilità visive, la maggioranza delle persone non vedenti sono senza impiego: 105.198

L’Ucraina e la Germania occupano il quarto ed il quinto posto nella lista, registrando rispettivamente un totale di 65.601 e 62.838 persone non vedenti disoccupate, occupando lo 0,20% della popolazione ucraina e lo 0,10% di quella tedesca. 

Il 90% dei datori di lavoro valuta le persone non vedenti “non assumibili”

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Lo studio rivela i diversi ostacoli che le persone non vedenti o ipovedenti si trovano a dover affrontare durante la ricerca di impiego, e sottolinea i motivi principali per cui i datori di lavoro non assumono persone affette da queste condizioni. 

Lo studio rivela che oltre un terzo dei business fa fatica a coprire i posti di lavoro vacanti. Nonostante ciò, più di 3,4 milioni di persone affette da disabilità visive (molti dei quali non vedenti) rimangono senza lavoro. Secondo il dipartimento per il lavoro e le pensioni (DWP), nove datori di lavoro su dieci dicono che assumere al giorno d’oggi una persona con disabilità visive è ‘’difficile’’ o ‘’impossibile’’. 

Assicurarsi di adottare misure e prendere provvedimenti al fine di essere più inclusivi nei confronti delle persone non vedenti nel processo di assunzione, potrebbe essere un buon modo per affrontare la troppa offerta di lavoro da una parte, e la disoccupazione tra le persone affette da disabilità visive dall’altra. Inoltre, lo studio rivela che un numero significativo di lavori possono essere svolti da persone non vedenti senza nemmeno il bisogno di aggiustamenti sul posto di lavoro. Assessori, ingegneri, scienziati e maestri…le possibilità di carriera per le persone non vedenti sono moltissime, più di quante immaginiamo! 

5 lavori ideali per persone non vedenti o ipovedenti

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In tempi di pandemia, il lavoro in modalità smart working è diventato la norma per moltissimi lavoratori in tutto il mondo. Tuttavia, questo cambio di scenario (dall’ufficio al comfort della propria abitazione) rappresenta anche maggiori opportunità per le persone non vedenti. Infatti, potere lavorare da casa significa che moltissimi ostacoli legati agli spostamenti a cui spesso fanno fronte le persone affette da disabilità visive – per esempio – non esistono più. Ecco alcuni lavori ideali per le persone affette da disabilità visive.

Psicologo 

L’anno scorso l’utilizzo delle App digitali per la salute è aumentato esponenzialmente, accrescendo la loro popolarità. Di conseguenza, anche le sedute terapeutiche online sono aumentate. Il fatto che l’ascolto non necessiti della vista, rende la professione dello psicologo una delle professioni più consone alle persone non vedenti.

Insegnante

Sebbene l’insegnamento online sia in circolazione da anni, con l’inizio della pandemia questa pratica è diventata la norma per quanto riguarda l’educazione di bambini e ragazzi. La professione dell’insegnante non richiede l’utilizzo della vista e, per questo motivo, costituisce un impiego ideale per le persone affette da disabilità visive che vogliono entrare a far parte del mondo del lavoro.

Giornalista

In questo momento storico, il mondo delle news e dei media è appesantito da un surplus di lavoro. Tutto ciò crea maggiori opportunità di inserimento nel mondo del giornalismo per i non vedenti. Inoltre, grazie all’utilizzo delle tecnologie moderne dotate di software avanzati e funzioni di accessibilità, il processo di ricerca e di scrittura è reso possibile anche alle persone affette da disabilità visive, 

DJ/Musicista

La tecnologia odierna rende possibile comporre musica da casa propria, senza il bisogno di recarsi ad uno studio di produzione. Il musicista è uno dei lavori ideali per tutti coloro che sono affetti da disabilità visive poiché non solo le persone non vedenti spesso sviluppano un udito avanzato, ma l’utilizzo di strumenti musicali digitali e di software di composizione musicale non richiede neanche l’utilizzo della vista per comporre musica.

Marketing

La maggioranza delle professioni di marketing e comunicazione utilizzano l’online per svolgere la maggioranza delle proprie attività. Per questo motivo, lavorare nel marketing è ideale per una persona affetta da disabilità visive. Infatti, innovazioni tecnologiche in questo settore, come ad esempio l’utilizzo di speech-driven software, facilitano l’integrazione e l’inserimento di persone non vedenti nel team. 

Claudia Ruiz