scappatella e tradimento

“Ho una relazione stabile, quindi posso tradire!” Raccontalo a zio Benny

“Caro zio Benny,
ti scrivo per raccontarti di una strana situazione che mi è successa a lavoro. Un cliente del mio capo mi ha avvicinata e dopo qualche complimento di troppo, mi ha invitata ad uscire. Invito che ho declinato in quanto felicemente impegnata. Nonostante ciò, inizio a ricevere una serie di messaggi da parte sua, nei quali si congratula per la tenuta della mia relazione e mi confessa di vivere una storia altrettanto stabile e duratura. A questo punto ho iniziato a pensare che qualcosa non andasse e infatti… Seguono altri inviti a vederci proprio in virtù delle nostre relazione. La sua tesi, infatti, si fonda sulla fermezza delle nostre relazioni, grazie alle quali non ci saranno troppi coinvolgimenti emotivi dopo una nostra parentesi passionale!
Sono fuori di testa io o cosa? Lana.”

Ciao Lana,
Impossible is Nothing! Questo era lo slogan di un noto marchio sportivo. Non so se posso fare nomi senza preoccuparmi degli spazi pubblicitari, ma devo ammettere che il tuo spasimante mi ha ricordato le pubblicità dell’Adidas. La sua caparbietà è ammirevole e credo che la sua sia anche un’arguta quanto tenace prova di capacità oratorie.

Non so che lavoro faccia, ma credo abbia un brillante futuro nel mondo dei centralinisti, nel reparto in cui ti insegnano come controbattere ai clienti poco avvezzi a cambiare contratto.

Ad una prima lettura, sembra proprio che ti sia relazionata con un folle, pronto ad essere internato nel reparto di psichiatria congenita del San Raffaele. In realtà, carissima Lana, la sua teoria ha del genio.

Lui ti sta offrendo una classica scappatella. Stop! Non vuole assolutamente che tra voi si instauri una relazione clandestina, fatta di appuntamenti in periferia e panini alla porchetta post amplesso de fuego! Uno e soltanto un incontro e per convincerti utilizza proprio le vostre relazioni come garanzia. Se sono così salde né a te e neppure a lui, verrà mai in mente di lasciare il proprio partner o di creare situazioni che ispireranno il prossimo film di Gabriele Muccino.

Il suo discorso non farebbe una grinza se non fosse per un piccolissimo particolare: il valore che ha per lui la parola “stabile”. 

Non posso far altro che chiedermi quanto diventino incompatibili le parole con gli impulsi ormonali. Viviamo una vita che riempiamo di parole, cerchiamo di definire ogni cosa che ci circonda, cataloghiamo con gradi di assolutezza e relatività persino i nostri rapporti quotidiani e poi, basta un semplice impulso ormonale per mandare all’aria tutta questa ricerca filologica? Possibile che il genere umano sia pronto a tradire con la stessa facilità con cui un cane si lecca le palle… solo perché ne ha la possibilità?

E possibile quindi vivere una relazione “stabile” sotto l’ombra di una scappatella? Possiamo quindi addentrarci in una tresca nascondendola sotto il tappeto, fingendo che non sia mai avvenuta e nel frattempo consultare i siti dei migliori wedding planner?

Lana, qui credo che tutto sia ormai relativo dove stabile è così come te lo metti in testa!

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Benito Dell'Aquila