Giove, l’imponente pianeta ricco di misteri e di fascino

Il pianeta Giove è un gigante gassoso dalle caratteristiche peculiari ed affascinanti. Si tratta del più imponente tra tutti i pianeti del sistema solare, con un’atmosfera turbolenta e un aspetto unico. Famose sono le sue bande colorate, con sfumature che vanno dal marroncino, al rosso e al color crema: si tratta di nubi che dalle immagini sembrano un vero e proprio dipinto, ma che in realtà sono composte soprattutto da ammoniaca, con piccole percentuali di acido solfidrico, metano, zolfo, ossigeno e gas nobili. Questo spiega la sua atmosfera particolarmente elettrica e tempestosa. Grazie alla sua forza gravitazionale e alla sua maestosità, Giove svolge anche una sorta di azione protettiva, tenendo lontani dalla Terra molti oggetti celesti potenzialmente pericolosi, come asteroidi e comete.

I numeri di Giove

Giove è il 5° pianeta in ordine di distanza dal Sole (dopo Mercurio, Venere, Terra e Marte): la distanza media dalla nostra stella è di 780 milioni di km. E’ inoltre il più grande di tutti i pianeti, con il suo diametro di quasi 143.000 km e con un’inclinazione assiale di soli 3 gradi. Possiede una massa pari a 318 volte quella terrestre e circa 2,5 volte superiore alla somma delle masse dei restanti pianeti tutti insieme. E’ composto per il 75% da idrogeno e per il 25% da elio, con un possibile nucleo roccioso al suo interno. La velocità di rotazione su se stesso è estremamente elevata: un giorno dura 9 ore e 54 minuti, attestandosi come il più breve rispetto a tutto il sistema solare. Al contrario, il moto di rivoluzione attorno al Sole è molto lento, con un anno dalla durata corrispondente a quasi 12 anni terrestri. La sua atmosfera particolarmente turbolenta prevede venti che possono arrivare alla velocità di 600 km orari, così come fulmini con una potenza anche più di 1000 volte superiore rispetto a quelli terrestri.

Immagini spettacolari grazie alla sonda Juno

Come tutti gli altri pianeti visibili ad occhio nudo, Giove è stato oggetto di studi ed osservazioni sin dall’antichità. Tuttavia, è a partire dal XVII secolo che hanno avuto inizio le prime osservazioni scientifiche. Nel 1973 è stato dunque raggiunto dalla prima sonda robotica e successivamente è stato al centro di diverse importanti missioni: si va dalle due Voyager, a Ulysses, Cassini, Galileo e New Horizons. Di grande rilevanza i risultati ottenuti con la sonda spaziale Juno, che è stata lanciata dalla NASA per studiare il campo magnetico del pianeta e per scoprire tutti i suoi misteri. Riuscendo ad avvicinarsi a 4.400 chilometri di altezza dall’atmosfera del gigante gassoso, la sonda è stata in grado di catturare dati ed immagini spettacolari con gli otto strumenti di bordo. Oltre a studiare la magnetosfera polare e l’origine delle potenti Aurore di Giove, la sonda ha permesso di immortalare le famosi nubi dalla affascinanti sfumature: di grande impatto l’opera dello scienziato Roman Tkachenko, che affiancando tecniche di post produzione, è riuscito a trasformare l’atmosfera gioviana in un incredibile dipinto a olio.

Europa e gli altri satelliti galileiani

Giove possiede un elevato numero di satelliti naturali, sebbene alcuni siano riconosciuti soltanto come frammenti rocciosi. I maggiori sono definiti satelliti galileiani, dal momento che sono stati scoperti il 7 gennaio 1610 da Galileo Galilei: si tratta di 4 corpi celesti piuttosto grandi, chiamati Io, Europa, Ganimede e Callisto. La comunità scientifica ritiene che Europa sia il più interessante, visto che la NASA ha rinvenuto tracce che potrebbero essere collegate alla presenza di vita organica, almeno in forme elementari. Tale ipotesi è accreditata anche dal fatto che l’atmosfera sia composta da ossigeno, così come dalla  presenza di acqua liquida, sotto un guscio di ghiaccio, sicuramente salata.

Le tempeste e la Grande Macchia Rossa

Diverse tempeste dalla grande potenza interessano il pianeta Giove in modo ricorrente: la più spettacolare è la tempesta anticiclonica chiamata Grande Macchia Rossa. Si stima che tale fenomeno sia stato avvistato e descritto per la prima volta nel 1664 e che abbia continuato ad imperversare per centinaia di anni: nel 2014 è stata effettuata una misurazione, con l’esito di ben 16.500 km, che hanno permesso di definirla come la tempesta più grande dell’intero sistema solare. Ha una forma particolare e mutevole nel tempo, anche in considerazione del fatto che perde mille km ogni anno: la sua figura da ovale va diventando sempre più simile ad un cerchio.

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