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El clasico: Barcellona e Real Madrid si sfidano nella partita più importante

Il calcio e il basket sono due sport completamente differenti. Diverse regole, diverse fisicità da parte degli atleti, diversi tifi. Ma c’è una cosa che è uguale: la rivalità sportiva tra Barcellona e Real Madrid. “El clasico”, così è chiamata questa partita. E non c’è calcio o basket che tenga, i tifosi catalani e quelli madridisti vogliono sempre vedere la propria squadra trionfare in questa partita.
Nonostante non sia un vero derby, “El clasico” è forse la partita più sentita al mondo, tolto magari il “Superclasico”, ossia la partita tra River Plate e Boca Juniors.

La rivalità sportiva è, in realtà, un riflesso di quella che è la rivalità tra Catalogna, comunità autonoma di cui Barcellona è capoluogo, e il resto della Spagna, che vede in Madrid la capitale.

Nell’ultimo weekend sportivo, “El clasico” è andato in scena non una, ma ben due volte. Venerdì si è giocata la partita di pallacanestro, con il Barcellona che ha vinto per 79 – 72 contro i rivali madridisti.

Sabato, invece, le due compagini calcistiche si sono date battaglia al Camp Nou.
Una partita che, da quando Cristiano Ronaldo ha lasciato Madrid, non è più la stessa. Complici anche i malumori di Messi e il caos societario in casa blaugrana, la squadra di Koeman non è più la stessa. Il Real si è imposto per 1-3 e Messi non è, come da due anni a questa parte, riuscito a segnare. I Blancos salgono a quota 13 punti e il Barcellona si vede relegato all’oblio della metà classifica, a soli 7 punti conquistati.

Modric segna il gol del definitivo 1-3 blancos. Da www.standard.co.uk

Restiamo sul calcio. “El clasico” di quest’anno è stata una sfida divertente. Camp Nou vuoto, ovviamente, e partita vivace fin da subito. Alla fine i marcatori saranno Valverde, Ramos e Modric per il Real, e Ansu Fati per il Barcellona. Con questa rete, il giovanissimo spagnolo è diventato il primo minorenne a segnare nella storia di questa sfida. Mica male per un classe 2002.

Messi, come dicevamo, non è riuscito ancora né a segnare né a fare assist. L’aria attorno a lui è pesante, e vive questa situazione da separato in casa. Dall’altra parte troviamo un Sergio Ramos sempre più leader del Real. Lui si procura il rigore del momentaneo 1-2, sempre lui lo trasforma con una freddezza degna di un uomo delle nevi.

Le due squadre, a dire il vero, non stavano vivendo un momento di forma ottimale prima di questa partita. Anche le Merengues, uscite vittoriose, venivano da una sconfitta in Champions League, 2-3 contro lo Shaktar. Questa vittoria, però, può dare agli uomini di Zidane fiducia in vista della difficile gara contro il Borussia Mönchengladbach, sempre in Champions League. Barcellona che, invece, dovrà vedersela con una Juventus priva di Cristiano Ronaldo e tutt’altro che entusiasmante nel gioco.

Chissà se Messi e compagni riusciranno a risollevarsi da questa delicata situazione. Intanto, il cielo sopra il Camp Nou è bianco Real.

Marco Nuzzo