Coppa Italia alla Juve con vista al futuro: tra Kulusevski e bivio Champions

Partiamo da ieri, quando la Juventus batte l’Atalanta e vince la quattordicesima Coppa Italia della sua storia (1-2 al Mapei Stadium). Lo fa con merito, contro una grande squadra, in una serata da incorniciare per tutto l’ambiente bianconero. La Coppa Italia alla Juve rappresenta una piccola soddisfazione all’interno di una stagione complicata, strana, di cui però non tutto è da buttare, come dimostrato ieri sera in Emilia. Archiviata la notte di Coppa, domenica sera ancora in Emilia Romagna (questa volta a Bologna) la Juventus andrà a giocarsi la stagione, senza girarci troppo intorno. Qualificarsi o meno alla prossima Champions League sarà l’ago della bilancia di un’annata storta, che “rischia” di assestarsi se gli incastri saranno perfetti.

Juventus Coppa Italia/ lacnews24.it

Senza dubbio, la Coppa Italia alla Juve è come fosse linfa vitale per Andrea Pirlo, squadra, dirigenza, tifosi. Da tempo non abituati ad una stagione più in ombra che altro, la Juventus è chiaramente in una fase di transizione, ringiovanimento: un nuovo ciclo. Come detto, all’interno di un anno per certi versi disastroso, non tutto è da buttare e la dimostrazione è proprio la partita di ieri sera. Kulusevski prima e Chiesa poi, regalano un titolo più che mai importante per i bianconeri, forse insperato. Una sfida in cui non brilla Ronaldo, ma la squadra di Pirlo funziona e si vede. Solo sprazzi per l’Atalanta, che non riesce a bucare quanto basta una difesa aggressiva e attenta.

La decidono due pilastri del futuro juventino, in particolare la prestazione di Dejan Kulusevski è di quelle importanti. Gol e assist, ed una prestazione sempre sui binari giusti. Ecco, dopo una stagione di apprendistato, giocata in un ruolo diverso, questo è il calciatore da qui può ripartire la Juventus. Forza nelle gambe, fisico, classe evidente e passo davvero tutto suo. Kulusevski ha sicuramente pagato il prezzo del vestire una maglia del genere, soprattutto a vent’anni. La sensazione, e per certi versi la certezza, è che questo sia un calciatore pronto ad esplodere davvero nel giro di qualche mese. Un po’ per emergenza nella fase iniziale, un po’ per scelta tecnica in questo finale di stagione, Dejan ha giocato quasi tutto l’anno fuori ruolo, da seconda punta accanto a Cristiano Ronaldo.

Nonostante ciò, Kulusevski ha comunque totalizzato 7 reti e 5 assist ad oggi tra campionato e coppe. Numeri abbastanza normali, magari deludenti per un ragazzo dal suo talento, arrivato dopo un anno clamoroso al Parma (10 gol e 9 assist in Serie A), ma in linea con la stagione di tutta la squadra.  Schierato in un ruolo più suo e con un anno di Juventus alle spalle, siamo certi che per Dejan Kulusevski il futuro sia più che roseo.

Lo svedese, così come l’incredibile Federico Chiesa, piuttosto che Mckennie, De Ligt e la speranza di ritrovare il vero Paulo Dybala, sono sicuramente ciò da cui la Juventus dovrebbe ripartire, con o senza Champions League.

Proprio la qualificazione o meno alla prossima edizione della Champions League sarà il vero tassello per giudicare la stagione della Juventus targata Pirlo. Vincere è sempre difficile e lasciare il passo ad un grande rivale come l’Inter (dopo nove scudetti consecutivi) può starci. Chiudere la Serie A al quinto posto, rimanendo fuori dalla competizione più importante al mondo per “retrocedere” nella più modesta Europa League quello no, non può starci e si tratterebbe di un fallimento bello e buono.

Per evitare che ciò accada, la Juventus dovrà necessariamente vincere domenica sera a Bologna e sperare in un passo falso di Milan o Napoli, impegnate rispettivamente contro Atalanta e Verona. Semplice dunque credere che la corsa sarà sui rossoneri, impegnati in una partita davvero molto complicata. Tuttavia, la Juventus non ha in mano il proprio futuro e la minaccia Europa League è dietro l’angolo. Per la società di Agnelli retrocedere cambierebbe molto, soprattutto nel momento economico in cui viviamo adesso a livello globale. Arriverebbe una rivoluzione, probabilmente un ridimensionamento di tutto, ma bisogna attendere Bologna-Juventus per capire gli scenari futuri, Andrea Pirlo compreso. La strada verso una separazione tra la Juventus ed il bresciano sembra delinearsi, ma c’è tempo per riflessioni di questo tipo, magari potrebbero aprirsi scenari ad oggi impensabili in caso di qualificazione.

Andrea Pirlo/ Gazzetta dello Sport

La Coppa Italia alla Juve ha regalato gioia all’ambiente per una notte, ma non basta. Serve vincere a Bologna e rimanere in attesa, perchè l’Europa League sarebbe una condanna alle ambizioni bianconere. Tra una settimana, quando i giochi saranno fatti, si tireranno le somme di una stagione negativa, ma che ha regalato qualche spunto da cui ripartire.

Marco Cavallaro