Capolavori d’ingegneria: la Grande Conchiglia di Abu Dhabi

Soprannominato la “Grande Conchiglia”, il grattacielo Aldar Headquarters è il primo edificio a forma lenticolare a sorgere in Medio Oriente per ospitare il quartier generale della più grande società di sviluppo immobiliare di Abu Dhabi e le sedi di altre di altre compagnie internazionali, operanti nell’area di Al Raha Beach.

Oltre a presentare interessanti novità sotto diversi aspetti, questa costruzione unica nel suo genere è stata votata come quella che si è presentata con il miglior design futuristico alla Building Exchange Conference, tenutasi in Spagna. Le sue peculiari caratteristiche dal punto di vista strutturale hanno permesso il suo inserimento nel piano di sviluppo urbano della città di Abu Dhabi, costato circa 14 milioni di dollari e progettato dallo studio di architettura e ingegneria MZ & Partners.

Le geometrie dell’edificio, inaugurato ufficialmente nel 2010 dopo soli 12 mesi di lavoro, sono quelle che richiamano la principale attenzione: i prospetti sono stati pensati e realizzati attraverso una griglia diagonale (configurazione denominata “diagrid”) composta interamente da travi tubolari in acciaio; si tratta di tre diversi sistemi di facciata a moduli pre-assemblati con vetrocamera di forma triangolare.

Un intero team composto da ingegneri meccanici, civili ed elettrici si è occupato del dimensionamento delle due facciate semisferiche di forma convessa e collegate tra loro da una stretta e frastagliata fascia di vetri. Si tratta dalla prima struttura circolare che si sviluppa in elevazione e curvata in tutte le direzioni, senza che dei giochi prospettici vadano ad alterare il suo aspetto; 23 piani si susseguono per un’altezza che raggiunge la quota complessiva di 110 metri.

La forma a conchiglia è frutto di una elaborata fase di progettazione ma anche del significato profondo che questo simbolo rappresenta per la città di Abu Dhabi. Oltre che per la perfezione delle sue geometrie che rappresentano l’unità, la stabilità ed il concetto di infinito, è stata scelta per omaggiare il patrimonio marino, la calma, la bellezza e l’identità dell’area in cui sorge l’edificio, la cui conformazione testimonia la ricercatezza verso l’innovazione senza dimenticare i fondamentali concetti di regolarità. La superficie totale ricopre quella di quattro campi da calcio, cioè circa 123 mila metri quadrati.

Uno degli aspetti nevralgici durante la realizzazione del progetto è stato quello di trovare i due punti in cui il grattacielo avrebbe posto le sue basi per terra. Lo sviluppo del volume è stato permesso da una delle regole più antiche dell’architettura, ovvero quella della proporzione in base alla sezione aurea che stabilisce le linee guida nella pianificazione strutturale. Altra questione delicata è stata poi la costruzione del tetto; è stata pensata una forma che costituisse una sorta di cerniera di collegamento dei due profili principali. Questo elemento laterale, realizzato in vetro continuo e con una banda di sostegno, rappresenta la spina dorsale dell’edificio e crea una superficie sottile sia verticale che orizzontale capace di permettere una perfetta fusione tra le facciate e il tetto, consolidando di fatto la forma monolitica all’intero edificio.

Queste scelte di progettazione si sono rivelate di fondamentale importanza per conferire una sufficiente stabilità ed efficienza strutturale, oltre ad una notevole e maggiore flessibilità rispetto ad un grattacielo dalla consueta forma rettangolare. Il sistema permette di minimizzare l’impatto del telaio in acciaio sulle facciate ma anche di evitare di ricorrere all’uso di pilastri interni che avrebbero compromesso sensibilmente l’intero aspetto estetico. In termini di layout, è stata studiata a lungo l’efficienza per ridurre al minimo l’impatto ambientale e per cercare di rendere confortevole ed agibile l’intera area per gli inquilini.

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Una delle sfide che ha richiesto un maggiore approfondimento è stato sicuramente lo studio del rivestimento in vetro curvo. Al fine di risolvere il problema della curvatura della facciata, sono stati assemblati come in un puzzle dei profili triangolari composti da vetro e diamante per comporre le complesse geometrie della struttura. Il grattacielo si affaccia sulla strada da ovest verso est ed è posizionato in modo da consentire la visibilità dell’alba e del tramonto attraverso il vetro stesso.

Per quanto riguarda i mezzi di trasporto interno, sono stati impiantati dodici ascensori per passeggeri, due di servizio, due montacarichi ed un ascensore idraulico circolare. I tre piani interrati riescono ad ospitare fino a 1184 veicoli mentre lo spazio riservato ai soli uffici è di ben 61900 metri quadrati. Complessivamente, il grattacielo è in grado di ospitare fino a 120 mila persone. Alcuni elementi in calcestruzzo come scale, pilastri e alcune parti dei bagni sono stati prefabbricati.

Un’altra particolarità riguarda la realizzazione dell’impianto di raffreddamento. Il principale problema da fronteggiare è stato il clima desertico di Abu Dhabi che nei mesi estivi può superare temperature di 40°C; dimensionare e impiantare un adeguato sistema di condizionamento ad alte prestazioni ed affidabilità si è dimostrato estremamente importante. La conformazione della struttura ha impedito lo sfruttamento degli spazi esterni per procedere con la collocazione degli impianti. Per evitare di sacrificare l’aspetto estetico, tutte le macchine e le reti di distribuzione sono state posizionate negli spazi interni, cercando di garantire un’adeguata qualità dell’aria ed un buon comfort acustico. Il sistema di raffreddamento è basato su otto centrali di produzione e due reti indipendenti per la distribuzione dell’acqua refrigerata. Le scelte progettuali hanno quindi permesso di nascondere l’impianto e di renderlo parte integrante della struttura architettonica.

Il progetto è stato considerato come uno dei primi eco-compatibili con la città di Abu Dhabi, grazie anche all’impiego di materiali riciclabili come acciaio, cemento e vetro. È presente inoltre un sistema sotterraneo di raccolta dei rifiuti, adibito a riutilizzare tutti i prodotti di scarto dell’edificio. La costruzione massimizza così gli effetti dell’illuminazione naturale che assicurano un buon grado di vivibilità nelle aree di incontro e negli uffici sparsi per tutto il perimetro di ogni piano.

Per tutti questi motivi, il grattacielo Aldar Headquarters si pone come una delle costruzioni più innovative mai concepite negli ultimi anni; il design curato ed avveniristico si è perfettamente sposato con un progetto all’avanguardia e che ben si adegua a promuovere un ambiente sempre più confortevole e sostenibile.

Giuseppe Forte