Hypersuperfaces: la tecnologia che rivoluzionerà le nostre vite

Bruno Zamborlin sta per rivoluzionare la nostra quotidianità con una grande innovazione tecnologica. Il giovane genio di 35 anni, originario di Vicenza, vive a Londra da ormai 10 anni e in passato si era laureato all’Institut de Recherche et Coordination Acoustique/Musique (Ircam) di Parigi. Da poco ha annunciato di star mettendo a punto un microchip che sarà in grado di modificare tutti i nostri movimenti. L’idea di basa sull’intendo di rendere ogni tipo di superficie un hypersurface intelligente, in grado di leggere ogni tipo di movimento. Il tutto sarà possibile grazie a un microchip del valore di pochi dollari, che sarà collegato ad un sensore in grado di rilevare ogni tipo di vibrazione.

In questo modo tutte le superfici diventeranno tattili, a prescindere dal materiale di cui sono costituiti, legno, marmo o ferro che sia. La nostra casa potrebbe trasformarsi in un tablet gigante, in cui il tavolo ci permetterà di regolare il termostato, il pavimento sarà capace di rilevare l’ingresso dei nostri figli o del gatto e potremo spegnere la luce semplicemente scorrendo un dito sul muro. Ad ogni nostro gesto corrisponderà un algoritmo e ad ogni algoritmo un comando digitale.

“Hypersuperfaces”: così si chiamerà il prodotto che dovrebbe arrivare nel 2019 a prezzi bassi, sul quale sono già stati investiti un milione e mezzo di euro. Le multinazionali non hanno tardato a farsi avanti nella corsa alla modernizzazione.

Quello di Bruno Zamborlin non è un nome totalmente nuovo. Il giovane informatico aveva già fatto parlare di sé tre anni fa con Mooges, un app per smartphone capace di trasformare in musica qualsiasi emanazione acustica. Con Hypersuperfaces Zamborlin si è veramente superato e potrebbe aver modificato non solo le nostre abitudini casalinghe ma anche la modalità di gestione delle attività pubbliche.

Gaia Toccaceli