di Pietro Lorenzo Nugnes per Social Up.
Un nuovo “lavoro” che lavoro non è, perlomeno ora (ma potrebbe diventarlo chissà!) è decisamente una passione, talmente forte a volte da spingere le persone a condividere una delle mansioni casalinghe più comuni e quotidiane del nostro paese: CUCINARE.
E’ risaputo che in Italia ci sono moltissime tradizioni culinarie diverse tra regione e regione, ancora di più al loro interno tra città e città, addirittura per la stessa ricetta, per arrivare a diversificarsi, a volte, tra comuni adiacenti. Oggi facilmente riusciamo, tramite internet o varie applicazioni, a reperire le ricette non solo delle specifiche regioni, ma di tutto il mondo; una volta, invece, bisognava recarsi nel reparto cucina delle librerie di paese per poter mangiare qualcosa di diverso e conoscere altre specialità tipiche anche solo della propria regione.
Il fenomeno di cui vogliamo parlare oggi riguarda la coesione tra i social network e la cucina. In tempi correnti si sente la necessità di condividere tutto ciò che facciamo, dall’andare in bagno (e c’è chi lo fa) a far ammirare cosa si sa fare con le proprie mani in cucina.
Sono nate, senza avere ancora un nome, nuove figure “social” che non hanno ancora un ruolo ben definito nella società. Io le chiamo, tramite un nome affettivo, i “Social Chef”. Come in tutte le nuove idee/correnti di pensiero, in molti si buttano a capofitto per cercare di trarne successo (monetario), invece di trasmettere dei sani principi come la passione e l’amore per certe arti.
Oggi ho voluto incontrare una ragazza, Federica, che tra le sue mille peripezie dei giovani di oggi, tra contratti di lavoro che non hanno più valore, cocopro, chicchirichi e tasse, si è ritagliata il tempo per condividere una sua forte passione, la cucina, tramite una pagina facebook che sta avendo un forte successo, in un modo originale e con una presentazione estetica che vi stupirà… quando una laurea in interior designer si mischia con gli insegnamenti della nonna e libri di cucina…
Ciao Federica! Vorrei come prima domanda chiederti non quando hai scoperto questa passione, ma se ti ricordi il primo piatto che hai cucinato! Lo hai assaggiato?
Il primo piatto che ho cucinato è stato un risotto con i funghi, era buonissimo, modestia a parte, il ruolo fondamentale l’hanno avuto i funghi, i quali hanno inciso notevolmente sul risultato finale, ricordo di averli scelti con cura. E’ da quel momento che punto molto sulla qualità del prodotto, rigorosamente italiani ma non sempre si possono reperire con facilità.
Chi ti ha trasmesso tale passione? Quando hai sentito che volevi condividere la tua passione e come l’hai perfezionata vista la tua laurea in interior designer?
E’ una passione di famiglia, essendo meridionale, mi hanno tramando le vecchie tradizioni regionali del sud, il mangiare tutti insieme la sera, la domenica e nei moneti di festa, ancora visto come un momento di riunione, di aggregazione; Nelle festività ci si riunisce e si arriva a superare i multipli di 10 con tavolate kilometriche, bis di primi, tris di secondi, e chi ne ha piu ne metta!!! Tornando a noi, la persona che più di ogni altro mi ha coinvolto in questo mondo è stata mia nonna- La mia evoluzione culinaria è passata però prima dai fast food, quindi mangiavo per goliardia e non per gusto. Sono passata poi,successivamente, ai ristoranti un po piu ricercati, raffinati, dove ho trovato il piacere di magiare, e tutto cio mi ha suscitato la voglia di provare a riprodurre i piatti che avevo degustato a casa, ma in una rivisitazione personale.
Hai mai avvelenato qualcuno? Chiedo venia, hai mai avuto giudizi negative sui tuoi piatti e se si come hai reagito?
Due o tre sono in rianimazione, ehehhe. Mi hanno fatto notare l’uso del poco sale, nelle mie preparazioni preferisco usare le spezie ma non che coprano i sapori dei cibi che cucino, perché non amo gli sprechi, e non vorrei mai che nessuno buttasse il cibo a causa di aromi troppo forti che possano causare “l’abbandono” del piatto cucinato. Rimane, comunque, un opinione soggettiva, della quale ne faccio tesoro. A volte, mi hanno suggerito di aggiungere o meno degli ingredienti, per modificare i sapori o per esperienze di chi ha provato i miei piatti per mettermi a conoscenza di abbinamenti, che a volte, neanche conoscevo. Ah dimenticavo, le porzioni. In italia siamo abituati a magiare “ a quantità” e non “a qualità” a volte, come gli all you can eat. Amo il sushi ma dopo aver mangiato in un ristorante gourmet-sushi, nella quali i sapori vengono esaltati all’ennesima potenza, si capisce come, se in un piatto si cerca profondità, il risultato finale è completamente diverso.
Cucini spesso per te o anche per altre persone? Cosa preferisci di più?
Entrambi i casi, e mi piacciono allo stesso modo, mi soddisfano in modi diversi ma completi. Nel secondo caso, da qualche mese mi sono messa a disposizione, oltre la mia pagina facebook, per dei social eating, ma ti svelerò più tardi di cosa si tratta…
Mi hai incuriosito, ma prima, parlami della tua pagina facebook, Bravame Food&Cook e una curiosità, da dove deriva il nome?
E’ nato tutto come un gioco ed e nato qualche mese fa, scherzando con le amiche, visto che avevano avuto successo le ricette sul mio profilo, allora ho deciso di ampliare la visione. L’ho creato per un motivo di autosoddisfazione ma spinto dai complimenti degli altri, non nasce come una pagina di presunzione, cosi ora posso condividere la mia passione.
La pagina nasce anche per una doppia condivisione se una persona pubblica una sua ricetta, un luca della situazione l’hastag sarà #bravoluca. E’ un momento dove una persona si può ritagliare il suo momento di gloria puro.
Su quali canali sei? Dove possono seguirti i tuoi nuovi fans? Possono chiederti le ricette?
Facebook con Bravame Food&Cook e istagram nascerà nei prossimi mesi. Per ora non c’è un ricettario completo, do delle indicazioni tramite hastag nelle ricette, con gli ingredienti principali, ma il motivo non è svelare i miei segreti, ma trovare nella condivisione con gli altri nuovi sounti per ricette, non sono uno chef stellato, quindi ho solo da imparare, e questa pagina può aiutare a far crescere tutti i visitatori e me, io n modo reciproco.
Prima hai accennato ad un “Social eating” di cosa si tratta? Ora puoi svelarcelo?
E’ una sorta di chef a domicilio, anche se chef non sono, dove io vado a comprare la spesa, e decido io cosa cucinare, e gli ospiti assaggiano quello che io preparo. E’ un momento di crescita personale e soddisfazione allo stesso momento. Inizialmente ospitavo a casa mia amici, le prime volte per provare, ora raggiungo a domicilio chi mi fa richieste tramite la mia pagina. E’ un movimento che sta prendendo piede in italia, speriamo possa crescere e far scoprire al mondo della ristorazione nuovi talenti!
Grazie federica per il tuo tempo e per concludere direi #Bravate!!!
Ed io ti rispondo #Grazieate!
Per ulteriori informazioni vi invitiamo a seguire la pagina di Facebook di Federica dove troverete anche le ricette!